chicco testa – così come stefania prestigiacomo, paolo romani e stefano saglia - sta "riconsiderando" il nucleare.
lui, il presidente del forum nucleare italiano, quello dello spot degli scacchisti.
dentro al "terzo polo" di fini-casini-rutelli c'è dibattito. quelli di casini sono nuclearisti di spinta, ma all'interno dell'alleanza per l'italia i rutelliani stanno aprendo il dibattito, come fa giuseppe vatinno, fisico nucleare, già esponente di spicco dei dipietrini.
in qualche caso, il passo indietro del governo sembra strumentale. il governo sperava al referendum sul legittimo impedimento berlusconiano in un quorum più minuto di un puffo. ma fukushima porterà gli italiani al seggio. e con l’energia nucleare, il quorum di fukushima porterà con sé il legittimo impedimento.
ma ecco il dibattito in corso.
comincio con giuseppe vatinno: nucleare, vatinno: «la crisi giapponese deve far riflettere»
la situazione creatasi in giappone – dopo il terribile sisma del 9° grado di venerdì scorso – riguardo la centrale nucleare di fukushima con esplosioni successive ai quattro reattori, deve far riflettere attentamente sui piani nucleari mondiali ed italiani in particolare». lo dichiara giuseppe vatinno, responsabile ambiente di alleanza per l’italia.
«il dibattito sull’energia e sull’ambiente – continua l’esponete di api – non deve essere emotivo, come ripetono in queste ore molti esponenti nuclearisti, ma proprio per questo occorrerebbe ripensare il tutto. infatti un’analisi razionale e pragmatica e appunto non emotiva dei drammatici fatti di questi giorni ci dovrebbe far capire che i costi per la sicurezza delle centrali sono destinati a crescere esponenzialmente rendendo il chilowattora nucleare molto costoso (infatti, la scelta di sicurezza giapponese era tarata su un sisma dell’ 8° grado perché tararlo sul 9° avrebbe aumentato di molto i costi)». «in ogni caso poi, l’uranio almeno finché non ci saranno i reattori veloci autofertilizzanti (il cui limite temporale è molto lontano) è una risorsa limitata ad una quarantina di anni (la stima dipende anche da quanto si è disposti a spendere per estrarlo). allora perché non continuare ad investire direttamente sulle fonti rinnovabili – come il fotovoltaico – che oltretutto rappresentano l’unica fonte autoctona per una italia estremamente povera dal punto di vista energetico?».
«inoltre, il problema delle scorie non è affatto risolto e tutto il mondo è estremamente cauto sull’argomento. naturalmente sappiamo bene che le fonti rinnovabili da sole non bastano e che danno problemi (se si supera il 20%) alla rete elettrica per la loro intermittenza e che quindi occorrerà approntare il miglior mix energetico possibile basandosi soprattutto sul gas naturale che è il meno clima – alterante degli idrocarburi e su un deciso e robusto piano di efficienza energetica, ma questo non significa che esse non debbano essere sviluppate al massimo possibile cosa che il recente decreto ostacola significativamente».
«per questo – conclude vatinno – occorre un dibattito politico pacato, sereno, non emotivo, ma basato su considerazioni scientifiche ed economiche che possano essere la bussola per decisioni che riguarderanno l’intera nazione e le generazioni future».
ecco chicco testa, che ha pubblicato su facebook un suo articolo uscito sul corriere di oggi. qui sul un suo post su facebook puoi leggere l'articolo intero riprodotto da testa, mentre qui sotto copincollo qualche passo a titolo di antipasto.
deve riconoscerlo senza esitazione e per senso di responsabilità anche chi, come me e tanti altri, tecnici, scienziati, esponenti politici, gente comune , e' un convinto sostenitore dell’ utilità del' energia nucleare. ma far finta di nulla e ritenere che le cose possano continuare senza cambiamenti sarebbe da sciocchi e da irresponsabili. penso che anche il governo italiano debba porsi l' obbiettivo di una seria riflessione.
penso che l' energia nucleare continuerà ad avere un futuro. nei paesi che già la possiedono, compreso il giappone disperatamente bisognoso di energia , la cina , l’ india, gli usa , molti stati europei ed extraeuropei e nei paesi in cui si realizzeranno reattori nucleari di concezione sempre più avanzata. ma siamo ad un giro di boa che non può essere sottovalutato.
per ridisegnare la nostra politica energetica , stretta fra colonne d’ ercole che sembrano insuperabili, c’e’ bisogno di un largo consenso e di lasciarci aperta, con senso di responsabilità , ogni strada per il futuro.