i metanodotti non sentono i terremoti.

(ho tratto l’immagine qui sopra dal film blues brothers di john landis, 1980).

anche nella protesta recente dei comitati nimby contro la centrale di compressione della snam a sulmona (clicca qui per leggere l’articolo) per giustificare il no al progetto è stata evocata la paura sismica.

no: i metanodotti, i gasdotti, gli stoccaggi di gas non sono sensibili ai terremoti.
non sentono i sismi.

i terremoti spaventosi dell’abruzzo (2009) o dell’emilia (2012) e quelli sconvolgenti di altre aree ad alta sismicità come il giappone hanno causato danni gravissimi alle persone e agli edifici ma nemmeno un graffio ai gasdotti e alle undici centrali di compressione che esistono in italia da decenni.
il giappone, paese scosso spesso da sismi potentissimi, è attraversato fittamente da gasdotti, e il metano vi arriva attraverso una rete di terminali di rigassificazione.

per l’italia basta pensare alla centrale di compressione di poggio renatico (ferrara) e al nodo italiano del metano a minerbio (bologna), che si trovano esattamente sopra l’epicentro del terremoto di emilia-lombardia-veneto del maggio 2012: grande paura e anche alcune vittime fra la popolazione, danni gravi alle costruzioni ma gli impianti del metano non hanno subìto nemmeno uno scompenso.

dal punto di vista sismico, i metanodotti e gli impianti che li corredano sono insensibili ai terremoti.
come sono insensibili ai sismi i tubi dell’acquedotto e i tubi della fognatura.
inoltre, le opere di consolidamento lungo i tracciati delle tubature riducono il rischio di frane e smottamenti, e dove passano i metanodotti non si osservano quei fenomeni di dissesto osservati altrove.

questi impianti possono dare fastidio, ed è comprensibile l’opposizione.
la posa di un metanodotto è comunque ingombrante, e poi le istallazioni che rimangono in superficie, come le undici centrali di compressione distribuite in tutt’italia, sono costruzioni visibili.

inoltre, questi impianti trattano una materia pericolosa, il gas, che entra in tutte le case.
se non è gestita con attenzione, questa materia può produrre effetti anche gravi, come riportano le cronache degli appartamenti distrutti da smemorati o da tentati suicidi con il gas.

il gas è pericoloso come pericolosa è l’elettricità che entra in tutte le case, o come il carburante del benzinaio e del serbatoio nell’automobile.
e quindi il gas (come l’elettricità o il gasolio e tante altre cose pericolose) va gestito con attenzione e con tecnologie appropriate.

difatti incidenti a volte accadono. per esempio nel dicembre 2012 alle porte di ravenna c’è stato un grave scoppio a una centrale di compressione della snam (clicca qui per leggere l’articolo del giornale di ravenna) e nel dicembre scorso un grande scoppio ha bloccato per un giorno la centrale di compressione di baumgarten, in austria, uccidendo una persona (clicca qui per leggere l’articolo).

ma, ripeto, un tubo posato sottoterra in caso di terremoto trema ma non se ne accorge.

clicca qui per leggere l’articolo.