moralisti: contro le slot machine, contro sanremo e fazio, contro la sigaretta elettronica.

(qui la seconda puntata, intitolata "moralisti/2")

sono insopportabili con il loro moralismo.

protestano, i moralisti, perché fabio fazio e luciana littizzetto si dividono 900mila euro per condurre per una settimana il festival di sanremo.
dicono: si tagliano i fondi agli ospedali e intanto si danno soldi a fazio.
non pensano che lo sproposito di soldi guadagnati da fazio e littizzetto sono pagati dagli inserzionisti pubblicitari.
la rai (e noi con la rai) ha tutto l’interesse che la pubblicità in quello spazio sia pagata molto, moltissimo. quanto più possibile.
bisognerebbe protestare se la rai chiamasse un conduttore cane, un incapace che perdesse ascolti e fatturato, un ebete che costringesse a reintegrare il bilancio rai non con soldi privati bensì con denaro pubblico.
ma al contrario molti si scandalizzano se la rai decide di pagare chi, con la sua professionalità, fa salire il fatturato.

non va bene che si facciano le sale giochi.
oltre a tanti sindaci fra il plauso dei cittadini moralisti anche la regione lombardia ha deciso che non si possono aprire nuove sale slot a meno di mezzo chilometro da quelle che sono state definite “aree sensibili”.
lo spiega la regione lombardia: “le patologie compulsive legate al gioco d'azzardo toccano in particolare le fasce sociali più deboli, le persone a basso reddito, anziani e casalinghe”.
se avessero vietato le sale giochi nei quartieri disagiati, in prossimità dei bancomat, vicino agli uffici postali dove i vecchi ritirano la pensione, forse avrei creduto nell’intento di difendere le “fasce sociali più deboli” e gli “anziani”.
no. niente di tutto ciò.
invece la regione ha vietato le macchinette a meno di mezzo chilometro da (leggi bene) da scuole, chiese, ospedali.
ripeto: per la regione sono aree sensibili per le macchinette scuole, chiese, ospedali.
cioè proprio là dove i soldi non ci sono, e dove pullulano i moralisti dall'indignazione facile.

non vanno bene le sigarette elettroniche.
negozi e ristoranti non le vogliono, per le proteste di alcuni clienti infastiditi.
infastiditi da che cosa?
il governo le vieta ai minori, nei bar e negli altri locali pubblici. poi consente alcune deroghe. poi spinta dal moralismo proprio e altrui ripristina alcuni divieti.
la pubblicità viene vietata per legge.
le sigarette elettronicne non impestano l’aria di fumo, anzi spesso conferiscono un odore gradevole; nuocciono alla salute meno di mille e mille altri prodotti in vendita libera.
ma molti protestano infastiditi.

eggià, non vanno bene le slot machine.
una persona può dissipare i suoi soldi per correre dietro alle gonnelle (o dietro a maschi) oppure per andare a ballare.
un pensionato può rovinare tutta la pensione per un francobollo raro da aggiungere alla sua collezione.
una famiglia può essere travolta e distrutta dalle cambiali firmate per avere un suv potente.
tutto ciò, nessuna indignazione. ognuno può sprecare come vuole i soldi suoi propri, purché ciò non costituisca reato.
ma suscita allarme invece chi spreca i suoi soldi per divertirsi alla slot.

“ennò. dietro la slot machine c’è la malavita”.
c’è la malavita anche dietro a salumerie, cantieri edili, lavanderie a gettone e mille altre attività.
anzi, forse dietro le macchinette c’è meno malavita: le slot sono collegate fra loro con un grande cervellone centrale nazionale che controlla in continuo le vincite.
ogni 100 euro, le macchinette devono (de-vo-no) restituirne 74 ai giocatori sotto forma di vincite.
il sistema centrale controlla che questa proporzione venga sempre rispettata.
del rimantente, il 12,7% va allo stato, lo 0,3 all’aams (l’agenzia delle dogane e dei monopoli), lo 0,5 ai concessionari. ciò che resta va diviso fra la filiera, come il barista e il tabaccaio, il nileggiatori; a chi investe comprando le macchinette va circa il 5,7%. 

sono solamente alcuni dei mille e mille esempi di come i moralisti – tramite leggi, tramite lo “stato etico”, tramite ammonimenti e ammonizioni – vogliono evitare che altri commettano peccato.

peccato, non reato.

danno fastidio il piacere e il godimento altrui.

  • GreenSmoke |

    Ultimamente tra i moralisti della sigaretta elettronica c’è anche lo stato italiano 🙂

  • arthemis |

    a quanto pare la faccenda delle distanze è un pallino della regione Lombardia, nel 2001 ci fu una legge simile sulle stazioni radiobase per telefonia cellulare..

  • bruno |

    Visto che la salute del cittadino è primaria, credo che la prossima campagna di raccolta dovrebbe essere NOALCOL, considerando che il numero degli alcolisti è ben più alto del ludopatici, vedasi statistiche Istat e Eurispes.
    Credevo che la crescita intellettuale che ogni giorno manifestiamo avesse in qualche modo sensibilizzato anche il mondo politico, ma hai me, devo con rammarico asserire che il politico e anche i media sono un mondo a se, ben lontano dal capire, che tutto ciò che si vende per “ vincere “ andrebbe regolamentato in modo uniforme, eppure i politicanti e i giornalai sembrano non sentire.
    E’ Guerra. A Pavia, Biella e in altre zone o comuni dell’italico paese la caccia alle streghe è iniziata, tra molte imprecisioni si dichiara che la ludopatia fa più danni della droga, dimenticando che al primo posto c’è l’alcolismo e paragonandola ad un furto??!!!
    I problemi di una grande città sono tanti, la droga, le rapine, gli stupri, gli emarginati, i non regolari, i prodotti contraffatti, il gioco, se non lo si vive con le slot lo si esercita in tanti altri modi, ieri con i cavalli e nessuno ha mai detto: togliamo gli ippodromi.
    Se togliessimo le slot dal mercato sparirebbe la ludopatia?
    La gente non giocherebbe più?
    Dire slot uguale droga, è un’affermazione troppo leggera e grave, con la cocaina è un viaggio di solo andata, che non ha mai restituito, il 74/75% di quello che hai speso.
    Le dipendenze sono tante, oltre al gioco e gli alcolici, ci sono le droghe, c’è la Tv, la Cioccolata, la Pornografia, lo Shopping, Internet, i Gratta e Vinci, il Lotto, il Superenalotto, solo per citarne alcune, ma nessuno dice nulla, perche apparentemente i danni non si vedono.
    Questa è solo ipocrisia intellettuale, se vogliamo dimostrare che la nostra è una società sana dobbiamo impedire oltre alle Slot, anche la vendita degli alcolici e dei gratta e vinci del fumo, nelle vicinanze delle scuole, degli ospedali, solo per iniziare e forse mentre ci si dimentichiamo che la cosa più giusta è : EDUCARE.
    Non dimentichiamo che tra le cose che fanno male, che creano dipendenza, c’è anche il tabacco, ma nessun Comune chiede la chiusura dei tabacchai, dovrei ricordarLe che la nostra filiera senza aiuti dello stato da lavoro a migliaia di persone, e paga le tasse in tempo reale (anche sulle macchine furtate) , che l’anello più debole della filiera è il noleggiatore o gestore, che molti esercenti baristi grazie a tre New slot tengono in vita le loro attività, personalmente credo che il 90% di coloro che danno la caccia alle streghe non conoscono il nostro settore, sanno solo, che la massaia si lamenta che l’olio d’oliva a 3,80 € è caro, ma dimenticano che la stessa massaia compra un pacchetto di sigarette di pari valore, e forse, fa parte di quelle donne che ogni mattina dopo aver litigato con il fruttivendolo sul costo delle merci esposte, passa dall’edicolante e acquista il suo gratta e vinci.
    Conoscete la differenza della spesa oraria di una New Slot funzionante con giocata massima di una moneta da 1 euro a partita e vincita massima 100 euro (quindi scarsa promessa di vincita) e percentuale di restituzione su un ciclo massimo di 140 mila partite ma mediamente i cicli sono da 30 mila molto peggio da un terminale Videolottery o VLT a 10 euro alla volta e accettano solo cartamoneta fino a 500 euro con jackpot o promessa di vincita da 100 mila a 500 mila euro, fra l’altro nelle sale di Pavia e in tutta Italia sono mescolate VLT con jackpot e VLT senza tale premio, alla faccia dell’informazione del giocatore.
    VLT che come dice Striscia la notizia possono favorire il riciclaggio di denaro perchè il tickets che escono non distinguono la vincita dall’introdotto e ritirato.
    Non è così che ci si mette al fianco dei più deboli, togliendo le slot a piccoli esercenti si creano solo nuovi disperati.

  • jacopo giliberto |

    non è un articolo di parte, e lei con le sue parole conferma esattamente ciò che sostengo.
    in genere, il moralismo consiste nel volere imporre agli altri qualcosa per il loro bene, e quasi sempre si tratta di vietare agli altri un piacere.
    nel nostro caso, sono i moralisti – non noi – a mettere le sigarette elettroniche sullo stesso piano del gioco: vogliono porre limiti a entrambi i fenomeni non perché ne siano coinvolti in prima persona, ma perché non vogliono che ne siano coinvolti altri.
    ovviamente, altissime e moralissime giustificazioni per spiegare la loro contrarietà ai piaceri altrui.

  • fabio |

    Mettere in relazione il gioco d’azzardo con le Sigarette elettroniche mi sembra una forzatura. In primis direi che la sigaretta elettronica ha enormi benefici sulla comunità visto che aiutando a smettere di fumare, solleva il contribuente da enormi spese sanitarie, che sono a carico di tutta la comunità ma sono causate soltanto da chi è dipendente dalle sigarette tradizionali. Poi Potrebbe Limitare Un Mercato di contrabbando di bionde chiaramente in mano a cosche mafiose. Crea posti di lavoro e salva tante vite o comunque aiuta a vivere meglio. Lascia maggiore disponibilità economica nelle tasche delle famiglie dei fumatori che possono arrivare a superare i 2000,00€ l’anno. Che dire. Un articolo chiaramente di parte ma perlomeno lo è chiaramente appunto.

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