basta con la plastica che sporca le mie vacanze. al suo posto vanno usati acciaio, vetro, legno.

mentre i pirati oceanici con le loro reti guidate dal sonar stanno svuotando da ogni forma di vita i mari mondo, razziando ogni giorno milioni di animali marini;

mentre le baleniere giapponesi fanno strage di balene fingendo di farlo per motivi scientifici ma in realtà per ricoprirle con il riso del sushi;

mentre le fogne italiane senza depuratori pompano nell’adriatico e nel tirreno metri cubi al secondo di colibatteri ed escherichia coli (clicca qui per leggere l’indagine della goletta verde della legambiente),

io dico basta con la plastica usa e getta, che sporca la spiaggia.
basta.

in questo mare di luce impazzita di riflesso di là oltre l’orizzonte ci sono i negri sui gommoni, cercano di arrivare,
su questa spiaggia la sabbia fastidiosa entra nell’elastico del costume e smeriglia nell’infradito,
nella sabbia asciutta e bruciata ci sono pezzi di plastica, cottonfioc*, frammenti della busta lucente del gelato stecco, filtri ingialliti di sigaretta, un pezzo di bottiglia schiacciata, un tappo di plastica che forse era blu oggi è celeste scalfito.
e poveri pesciolini pieni di plastica, e povera la balena implasticata; sì, ho visto la fotografia della tartaruga, e c’era il video su facebook, diceva che i pesci mangiano la plastica e poi quando mangio i pesci io mangio quella plastica**.

basta plastica nelle mie vacanze.
le-mie-vacanze.
mie.

basta usa-e-getta:
il blister delle pillole, la busta del surgelato, la confezione di 6 uova, il vasetto dello iogurt, la bottiglia di minerale da mezzo litro, il foglio che impedisce al prosciutto di deperire, la scatoletta trasparente delle mentine tictac, la bottiglia del latte, il sacchetto di patatine
invece devono essere usati acciaio, legno, carta e cartone, alluminio, vetro.

(*) cottonfioc è un marchio registrato dei bastoncini cotonati di cellulosa biodegradabile prodotti dalla johnson. a differenza di altri bastoncini cotonati, quelli a marchio cotton fioc non sono di plastica e sono del tutto biodegradabili.

(**) le prime fonti di microplastiche nei mari sono le fibre rilasciate dal risciacquo delle lavatrici, lo spolverio degli pneumatici sull’asfalto, le vernici antivegetative degli scafi delle navi. ogni ciclo di lavaggio di una lavatrice da 5 chili rilascia nell’acqua di scarico che fluisce verso il mare circa (acrilico) 700microfibre, (misto cotone-poliestere) 137mila microfibre, (poliestere) tra 6 milioni e 17,7 milioni di microfibre (2017, De Falco,F.,et al., Evaluation of microplastic release caused by textile washing processes of synthetic fabrics).