un laboratorio a budapest (pare) all’origine della nube radioattiva che s’aggira per l’europa.

scoperta la (probabile) fonte della leggerissima nube radioattiva di iodio 131 che s’aggira sui cieli d’europa, di cui raccontavo l'altro giorno.

come ho scritto in questo secondo articolo, più dettagliato e aggiornato, la nube radioattiva è debolissima e sembra provenire da un laboratorio che produce radiofarmaci.

è così.
sarebbe stato un laboratorio ungherese che a budapest produce iodio 131 per la terapia contro il cancro alla tiroide e contro altre patologie.
si erano guastati i filtri dell'altissima ciminiera a strisce bianche e rosse.

già all'inizio dell'anno l'izotop intezet (istituto degli isotopi) aveva notato che c'erano lievissime emissioni di iodio 131 in aria (inferiori al limite di legge) dallo stabilimento, situato nei boschi della splendida periferia a ovest di budapest, e in estate aveva sospeso la produzione per istallare i filtri nuovi.

l'azienda è all'interno dell'accademia ungherese delle scienze, il palazzo storico che ha sede sulla riva del danubio, e gli impianti produttivi sono fuori città, in via konkoly thege miklós, dove ci sono altre istallazioni dell'accademia delle scienze.

un'immagine di uno dei laboratori dell'izotop intezet
Izotop

in settembre, con i filtri nuovi, l'emissione di iodio non era scesa.
quindi ora ha sospeso di nuovo la produzione per risistemare il sistema di filtrazione.
l'azienda di budapest sostiene di non essere all'origine della nuvoletta radioattiva sull'europa.

ecco l'agenzia reuters:

hungary says noticed increase in iodine-131 emission
budapest, nov 17 (reuters) – hungarian isotope maker izotop intezet had registered an increase in radioactive iodine-131 emission at its budapest laboratory earlier this year and suspended production until its filters are fixed, it said in a statement.
the institute said it had first registered an increase in iodine-131 emission in the first half of the year, which were below the health threshold, however it suspended output between june and august and made adjustments to the filtering system.
in september the institute resumed iodine-131 production, however, emissions did not decline to previous levels.
therefore, it had stopped output until the necessary adjustments to its filtering system are made.
the director of the institute told reuters hungary could not have been the source of low levels of iodine-131 measured elsewhere in europe.
(reporting by gergely szakacs; editing by james jukwey)

si sono svegliati anche in italia.
ecco una nota d'agenzia diramata poco fa
(dove si parla di institute of isotopes ltd si intende l'izotop intezet, per microbq intendi microbecquerel, per nanosv si intende nanosievert, per iaea si parla di aiea)

una verifica dei dati di routine della rilevazione di iodio 131 nell'ambiente da parte dei sistemi di monitoraggio della rete di sorveglianza e di notificare tempestivamente l'eventuale presenza di scostamenti anomali rispetto al fondo ambientale è stata sollecitata dall'ispra ai laboratori delle agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente che partecipano alla rete nazionale di sorveglianza della radioattività ambientale, resorad.
una sollecitazione innescata dalla notizia che l'agenzia internazionale per l'energia atomica delle nazioni unite (iaea) di vienna, ha reso noto nei giorni scorsi sul proprio sito web di aver ricevuto dall'autorità di sicurezza nucleare della repubblica ceca comunicazione del rilevamento di una presenza in aria di livelli – molto bassi – di iodio 131 e che rilevamenti di analoga natura sono stati confermati anche da altri paesi europei.
nel comunicato la iaea precisa che i valori misurati sono comunque talmente bassi da non rappresentare alcun rischio per la salute della popolazione.
e l'istituto francese per la radioprotezione e la sicurezza nucleare, irsn, in un comunicato stampa emesso il 16 novembre, conferma che anche in francia sono state misurate tracce di iodio 131 in atmosfera.
l'intervento dell'ispra è legato anche «al fine di rispondere – dice un comunicato del'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – e alla richiesta del dipartimento della protezione civile di garantire la verifica dell'eventuale presenza di questo radionuclide sul territorio italiano. l'ispra, inoltre, in qualità di 'punto di contatto' nell'ambito della convenzione internazionale della iaea sulla pronta notifica in caso di emergenze radiologiche e nucleari ha preso contatti diretti con l'incident and emergency centre (iec) della iaea stessa al fine di ottenere ulteriori informazioni sull'evento.
ieri la iaea ha pubblicato, sul sito riservato alle comunicazioni con le autorità competenti dei paesi aderenti alla stessa convenzione internazionale, un aggiornamento della situazione connessa con il rilevamento dello iodio 131 in europa. nel comunicato, la iaea rende noto che le prime informazioni sulla presenza di tracce di iodio 131 in atmosfera sono circolate nella seconda settimana di novembre nell'ambito di un gruppo di istituti e laboratori europei, che effettuano analisi su piccole tracce di radioattività in atmosfera e che spontaneamente da molti anni sono tra di loro in contatto. il 10 novembre la iaea è stata avvisata informalmente della rilevazione di iodio 131 in aria in alcuni paesi europei. quel giorno l'autorità di sicurezza nucleare della repubblica ceca comunicava di aver rilevato la presenza in aria di livelli molto bassi del radionuclide.
a seguito delle risultanze di tali rilevazioni, la iaea, l'11 novembre, pubblicava quindi la notizia sul proprio sito web.
a tuttoggi, al
cuni paesi europei hanno confermato la presenza di iodio 131 in atmosfera e ne hanno dato comunicazione alla iaea, mentre altri paesi hanno confermato di non aver rilevato concentrazioni di iodio 131 superiori ai limiti di rivelazione della loro strumentazione. nel comunicato di ieri si riportavano che i risultati delle misure effettuate variano da alcune unità ad alcune decine di microbq/m3.

tali valori risultano essere centinaia di volte inferiori – dice l'ispra – a quelli massimi misurati in italia lo scorso marzo a seguito dell'incidente nucleare alla centrale giapponese di fukushima.
i valori massimi si sono riscontrati nella repubblica ceca, nella regione orientale dell'austria e in ungheria, rispettivamente con 27, 65 e 87 microbq/m3.
per quanto riguarda l'origine della radioattività, la iaea ha richiesto alla autorità di sicurezza nucleare ungherese informazioni in merito allo stato degli impianti di produzione di radioisotopi in ungheria.
e ieri l'autorità di sicurezza nucleare ungherese ha comunicato che nel periodo dal 8 settembre al 16 novembre 2011 si è verificato un rilascio in atmosfera di iodio 131 dall'institute of isotopes ltd di budapest, di una quantità di radioattività di 342 gbq (con un picco di rilascio pari a 108 gbq in 48 ore fra il 12 e il 14 di ottobre).
l'autorità ungherese ha inoltre evidenziato che lo iodio 131 rilasciato da gennaio a novembre 2011 dall'institute of isotopes ltd di budapest è pari al 40 per cento del limite di rilascio autorizzato dalla autorità di sicurezza nucleare ungherese (national public health and medical office service) per quella installazione.
sono in corso indagini per chiarire la causa dei rilasci. l'autorità di sicurezza nucleare ungherese ha informato, infine, che a seguito dei rilasci le misure di concentrazione di iodio 131 in atmosfera, durante il mese di ottobre, hanno mostrato valori compresi fra 50 e 180 microbq/m3.
sempre in relazione alle concentrazioni rilevate, l'autorità di sicurezza nucleare ungherese, ha stimato che le dosi da inalazione sul territorio ungherese risultano inferiori a 10 nanosv, ed ha comunicato che dall'evento non vi saranno effetti sanitari alla popolazione.
analogamente, negli altri paesi dove sono stati misurati livelli di iodio 131 in concentrazioni inferiori a quelli rilevati in ungheria, le stime di dose forniscono valori ancora più bassi. le misure sino ad oggi effettuate in italia dai laboratori delle agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente, con diversi livelli di sensibilità, non hanno evidenziato alcuna presenza anomala di radioattività in aria. è da tener presente che nel settembre scorso l'arpa lombardia, nel corso delle sue normali attività di monitoraggio, aveva rilevato e segnalato alle autorità competenti la presenza di tracce di iodio 131 in aria, con un valore pari a 37 micro bq/m3.
va comunque sottolineato che le tracce rilevate non hanno alcuna rilevanza dal punto di vista radiologico e sono tali da non costituire alcun rischio di tipo sanitario.
anche allora l'ispra aveva immediatamente informato i laboratori delle agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente che partecipano alla rete nazionale di sorveglianza della radioattività ambientale, richiedendo una verifica dei dati rilevati di routine dai sistemi di monitoraggio della rete di sorveglianza e di notificare tempestivamente l'eventuale presenza di scostamente anomali rispetto al fondo ambientale. le risultanze delle misurazioni effettuate dai laboratori suddetti non evidenziarono ulteriori anomalie radiometriche.
il quadro radiometrico definito dalle misure condotte nei diversi paesi europei e le informazioni fornite fornite dall'autorità di sicurezza nucleare ungherese portano a far ritenere che con molta probabilità la presenza di iodio 131 in aria, registrata nell'ultimo periodo, sia riconducibile al rilascio in atmosfera avvenuto presso l'institute of isotopes ltd, di budapest nel periodo fra l'8 settembre e il 16 novembre 2011.
come peraltro evidenziato dalla iaea, i livelli di iodio 131 registrati in aria in europa sono da ritenersi estremamente bassi e tali da non costituire alcun rischio per la popolazione.

ringrazio i lettori mauro e luca bertagnolio
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