tanto, lo fanno tutti.

racconto una storia immaginaria.
riprendo e sviluppo uno spunto del giornalista della repubblica, carlo bonini, per raccontare una storia immaginaria, una mia fantasia piena di errori e di cose sbagliate, e inserisco questa fantasia e questi errori dentro a una storia vera e terrificante. mi scuso con chi ne era stato coinvolto in prima persona.

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sta finendo la notte fra il 7 e l’8 ottobre. sta entrando la mattina dell’8 ottobre, buio ma l’alba è vicina. non sono neanche le 7 del mattino. bisogna vendere un aereo uguale a questo.

il comandante horst, nato in germania quando adolf hitler non aveva ancora innescato la guerra, lunghissima esperienza di volo a cominciare dagli anni ’50, deve scendere su linate dove c’è il cliente in attesa.
horst dialoga con la torre di linate, fa il giro sopra il cielo della lombardia, mette giù il muso e lo allinea con la pista 36.
giù, quelli di linate gli dicono che la nebbia è feroce, un muro impenetrabile.
horst guarda fuori dal cessna 525-a, un citation targato d-ievx, cioè delta india echo victor x-ray, un bel bimotore 6 posti della compagnia tedesca di aerei privati evex.
è un aereo da mostrare per una vendita a dei milanesi e – mentre arriva al marker esterno di linate – il comandante horst e il suo secondo martin dovrebbero rinunciare, dovrebbero rialzare il muso verso un aeroporto alternato senza nebbia, chessò, genova. ma come si fa? il cliente è là sotto, quello che deve comprare l’aereo come questo; il compratore è là, sotto quel coltrone di nebbia che offusca le luci; milano là sotto è una chiazza di latte luminoso nella nebbia buia.
via scendiamo lo stesso.
così nella quasi-mattina che traluce verso est – horst è un vecchio manico e un manico è pure martin, il suo secondo, 36 anni – horst mette il muso giù verso l’aeroporto nascosto nella nebbia e scende anche se non.
gli va bene strabene, affonda nella coperta di nebbia, intuisce giusta la pista, si fa aiutare dal pilota automatico, posa le ruote sull’asfalto di linate, però l’asfalto è un po’ bagnato, siamo lunghi, la corsa sull’asfalto di linate si ferma avanti, si ferma dopo lo svincolo r6 sulla sinistra che va al piazzale ata dove ci aspetta stefano con il cliente.
allora il cessna atterrato fermo in mezzo alla pista di linate chiama l’addetto terra che sta sulla torre di controllo.
chiede all’addetto terra di poter tornare indietro sulla pista, come le altre volte. non vorrà farci fare tutto il giro dell’aeroporto.
l’addetto terra, in torre di controllo, concede il permesso: il cessna citation mette il muso indietro a 180 da dove era sceso, torna indietro fino a raggiungere lo svincolo r6, ecco a destra lo svincolo d’asfalto, lo imbocca e va verso il piazzale ata.
normalerweise.

il comandante horst è stato tante volte a linate. anche martin ci è atterrato e decollato diverse volte. conoscono bene lo svincolo romeo6, cioè r6. nessuno lo dice ma lo svincolo r6 è chiuso al traffico perché è molto pericoloso: attraversa a metà la pista di linate. una minaccia. è come piazzare un incrocio in mezzo all’autostrada.
tanto, lo usano tutti.

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lo svincolo l’r6 è chiuso perché capitava spesso che i piloti privati in partenza dall’ata entravano in pista senza permesso.
nel dicembre ’80 un dc9 alitalia in decollo si era trovato addosso a un aereo privato che aveva usato l’r6 ed era entrato in pista; ci furono danni ma non morì nessuno.
e poi – era il settembre ’84 – un airbus 300 alitalia piantò un’inchiodata in piena corsa di decollo perché un fesso con un aereo privato era sbucato a metà pista dall’r6.

viene usato lo stesso per sgomberare veloce la pista. oppure può servire come posteggio aggiuntivo quando il viavai di aerei rende congestionato il piazzale di sosta. nessuno ricorda che era stato chiuso.

così anni fa era stata messa una fila di luci rosse di traverso per chiudere il passaggio. non è un semaforo che viene acceso sul rosso o viene spento e passato a verde dalla torre di controllo: la torre di controllo non comanda il semaforo, non c’è proprio l’interruttore per accendere le luci rosse e far fermare gli aerei, o per spegnere le luci rosse e dare il via libera. quelle luci di divieto di passaggio sono sempre accese.
inoltre è stato spento il sistema di sensori che fa squillare un allarme se un aereo attraversa il semaforo rosso.
nessuno ne ridipinge più le scritte a terra, la vernice è vecchia e scolorita.
i cartelli sono stati tolti.
sulle mappe non sono più segnate luci punti linee d’arresto che lo contraddistinguevano.
ripeto: strada chiu-sa.

quando si parte dal piazzale ata gli aerei non devono tagliare per il comodo veloce pericoloso r6, chiuso e vietato, ma devono fare il passaggio r5 (romeo5), il lungo giro attorno a tutto l’aeroporto passando vicino alla pistina turistica, sfiorare la recinzione vicino ai taxi e a viale forlanini, girare attorno all’antenna del vor, passare davanti all’hangar che una volta aveva la grappa julia e poi l’emporio armani, e accodarsi agli aeroplanoni di linea.
un giro dell’oca. quattro chilometri. ci vuole almeno un quarto d’ora per fare tutto quel giro. basta una frenata o uno stop e il giro dura 20 minuti.
così molti usano l’r6 anche se non si deve. un paio di chilometri senza controlli e stop. meno di 10 minuti. se si va piano sono 8 minuti e mezzo, se si dà di manetta bastano 5 minuti per arrivare alla testata di pista per il decollo. e viene tollerato chi lo fa.

ogni tanto, la manovra scorretta sullo svincolo r6 è fatta proprio sporca e quelli della torre s’incazzano con il pilota che ci passa sopra tagliando la pista di linate.
per esempio un passaggio sullo svincolo r6 è registrato l’altra settimana il 18 settembre, un cessna 414 austriaco, e uno ieri pomeriggio 7 ottobre, un executive gli viene detto di andare come al solito per la lunga ma sicura via r5 ma quello fa finta di niente e s’infila per la r6 e viene cazziato.

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il cessna 525-a targato d-ievx (che si legge delta india echo victor x-ray) è fermo nel piazzale ata.
i due motori sono ancora tiepidi; l’aereo da colonia è atterrato alle 6,59.
al bar dell’ata ci sono i ricchissimi fratelli luca e marco f., quelli del dado da brodo.
c’è piercarlo, che si occupa della flotta aerea aziendale dei fratelli luca e marco f., e c’è stefano, capo della cessna in italia, che ha noleggiato quel cessna in germania perché deve far vedere ai fratelli miliardari com’è questa versione del cessna citation.
i fratelli del dado da brodo vogliono comprare quel tipo di cessna.
hanno chiesto a piercarlo, il quale piercarlo ha fissato l’appuntamento con stefano della cessna, il quale stefano ha noleggiato un cessna citation alla evex per farlo vedere ai fratelli f.
stamattina horst e martin con stefano, che vende l’aereo, e con luca, che lo vuole comprare, devono volare fino a parigi le bourget.

il fratello di luca, marco, partirà per parigi qualche minuto dopo con l’altro aereo aziendale, un altro cessna citation targato i-dagf ma con due posti in meno, si ritroveranno a le bourget per discutere dell’aereo, poi in giornata il cessna citation della evex tornerà in germania mentre i due fratelli f. torneranno insieme a milano con l’aereo aziendale vecchio.
questo è il programma.

c’è stato il tempo per un cappuccino al bar dell’ata, questi due piloti tedeschi come tutti i tedeschi vanno matti per il cappuccino anche se sarebbe ora dello schiaffo di un caffè nero. comprare i giornali. chiacchierare del nuovo aereo, del vecchio aereo, che palle sta nebbia. chi offre la colazione? stefano si fa avanti, l’ata è come il suo ufficio e si sente nei panni del padrone di casa, è il venditore; ma no poi luca dice no e paga lui i caffè e i croissant e i cappuccini dei tedeschi. che noia questa nebbia.

attraversata la pista buia e nebbiosa, i due piloti tedeschi horst e martin e i passeggeri luca e stefano sono entrati nel cessna citation targato delta india echo victor x-ray.
luca e stefano si sono seduti in cabina sulle poltrone di pelle beige subito dietro a horst e martin, che seduti ai comandi guardano le mappe jeppesen, che è il portolano degli aeroporti.
fuori dagli oblò, l’aria pare latte.
stefano chiede a luca se vuole qualcosa, nell’armadietto c’è la macchinetta degli espressi e un piccolo mobile-bar, il cielo di nebbia è più chiaro ma fuori dal cessna non si vede veramente niente.
sulla mappa jeppesen (ma è uguale anche sulle mappe ufficiali dell’aip) horst e martin seguono con gli occhi la traccia dello svincolo r5 che fa il giro lunghissimo, quello sicuro che però a molti piloti privati dà noia, e seguono l’altra via, l’r6 che taglia a metà la pista di decollo e atterraggio.
la mappa jeppesen non dice che l’r6 è vietato. dice solamente che il passaggio r6 ha una posizione di stop ed è affiancato da due luci bianche lampeggianti (white flashing lights), che però in realtà sono disattivate da anni perché lo svincolo è fuori servizio.

il cessna con le quattro persone scalda i motori e comincia il dialogo radio con la terra.

comincia a muoversi, il primo ad accendere i motori, il gulfstream i-lubi della compagnia aerea di berlusconi.
deve andare a sinistra, verso nord, verso la via di rullaggio solita e ufficiale r5.
va davvero da quella parte?
oppure, nascosto dalla nebbia, va verso la r6 molto più comoda e veloce?

liml vor

le ore sono indicate u.t.c, per l’ora locale bisogna aggiungere due ore.
ore 6.02 (cioè ore 8,02 di milano)

dopo appena 9 minuti l’aereo di berlusconi (con un percorso incredibilmente veloce se ha percorso la via r5 come autorizzata, normale se ha preso la scorciatoia vietata r6) chiama terra e dice di essere arrivato alla caserma dei pompieri, e quindi lascia la frequenza terra e passa sulla frequenza torre per prepararsi al decollo.

ore 6.05.27


terra (operatore paolo): d-ievx, confirm ready to taxiway?
d-vx, confermate che siete pronti a rullare?

horst: affirmative.
affermativo.

terra: delta victor x-ray, taxiway north via r5 qnh 1013. call me back at the stop bar of main strip prolongation.
d-vx, rullate sulla via nord romeo 5, regolazione altimetro 1013. richiamatemi alla linea di stop bar sul prolungamento della pista principale.

horst: roger, via romeo 5 and 1013 and we ask you before we reach the main strip.
ricevuto, via romeo 5 e altimetro 1013 e vi richiamo prima di raggiungere la pista principale.

quindi terra ha dato l’itinerario preciso, seguite la via r5 finché trovate la linea d’arresto dello stop che sta sul prolungamento della pista e lì fermatevi, chiamatemi che vi darò nuove istruzioni; e horst ha risposto va bene facciamo la via r5 e vi richiamerò prima di arrivare alla pista di decollo. ma non pensa alla r5. pensa di prendere la r6.
nebbia
il cessna d-ievx si sta muovendo nella nebbia ormai luminosa del mattino, aloni luminosi al posto delle luci di via. marco e piercarlo in piedi sulla pista vedono allontanarsi l’aereo.
la via r5 quella lunga e sicura è a sinistra.
horst guarda nella nebbia per capire, e stefano gli indica non la r5 ma l’altra via, la r6 dalla parte opposta a destra, la via furba che fanno gli italiani.
lui, stefano, sa bene qual è la via per fare prima.
per saltare la coda.
tanto, lo fanno tutti.
e poi c’è nebbia chi ci controlla?
horst prima quando è atterrato è passato da lì, dalla r6, come ha fatto tante volte, gli pare normale ripassare da dove è venuto.
da quella parte è passato pochi minuti fa anche l’aereo i-lubi di berlusconi.
vai vai, dice stefano a horst, e fa così con la mano.

ore 06.06.19
un altro aereo privato, l’aereo dei prada lx-pra diretto a firenze, chiama terra per poter partire.

terra: accodatevi a un citation marche d-ievx che sta rullando anche lui su r5. ovviamente non è in vista, e come limiti d’autorizzazione avete la stop bar dell’estensione pista principale r5.

lx-pra: seguiamo il tedesco, allo stop romeo5, romeo alfa.

ore 6.08.23
l’aereo di prada va lungo l’r5 cercando di seguire il cessna tedesco, il quale però ha preso l’r6.

si prepara a partire un altro aereo, un altro gulfstream della mediaset, questo è targato i-deas.

si prepara a partire anche l’altro aereo dei fratelli f., il cessna citation targato i-dagf con marco che deve andare a parigi dove trovare il fratello luca appena partito con il cessna nuovo dei tedeschi.
horst lungo l’r6 stefano gli dice vai vai – vede una scritta dipinta sull’asfalto, s4, cioè sierra4.
è uno dei punti di sosta dipinti quando lo svincolo r6 funzionava.
il pilota pensa che sia lo stop indicato via radio.

horst: d-ievx is getting closer to sierra 4.
d-ievx in avvicinamento a sierra 4.

terra: d-ievx confirm… your position?
d-ievx, confermate… la vostra posizione?

horst: it’s getting closer to the strip… sierra4.
in avvicinamento alla pista, sierra4.

dov’è il punto sierra4? sulla carta non c’è alcun punto s4. non esiste. bo, quell’aereo tedesco sarà fermo a quella linea d’arresto dove come gli è stato detto deve fermarsi prima di entrare nel piazzale.

terra: d-ievx keeping the stop bar, i’ll call you back.
d-ievx non muovetevi dalla linea di stop, vi richiamerò.

horst: roger, i keep the position.
bene, mantengo la posizione.

terra riguarda sulla mappa dell’aeroporto. no. sulla r5 non esiste alcun punto s4. non c’è nessun s4 in tutto l’aeroporto.
teniamolo fermo allo stop.

ore: 6.09.14
alla testata di pista, pronto per entrare allinearsi e mandare i motori a manetta, sta per decollare un grande aereo di linea della sas scandinavian con dentro 104 persone. ha già staccato il collegamento con l’operatore terra (operatore paolo) e ora dialoga con l’operatore torre (operatore massimiliano).

dietro alla scandinavian è in attesa l’i-lubi di berlusconi. ha già staccato il collegamento con l’operatore terra (operatore paolo) e ora dialoga con l’operatore torre (operatore massimiliano).

sul piazzale principale, in manovra per andare verso il decollo, c’è un alitalia.

vicino al vor per entrare nel piazzale principale, accodato dietro i-lubi (che però è già quasi al punto di decollo) dovrebbe esserci (ma non c’è) il cessna d-ievx con horst martin stefano e luca che invece sono sull’altro svincolo per fare prima, fermi in attesa di attraversare a metà la pista di decollo, come fanno tutti.
terra è convinto che il cessna sia sullo stop della r5 davanti al piazzale.
invece d-ievx è alle luci rosse che vietano di entrare a metà della pista di decollo.

poi ancora più indietro sull’r5 c’è l’lx-pra di prada diretto a firenze, che pensa di seguire il cessna d-ievx che però non si vede perché nella nebbia ha preso la scorciatoia.

e in coda dal piazzale ata per seguire l’aereo di prada comincia a muoversi un altro aereo di berlusconi, il gulfstream i-deas. e l’altro cessna dei fratelli f. per parigi con a bordo marco.

torre a meridiana e sas: meridiana 683 buongiorno. break-break. scandinavian 686, linate, clear for take off 36, the wind is calm, report rolling, when airborne squawk ident.
meridiana 683 buongiorno. un momento, un momento. scandinavian 686, qui linate torre, pista 36 libera per il decollo, assenza di vento, riferite al distacco, quando staccate attivate il trasponder.

sas686 avuto il via libera esce in testata di pista, allinea per 360 gradi, mette i motori a velocità di decollo.
comincia la corsa di decollo sulla pista principale.

terra: d-ievx keep the taxiway, main parking, line alfa.
d-ievx riprendete il rullaggio, passate il piazzale principale, seguite la linea alfa.

horst: roger, i keep the taxiway, main parking, line alfa.
bene, riprendo il rullaggio, piazzale principale, linea alfa.

horst non è davanti al piazzale principale né davanti a lui c’è alcuna linea alfa dipinta a terra da seguire, come gli dice di fare paolo di terra, ma ci sono le luci rosse di divieto di transito e lui sta andando a tagliare la pista di decollo come aveva fatto le altre volte come gli suggerisce anche stefano e come fanno gli altri aerei per fare prima.

terra: it’s correct, and please call back when getting into the main taxiway.
è corretto, per favore richiamate quando imboccate la via di rullaggio principale.

horst a terra: i’ll call you back on main taxiway.
vi chiamerò sulla via di rullaggio principale.

ore 6.09.37


sas686 a torre:we are rolling scandinavian 686.
siamo in corsa di decollo scandinavian 686.

horst lascia il freno e il cessna in mezzo alla nebbia si fa avanti.
supera un rigone di stop mezzo scancellato sull’asfalto. quello seduto dietro: vai, vai tranquillo.
scavalca la striscia di luci rosse fisse di divieto.
mette il muso nella pista di decollo per tagliarla a metà come fanno tutti.
entra di taglio nella pista principale. come al solito.

(mezzora dopo la strage si cercano vicino ai rottami dell’aereo di linea della sas anche i rottami di un cessna che doveva essere sull’r5. ma non si trova questo cessna. sullo svincolo r5 nessuno lo vede, nessuno l’ha visto.
piercarlo dall’hangar sente le sirene, gli dicono che c’è stato un incidente, gli dicono che tutti i voli sono a terra, gli dicono che il suo cessna con marco che doveva partire per parigi è fermo a terra, gli dicono che un aereo della sas è precipitato sul toboga, gli dicono che non trovano un aerotaxi coinvolto.
e l’altro cessna – si chiede piercarlo.
il cessna con il fratello luca e stefano?
a piercarlo viene un brivido; salta su una bici; si mette a pedalare nella nebbia lungo la r6 vietata; pedala forsennato urlando no no no nella nebbia silenziosa; sa benissimo dov’è luca e stefano e i due tedeschi; arriva ansimando e piangendo all’incrocio fra r6 e la pista di decollo; non c’è nessuno e piercarlo urla come un disperato contro il cielo luminoso di nebbia e di fiamme rosse.
dopo molto molto tempo i soccorsi arrivano al cessna; trovano nella nebbia prima una bici buttata sull’asfalto; e poi piercarlo inginocchiato sulla pista la testa fra le mani, illuminato dai lampi del cherosene del cessna in fiamme nella nebbia).

all’inizio di questa lunghissima pagina scrivevo che racconto una storia immaginaria e falsa e piena di errori dentro una storia vera.
mi scuso con chi ne era stato coinvolto in prima persona.
ecco, clicca qui per leggere la storia vera.