idrocarburi, idrocarburi ovunque. perfino negli spinaci e nel terreno.

hydrocarbons!
hydrocarbons everywhere!

da qualche tempo la capacità più fine di analisi fa scoprire la presenza di idrocarburi dovunque.
dovunque.
nelle rocce e nelle terre.
in antartide. nella melma in fondo ai laghi. sull’himalaia. nella sabbia del fondo del mare. nella pietra.
idrocarburi.

allarme, denuncia, schifo.

e invece sono idrocarburi naturali.
idrocarburi vegetali.
*biogenici*.
innocui, del tutto innocui.
la natura contamina sé stessa, se si vuol pensare a una contaminazione.

mi spiego meglio.
si è scoperto che tutti questi idrocarburi sono cosiddetti *a catena lunga* (oltre i 12 atomi di carbonio).
e contengono sempre un numero dispari di atomi di carbonio: 19,21,27,31 e così via.
meglio, userò la sigla cui ricorrono ingegneri e chimici per esprimere il numero di atomi di carbonio di un idrocarburo.
c19, c21, c27, c31 e così via.

sono paraffine.
sono le cere naturali con cui le foglie degli alberi si difendono dagli agenti atmosferici.
lo scudo che protegge le foglie dal sole e dalla pioggia.

sono composti indistruttibili. questi idrocarburi non reagiscono agli aggressori chimici, non si combinano con altre sostanze, non deperiscono.
questo scudo formidabile di cere resta uguale millenni, milioni d’anni.
per questo motivo gli idrocarburi vegetali si accumulano di continuo: non si degradano e rimangono un’eternità, mentre ogni autunno quando le foglie cadono se ne aggiungono altri.
sono idrocarburi del tutto innocui: proprio perché indistruttibili, quando sono mangiate insieme con le foglie queste molecole non vengono metabolizzate e vengono espulse precise precise nella cacca.
come mangiar ghiaia ed espellere ghiaia.

per questo motivo, per la loro totale innocuità, questi composti non sono normati e alla loro presenza non vengono posti limiti di legge.

questi idrocarburi di cere vegetali si trovano ovunque, anche nei sedimenti del fondo del mare e nel calcare e nelle arenarie che erano fondo del mare, perché sono le foglie morte per milioni d’anni e portate dai fiumi, ma anche la cacca di miliardi di scoiattoli dinosauri api stegosauri vespe t-rex moscerini uccelli archaeopterix.
e anche noi, quando mangiamo gli spinaci e la cicoria.
tutti a espellere paraffine.

a volte nel terreno attorno ai distributori di carburanti o vicino alle raffinerie si trovano idrocarburi di origine petrolifera.
sono diversi.
in primo luogo, non sono soltanto dispari (come le cere vegetali) ma gli idrocarburi di provenienza petrolifera hanno numeri di atomi di carbonio pari e dispari insieme (c8, c9, c10, c11 eccetera).
in secondo luogo, sono soprattutto catene corte, come il c6 esano, c7 eptano, c8 ottano fino al c12.
oppure hanno l’anello del benzene.
(il c4 butano e il c5 pentano non si trovano perché sono troppo leggeri e svaporano subito).
in terzo luogo, durano poco tempo. si spezzano più fragili delle unghie.
per esempio esposto al sole e al caldo, l’ottano si spacca in due molecole di butano che svolano via.

(una nota di cronaca. hanno destato allarme le tracce di idrocarburi trovati nel fango del fondo del lago del pertusillo, in basilicata. tutte le indagini hanno trovato soltanto (solo, solamente) tracce delle paraffine vegetali del tutto innocue. zero assoluto per gli idrocarburi petroliferi. ma dico zero).

  • arthemis |

    @ Daniel:

    mia opinione: in Basilicata avranno detto di aver trovato idrocarburi nel lago. Forse chi l’ha detto sapeva che si tratta di sole paraffine vegetali, ma bisogna vedere che messaggio ha trasmesso a chi ha sentito/letto. Cercate ‘basilicata idrocarburi lago” e vedete che articoli escono…

  • Jacopo Giliberto |

    non ho voluto dimostrare alcunché ad alcuno, gentile daniel.
    né ho alcuna morale da proporre: io sono un giornalista e scrivo i fatti reali; le opinioni spettano ai lettori.

  • Daniel |

    Ok..hai voluto dimostrarci di conoscere correttamente la lingua italiana, bravo, ma la morale sarebbe?

  Post Precedente
Post Successivo