i casini alla centrale di fukushima mettono in crisi il governo sui referendum, e in particolare quello contro la legge sul legittimo impedimento relativa ai processi di silvio berlusconi.
la soluzione per evitare il referendum potrebbe essere la richiesta di spostare più avanti nel tempo il referendum nucleare (e con sé gli altri referendum), se la richiesta venisse (o fosse appoggiata anche) dall’opposizione. basta pensare a quel deputato marco beltrandi, radicale eletto nel pd, che l’altro giorno con il suo voto ha fatto saltare l’election day.
da fukushima deriva il cambio di rotta atomico del governo. per salvare (e rinviare) il legittimo impedimento.
il 15 e 16 maggio ci saranno le elezioni amministrative.
e sono stati approvati tre referendum: quello contro il piano nucleare del governo, quello contro la “privatizzazione” dell’acqua e quello contro la legge sul legittimo impedimento.
chi proponeva i referendum, e parte dell’opposizione, hanno chiesto che i referendum si potessero svolgere nella stessa occasione delle amministrative.
ci sarebbe un risparmio notevole di costi (perché unendo le due consultazioni, le amministrative e i referendum, non c’è bisogno di allestire due volte la macchina elettorale), ma per i promotori del referendum ci sarebbe stato soprattutto un probabile raggiungimento del quorum che validasse i quesiti.
infatti il risultato della consultazione è valido solamente se si raggiunge un quorum almeno il 50% degli aventi diritti al voto.
e quando un elettore va al seggio per scegliere il suo sindaco, prende con sé nella cabina anche le schede del referendum, mentre con il voto in due occasioni diverse gli elettori tendono a disertare il referendum.
per lo stesso motivo ma con obiettivo contrario, far fallire i referendum e soprattutto quello sul legittimo impedimento di berlusconi, la maggioranza aveva cercato di dividere le due consultazioni elettorali.
roberto maroni (lega nord), ministro dell’interno, era contro l’election day, cioè contro il raggruppamento delle due tornate elettorali per il 15-16 maggio, e aveva fissato nel 12 giugno la consultazione del referendum.
nei giorni scorsi la proposta dell’election day presentata dal pd è stata bocciata alla camera per l’assenza di 10 deputati dell’opposizione e per il voto contrario del parlamentare beltrandi (non nuovo a voti salva-berlusconi), che hanno fatto pendere la bilancia dal lato della maggioranza per un solo voto.
per la maggioranza sembrava cosa fatta. diviso dalle amministrative di metà maggio, il referendum del 12 giugno avrebbe avuto un quorum da nani. che dico da nani: avrebbe avuto un quorum da puffi.
ma è accaduto qualcosa.
una settimana fa il giappone settentrionale è stato spazzato da un terremoto catastrofico e, subito dopo, da un maremoto devastante che ha messo in crisi la centrale nucleare di fukushima.
da una settimana, la centrale atomica è conversazione da bar, da pianerottolo in azienda, da cena tra amici. insieme con i risultati delle partite.
sono conversazioni spesso generiche, in cui si mescolano cernòbyl e fukushima con acrobazie tecnologiche e logiche, ma altrettanto spesso sono conversazioni ben centrate e motivate.
e tutte le conversazioni atomiche dicono due sole cose:
1 – la maggioranza degli italiani è contro il piano atomico del governo
2 – al referendum, si andrà a votare contro il nucleare, e il quorum sarà raggiunto.
il governo però, duro: nucleare, nucleare, nucleare.
nuclearisti convinti fino all’altro ieri paolo romani (ministro dello sviluppo economico) e stefania prestigiacomo (ministra dell’ambiente).
il sentore popolare è stato captato molto bene dall’acuto stefano saglia, ciellino bresciano sottosegretario energetico allo sviluppo economico, il quale già martedì aveva espresso le prime cautele atomiche, il primo “nucleare sì, però quasi”.
ma non era la perdita del consenso, il fiuto dell’umore popolare, dietro la marcia indietro fatta ieri da prestigiacomo e romani.
erano i sondaggi.
e i sondaggi dicevano che il quorum sarà raggiunto.
perché fukushima porterà gli italiani al seggio.
e con l’energia nucleare, il quorum di fukushima porterà con sé il legittimo impedimento.
ecco alcuni dei miei articoli di questi giorni su fukushima
come nasce una bufala nucleare: spargere paura con una foto allarmistica falsa
la centrale messa in ginocchio dai diesel
altri articoli su fukushima e sullo zunami
qui gli altri articoli del sito web del sole 24 ore nello speciale sullo zunami in giappone
qui un bell'articolo di elena comelli sul funzionamento della centrale
qui i miei reportage dell'altro giorno da cernobyl, con foto e filmati esclusivi.
l'articolo pubblicato il 10 marzo sulle pagine del sole 24 ore
l'ampio reportage (con la fotogallery) pubblicato dal sito web del sole 24 ore
dal blog correnti del sole 24 ore, il filmato esclusivo con il progetto del nuovo sarcòfago