cinema e letteratura. morte a venezia: ecco il vero tadzio. morì povero nell’86 a varsavia. le foto.

gli appassionati di cinema ricordano un bellissimo film di luchino visconti, "morte a venezia", 1971, tratto dal romanzo dello scrittore tedesco thomas mann "der tod in venedig", 1912.

il libro di mann e il film che ne è tratto narrano la storia di un professore, gustav von aschenbach, che durante un suo soggiorno a venezia, anzi al lido all'hotel des bains (esiste ancora ed è in ristrutturazione immobiliare per farne appartamenti di lusso), s'innamorava di tadzio, un inattingibile adolescente di una famiglia nobile polacca che alloggiava al des bains, fino a morirne durante un'epidemia di colera.

ecco due scene dal film di luchino visconti, per avere un'idea del film a chi non l'ha mai visto o per rinfrescare la memoria a chi l'ha visto.

aschenbach e tadzio al des bains
(l'hotel è stato il set reale del film come lo fu del romanzo e come lo fu del soggiorno di thomas mann)
 

la morte di aschenbach sulla spiaggia del lido
(queste scene furono girate ai bagni degli alberoni, sull'isola del lido di venezia. i bagni alberoni sono ancora in piena attività e sono celebri per la qualità del mare e della clientela discretissima)

 

 

ebbene, la storia è vera.

tadzio è esistito davvero.

era polacco, di famiglia ricchissima, alloggiava al des bains nello stesso periodo in cui vi soggiornò lo scrittore thomas mann.

si chiamava władisław moes, nacque nel 1900 e morì nell'86 a varsavia nella dignitosa povertà comunista.

mann nello scrivere si ispirò anche ad altre persone vere.

per esempio (ma vi sono altri casi nel romanzo) il gustav von aschenbach del romanzo probabilmente era august von platen-hallermünde, nato ad ansbach, poeta omosessuale morto a siracusa di colera pur di non abbandonare il suo amato.

e tadzio era appunto władisław moes, detto in famiglia władzio (pronuncia: vuàzio) o adzio.

thomas mann e katia arrivarono al des bains di venezia nella primavera del 1911 con le stesse modalità raccontate nel romanzo.

e videro la famiglia moes, industriali polacchi di origine tedesca, possessori di cartiere, fabbriche tessili e di altre attività nelle vicinanze di bialystok.
avevano una villa lussuosa a wierbka di cui oggi restano le rovine imponenti.

adzio nacque il 17 novembre 1900 a wierbka, quarto di sei fratelli.
era malato per una perforazione congenita del polmone, e un medico viennese consigliò alla famiglia di villeggiare in una località marina.
e i moes vennero a venezia.

Moes 

a sei anni adzio era bellissimo: henryk sienkiewicz, lo scrittore di "quo vadis", perse la testa per lui.

e adzio era consapevole del fascino che esercitava sulle persone.
al des bains si compiaceva, si pavoneggiava, faceva moine ricevendo regali.

attendendo che gli ospiti fossero seduti a tavola, in modo che potessero ammirarlo, scendeva lo scalone dell'albergo come avrebbe fatto sui palcoscenici la soubrette wanda osiris, distribuendo sorrisi.

ecco una fotografia di adzio adolescente. questo era il vero tadzio di cui rimase colpito thomas mann.

adzio mantenne questo spirito vanitoso fino alla vecchiaia.

nel '14 adzio entrò in collegio a varsavia, le aziende di famiglia furono distrutte dalla guerra, e nel '20-'21 combattè come ufficiale polacco contro l'urss di lenin.

nel '35 sposò la nobilissima anna belina brzozowska, fece il ricco dandy tra automobili e cavalli, ma nel '39 la germania invase la polonia e - richiamato a combattere – fu fatto prigioni
ero e finì in un campo di concentramento fino al '45.

il comunismo polacco nazionalizzò gli averi dei moes che non erano stati non depredati dai tedeschi.
adzio e anna ebbero due figli e lavorarono come impiegati, vivendo in un appartamentino della periferia di varsavia.

ecco una fotografia del vecchio władisław moes, in dignitosa povertà socialista.

nel '71 adzio pensò di andare da un avvocato per rivalersi contro luchino visconti perché a un certo punto del film viene fatto il nome moes.

la moglie di adzio morì nel '78.

il barone władisław moes morì il 17 dicembre '86.

per saperne di più consiglio di leggere:
– "sulle tracce del vero tadzio", articolo dello scrittore danilo reato pubblicato sull'annuario "lido di oggi lido di allora"
– di g
ilbert adair il libro "la vera storia di tadzio", arcanapop, 8 euro.

per gli appassionati di cinema, suggerisco anche di leggere il blog "schermi a parte", dedicato al cinema, che il bravissimo luigi paini tiene in queste pagine web.

 

  • Diva |

    Ho letto qualche settimana fa “Morte a Venezia” per la prima volta… un libro fatto di odori…odore della salsedine, del catrame delle barche, della pioggia, del cielo terso sulla spiaggia, della veranda dell’hotel all’ora di colazione, della colonia pregiata di Aschenbach, del disinfettante contro il colera… non c’e’ dubbio, un libro intenso…
    Grazie Jacopo per questo interessantissimo articolo.
    Una tua affezionata lettrice

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