dopo la petroliera erika (novembre '99) e la prestige (novembre 2002), si sta cercando di evitare un altro naufragio devastante al largo delle coste della bretagna.
forse, stavolta andrà meglio. grazie al doppio scafo.
la nave cisterna uranus ora ha smesso di affondare ed è stata messa a rimorchio verso un porto.
ci sono 6mila tonnellate di benzina da pirolisi. cioè benzina sintetica.
l'uranus, bandiera maltese, 120 metri, di costruzione recente, era partita da marghera, nel cui petrolchimico aveva caricato i prodotti, ed era diretta verso l'olanda.
a 50 miglia a sudest dell'isola di ouessant, all'imbocco della manica, si è scontrata con un mercantile panamense partito da las palmas (spagna) e diretto a rotterdam.
gli equipaggi hanno dovuto abbandonare entrambe le navi, ma l'altro mercantile non ha subito danni rilevanti. l'uranus invece imbarcava acqua.
il doppio scafo – obbligatorio in europa – sta impedendo che la benzina da pirolisi si disperda in mare.
come il solvente caricato a marghera, nella laguna di venezia, anche nel caso della petroliera prestige di otto anni fa c'è un legame con l'italia: in quel caso era olio combustibile che la total avrebbe dovuto consegnare a una centrale dell'enel, ma la nave non arrivò al mediterraneo.
l'altro giorno raccontavo che – scaduto il contratto con la castalia – l'italia è senza servizio antinquinamento per il mare.