i rifiuti di napoli: storie inventate, perché io amo inventare. e storie vere, raccontate da altri.
la notizia degli arresti di oggi non mi sorprende.
avevo conosciuto corrado catenacci uno spropòsito di anni fa, quando era prefetto a bari, dove c'era un'epidemia di colera, e io fui inviato a scrivere gli articoli. mi ospitò in prefettura e mi fece dono di uno splendido libro storico sulla reggia di caserta, libro che conservo ancora nella mia libreria tra i "preferiti".
comincio con le storie inventate. due storie inventate da me che – caso strano – sono correlabili con gli arresti.
una delle storie inventate da me è che poche settimane fa sarebbe stato firmato un bando da otto milioni di euro per costruire un impianto di trattamento del percolato (l’acqua piovana che gocciola tra i rifiuti delle discariche e ne sgorga inquinata) per la discarica di villaricca.
ma in campania, di impianti simili ce ne sono altri undici.
un bando da 8 milioni.
per niente.
l'altra storia inventata è che i soldi pubblici sono finiti.
lo stato sta chiudendo il portafoglio e si stanno dileguando i soldi per pagare l’enorme mangiatoia dell’emergenza artificialmente eterna dei rifiuti di napoli.
il premier, dice, risolve il problema dei rifiuti di napoli.
due volte l’ha annunciato, e due volte i rifiuti sono tornati.
perché i rifiuti a napoli dispiacciono ai cittadini ma fanno comodo ad alcuni, a quelli che passano all’incasso.
fiuto aria di guerra di camorra, a napoli. come nella palermo dei tempi di salvo lima, quando nel '92 il "patto" non poté essere rispettato e fu ucciso lima, il "garante del patto".
ora, senza soldi, anche in campania il "patto" potrebbe saltare.
e il "salvo lima della campania" (non so chi sia) potrebbe trovarsi in difficoltà.
(queste ipotesi sono frutto della mia personalissima fantasia. ho descritto semplicemente situazioni possibili, senza alcun riferimento alla realtà. eventuali coincidenze sono, appunto, coincidenze).
e ora le storie vere, non quelle inventate.
una settimana fa, venerdì 21 gennaio, la bravissima rosaria capacchione scriveva sul mattino di napoli un articolo molto interessante.
(mi spiace non poter mettere un link all’articolo del mattino: se qualche lettore lo trovasse, può postarlo sotto nella sezione commenti).
ne metto un breve stralcio:
rifiuti, nella lista zagaria le ricompense ai casalesi: 100 ditte nel mirino della dda
di rosaria capacchione
insipienza. o forse distrazione, dettata dalla fretta di risolvere l'emergenza e di levare dalle strade di napoli e caserta centinaia di tonnellate di rifiuti marcescenti. o forse ancora la prova dell'accordo, dell'intesa indicibile tra parti dello stato e la camorra, regolatrice di rapporti economici e domatrice di virulente proteste di piazza.
la chiave è tutta lì, nell'elenco di ditte che sono state inserite nell'elenco dei fornitori del commissariato per l'emergenza rifiuti e, successivamente, del consorzio unico, quello assorbito dalle società provinciali: una settantina di pagine di nomi di imprese specializzate nel settore del trasporto, della raccolta, dello smaltimento dell'immondizia, con allegati i precedenti personali di ciascun titolare, componente di consiglio di amministrazione, consulente.
in quell'elenco, consegnato un anno fa dalla digos della questura di caserta alla procura antimafia, ci sarebbero anche i nomi delle ditte che rappresentano gli interessi del clan dei casalesi. soprattutto della famiglia zagaria il cui capo, michele, latitante da quindici anni e un mese, avrebbe contrattato con lo stato il ristoro per se stesso e per le aziende danneggiate dall'attività intensiva di smaltimento nell'agro aversano e nell'area della mozzarella dop.
l'elenco, aggiornato in tempi più recenti con altri nominativi, fa parte dei fascicoli d'indagine sui quali stanno lavorando, in due differenti inchieste, i pm catello maresca e antonello ardituro. inchieste che tendono ad accertare se effettivamente michele zagaria ha incontrato, tra il 2006 e il 2007, un rappresentante dei servizi segreti e un delegato della regione (o del commissariato di governo); e se c'è una relazione tra quest'incontro e le minacce ricevute dall'ex assessore all'ambiente walter ganapini, e da lui denunciate nel corso di una riunione con alcune associazioni ambientaliste, denuncia di cui esiste una traccia audio diffusa nel 2010 da wikileaks.
infine, se le coperture offerte a michele zagaria, grazie alle quali il…
(se vuoi leggere tutto l'articolo, compra il mattino)
ne parla anche il settimanale left.
ne riporto un breve passo.
sull’emergenza rifiuti campana cala l’ombra di una possibile trattativa tra stato e criminalità organizzata. il boss latitante dei casalesi michele zagaria, un esponente dei servizi segreti e un rappresentante del governo potrebbero essersi seduti allo stesso tavolo per discutere. la costruzione di nuove discariche e di un termovalorizzatore a santa maria la fosse sarebbero i punti centrali di questa ipotetica negoziazione, cominciata nel 2006 e conclusasi nel 2008. la direzione distrettuale antimafia di napoli, secondo quanto riportato da rosaria capacchione sul mattino, avrebbe aperto un fascicolo sulla vicenda. per ora, federico cafiero de raho, coordinatore dell’antimafia napoletana, non conferma, ma neppure smentisce la notizia.
tutto sarebbe partito da una conversazione privata sulle strategie di gestione dei rifiuti, registrata a sua insaputa e finita poi sul sito di wikileaks, che una sera di tre anni fa l’allora assessore regionale all’ambiente walter ganapini ebbe con rappresentanti del forum delle associazioni ambientaliste,organismo di consultazione da lui voluto e guidato da guido viale. in quell’audio, l’ex presidente di greenpeace parlò per la prima volta del «mistero della repubblica», come lo definis
ce lui stesso nella registrazione. si tratta di parco saurino 3, una discarica situata nel comune di santa maria la fossa, che, spiega l’ex assessore, «da sola sarebbe riuscita a smaltire tutti i rifiuti campani per più di sei mesi». ganapini, arrivato a napoli da poche settimane, scoprì il sito per caso a fine maggio 2008, durante un'ispezione alla ricerca di macchinari tedeschi acquistati dal commissariato nei primi anni 2000 e mai utilizzati. quando comunicò a regione e governo di aver trovato la soluzione temporanea alla crisi, constatò l'indifferenza della giunta e del ministero competente ; affrontò così, isolato, la discussione con gianni de gennaro, all’epoca commissario straordinario per l’emergenza su nomina del governo prodi,che criticava la scelta fatta da ganapini di rendere pubblica la scoperta attraverso 'il mattino' ed una breve intervista messa in rete via youtube . così nell’audio di wikileaks, ganapini racconta come andarono i fatti: «su parco saurino 3, io ho negoziato un giorno con l’attuale capo dei servizi segreti. (ndr gianni de gennaro) (…) siamo partiti, uno dal bianco ed uno dal nero, e siamo arrivati verso un grigio nel quale, alla fine, io potevo tirare l’operazione (…) allora, certamente quell’oggetto è un “mistero della repubblica” e ce lo siamo già detti. perché prodi si sia assunto le responsabilità che si è assunto ancora non è chiaro. ma quando il coordinatore dei servizi segreti ti dice, per due volte, urlando: “si è esposta due volte la presidenza della repubblica”, se non sei ubriaco e se sei una persona, ti parametri un attimo e decidi cosa vuoi fare».
dopo quella conversazione con gianni de gennaro, che di lì a poco sarebbe diventato direttore del dipartimento delle informazioni per la sicurezza (l’organo che controlla i servizi segreti), tutti si dimenticano di…
e ora, ancora una volta, la storia della discarica vuota di parco saurino 3.
accadde che l'ultimo venerdì del maggio 2008, a poche settimane dall'arrivo a napoli, mentre in auto cercava nelle campagne attorno a san tàmmaro alcuni macchinari tedeschi comprati dal commissariato all'emergenza a inizio anni 2000 e mai usati, l'ex assessore regionale all'ambiente walter ganapini incappò in una discarica intonsa, capace di contenere tutti i rifiuti campani di un semestre.
nessuno sapeva ricostruirne la storia burocratica, nessuno sa perché non sia stata usata in occasione della emergenza di fine 2007.
(pare, ma non ci giuro e non ho trovato conferme, che questa discarica sia diventata "fantasma" attorno al 2005 in base al parere di un geologo locale).
qualche giorno dopo uscì sul mattino la notizia del ritrovamento di una discarica vuota e disponibile, notizia scritta solamente "breve di cronaca".
(devo fare ancora una volta i complimenti alla collega capacchione e ai colleghi del mattino. è veramente un ottimo quotidiano).
la notizia disturbò molto.
e disturbò molti.
una discarica vuota, pronta e disponibile avrebbe fermato l'emergenza.
niente emergenza, niente soldi da ripartire tra i soliti pochi.
il giorno dopo la pubblicazione della notizia fu ucciso l'imprenditore michele orsi.
quell'assessore ganapini decise di fare un filmato di denuncia su youtube.
èccolo.
pochi giorni dopo l'uscita del filmato, ganapini fu aggredito nottetempo in via cisterna dell’olio.
la discarica vuota di parco saurino 3 è visibile perfino dal satellite. copincolla la posizione che riporto qui
41.05545,14.142756
sul campo di ricerca di google maps e vedrai la discarica dall'alto.
eppure non l'aveva vista nessuno, e si portano napoli e l'italia alla gogna sui giornali e sui tg del mondo intero.
strano. nessuno vuole usare la discarica che fermerebbe l'emergenza.
al contrario, di solito, in campania, si realizzano discariche "nuove" sopra le vecchie discariche in cui la camorra aveva interrato i rifiuti tossici, in modo da dare una destinazione tombale alle attività della malavita.
forse la discarica di parco saurino 3 sarebbe dovuta restare intonsa perché avrebbe dovuto servire a un futuro inceneritore monopolista.
intanto, qualcos'altro da lèggere.
ne riporto uno stralcio succinto. per lèggere l'articolo integrale vai al link che ho indicato.
la carriera politica pagata dalla camorra
di claudia fusani
una carriera politica grazie ai voti della camorra. una fortuna economica grazie, sempre, ai favori che la camorra, per l’esattezza i signori di caserta e di casal di principe, dal clan bidognetti al clan schiavone, gli hanno sempre garantito in cambio di una sfilza di favori, a cominciare, per dirne una, dai certificati antimafia per potersi aggiudicare gli appalti. le 350 pagine con cui il gip di napoli raffaele piccirillo chiede alla giunta per le autorizzazioni a procedere della camera l’arresto dell’onorevole e sottosegretario all’economia nicola cosentino (pdl) supera ogni immaginazione, anche quelle suggerite da libri-inchiesta come gomorra.
perché, c’è poco da fare e senza nulla togliere a nessuno, ma vedere certe accuse nero su bianco, una dopo l’altra, sfogliando fogli di carta col timbro della procura della repubblica è come vedere un documentario verità che racconta l’ascesa al governo di un camorrista. e siccome le indagini su cosentino vanno avanti e si sono sostanziate fin dal 2005, ti chiedi anche perché sia stato necessario aspettare oltre quattro anni per poter denunciare pubblicamente qualcosa. e ti chiedi anche come possa l’onorevole avvocato niccolò ghedini, che tra i primi ha potuto leggere queste pagine, dichiarare: «gli elementi a carico dell’onorevole cosentino sono inconsistenti ».
le accuse. il gip chiede l’arresto del sottoseg
retario per concorso esterno con l’associazione mafiosa «clan dei casalesi» che annovera capi del rango di antonio bardellino( fino al 1988), francesco schiavone detto sandokan, francesco bidognetti e vincenzo de falco (dal 1988 al 1991) e poi michele zagaria e antonio iovine tuttora latitanti. secondo il gip cosentino avrebbe contribuito «con continuità e stabilità, sin dagli anni 90, a rafforzare vertici ed attività del gruppo camorrista da cui riceveva puntuale sostegno elettorale in occasione delle elezioni». grazie ai voti della camorra, cosentino è diventato «consigliere provinciale di…