rifiuti di napoli. la non-vita sulla riva dei laghi del cancro. la mafia ucraìna.

parlo di fenantrène e arrivo subito alla conclusione. la conclusione è: questi camorristi dei rifiuti non sono l’aristocrazia della malavita. sono animali. la parte più bassa oscena stupida della criminalità. è gente che sporca ammazza minaccia brucia per continuare a vivere come cani.

per chi ha bisogno di conferme letterarie, sappia che ne parlava anche roberto saviano. ma non è saviano il riferimento da tenere sott’occhio. il riferimento è il fenantrène.

(alcune delle cose di cui accenno qui sotto sono frutto di contatti riservati per i quali sono difeso dal segreto professionale sulle fonti giornalistiche come da legge numero 69 del 1963).

i dodici laghetti di castelvolturno (caserta) erano una meraviglia della natura.
lo erano, ma la malavita ("la camorra") ha deciso di buttarci dentro i rifiuti industriali ("del nord").
accadde soprattutto negli anni ’80 e ’90.
i camion arrivavano dalle fabbriche dell’alta italia e rovesciavano nei laghetti.

nel luglio 2009 si tentò, con il ministro roberto maroni e i militari, di studiare il risanamento di 22 chilometri quadri contaminati.

alcuni di questi laghetti sono scomparsi, "imboniti" di rifiuti, "tombati", come dice la gente delle lagune venete e adriatiche con ha duemila anni di esperienza con le paludi riempite di terra.
altri, rimpiccioliti e supèrstiti, sono piene di sostanze pericolose.
pericolose come, appunto, il fenantrène: in concentrazioni non di microgrammi, non parti per milione.
in concentrazione
di grammi per litro d’acqua.

cancro in forma di laghetto.

(attenzione, questo non vale per tutti i laghetti della fascia domizia).

e questi camorristi ci vivono sopra.
dopo avere riempito di cancro l’aria e l’acqua in cui vivono, ci costruiscono dentro le loro ville abusive. ci fanno gli investimenti immobiliari. aprono attività turistiche.

non si rendono neanche conto. il terreno è avvelenato da piombo? il funzionario donabbondiesco fa spallucce e: "che vuole, qui ci sono molti cacciatori: saranno i pallini da caccia".

questi animali arroganti e violentissimi non hanno l’ambizione di vivere meglio.
non lo fanno per viaggiare mesi in ozio con il panfilo al largo della grecia.
non per dissipare i soldi in donnine e champagne.
non per godersi un appartamento vetrato sullo skyline di manhattan o un salone affacciato sul canal grande.
no.

queste sono persone che ammazzano minacciano bruciano e sporcano il loro stesso porcile della loro vita.
questi, nei laghetti al fenantrène prelevano l’acqua di cancro per innaffiare le rose del giardino o i carciofi che mangeranno.
è un posto dove questa schifezza di gente brucia minaccia ammazza, e vive da latitanti come topi, per corbellerìe come la macchina da impiegati, il telefonino di moda, la casa abusiva in riva al lago del fenantrène.

non hanno nemmeno idea che potrebbero vivere bene. non sono i violentissimi faudatari che ammazzavano bruciavano minacciavano per far affrescare in castello o per costruire una nuova cattedrale che lavasse le loro colpe immonde.
questi animali di oggi, questi feudatari e armigeri con l'uzi, si lavano la coscienza indorando la statua di padre pio e flagellandosi nella processione. e vivono come cani.

è la non-ètica del possesso, dell’accumulazione fine a sé stessa, del potere che si manifesta in nuovo potere.

animali drogati.

drogati al punto da fare accordi con la mafia ucraìna. prostitute, armi, droga, soldi.