nell'analisi buzzomètrica della nielsen entriamo anche noi, cioè i lettori che commentano queste pagine e io come giornalista.
secondo la società di rilevazioni di mercato nielsen, il disastro di fukushima in rete ha alimentato la discussione sull'energia nucleare.
e questo era prevedibile.
la terribile vicenda – aggiunge in modo asettico una ricerca della nielsen – non ha modificato i rapporti di forza tra gli schieramenti, tuttavia ha spostato in modo forte l'attenzione degli italiani sulla sicurezza, a discapito delle tematiche economiche e ambientali.
ma la nielsen ha rilevato alcuni fenomeni molto interessanti.
primo. si è tornato a parlare di energia atomica. le discussioni sono volate in breve del +2.200%.
secondo. l'80% del popolo del web è contrario all'energia nucleare.
terzo. se le discussioni in rete fossero paragonabili a un referendum, le astensioni si sono ridotte ed è stato raggiunto e superato quel "quorum virtuale" del 50% che "rende valido" il referendum del web.
la vicenda in breve
l'11 marzo un terremoto in giappone del 9° grado della scala richter e un maremoto hanno ucciso migliaia di persone e hanno mandato in avarìa la centrale nucleare di fukushima. da allora la tepco, la compagnia elettrica di tokio, non è riuscita a chiudere la vicenda, che a avuto eco internazionale.
l'analisi della nielsen
the nielsen company è una multinazionale specializzata nelle misurazioni e informazioni di mercato relative a consumatori, vendite al dettaglio, pubblicità, televisione, internet, telefonini e altri mezzi di comunicazione.
la nielsen ha analizzato con il servizio "buzzmetrics" quanto e in che modo si è parlato di fonti di energia, e in particolare di nucleare, prima e dopo la linea di demarcazione rappresentata dall'11 marzo.
discussioni sul web a quota +2.200%
nei primi tre mesi dell'anno e fino al 10 marzo i messaggi nel web italiano sulle diverse fonti di energia sono stati in media poco più di 800 al giorno.
l'11 marzo le conversazioni in rete sul nucleare sono aumentate di 500 volte rispetto al giorno precedente e hanno continuato a crescere nei giorni successivi fino al picco massimo raggiunto il 15 marzo con oltre 4mila discussioni (+2.200% rispetto al 10 marzo).
fonte: nielsen buzzmetrics, 1 gennaio – 25 marzo 2011
sebbene fosse già imminente il referendum del 13 giugno sul nucleare, prima del 10 marzo il nucleare rappresentava solo il 18% dei messaggi di tema energetico.
ma dopo il maremoto e il disastro di fukushima, il 61% delle discussioni su tutte le fonti energetiche si è concentrato sul nucleare.
si è scatenato un dibattito online vivacissimo, che ha alimenta lo scontro tradizionale tra i due schieramenti di favorevoli e contrari all'energia atomica.
leggendo i contenuti dei blog e dei forum, la nielsen ha notato che i due gruppi non hanno modificato i rapporti di forza: il numero di messaggi con atteggiamento positivo verso il nucleare rimane un quarto rispetto a quelli con atteggiamento negativo.
in altre parole, su dieci persone che hanno un parere sull'energia nucleare, otto sono contrarie a questa tecnologia.
ma attenzione.
c'è un altro fattore.
raggiunto il quorum virtuale del referendum del web
proviamo a paragonare l'analisi della discussioni con le regole di un referendum abrogativo, come quello che sarà proposto il 13 giugno a tutti gli italiani.
usando i dati della rilevazione nielsen, si consìderino i favorevoli, i contrari e gli astenuti.
nel caso di blog e forum, gli astenuti sono quelli che in rete hanno espresso un parere neutrale.
fingerò che, nel parallelo virtuale con un referendum reale, i neutrali del web corrispondano agli elettori che disertano il seggio elettorale.
ricordo che perché sia valido, il voto espresso in un referendum abrogativo deve essere espresso da almeno la metà degli elettori.
prima del caso fukushima, il "referendum virtuale" non avrebbe raggiunto il quorum.
il 41% di forumisti e bloggatori si esprimeva a favore e contro la tecnologia nucleare, il 59% invece dava sul web messaggi neutrali.
dopo il caso fukushima, il peso di favorevoli e contrari all'atomo è rimasto uguale, due filonucleari contro otto antinucleari, ma il numero di indecisi e neutrali si è ridotto di colpo.
il 13% di quelli che erano indecisi si sono schierati.
si sono divisi secondo la proporzione consueta, otto a due, ma con un fenomeno particolare: ora i voti virtuali espressi nel referendum immaginario raggiungono il quorum.
con il 54%.
non a caso il governo ha fatto marcia indietro con una moratoria sull'energia atomica.
l'obiettivo della moratoria del governo è disarmare il referendum, e soprattutto il riammorbidire il quorum, soprattutto perché oltre al nucleare il 13 giugno ci sarà il voto sul legittimo impedimento, che sta a cuore a silvio berlusconi.
il referendum non avrebbe raggiunto il quorum – con soddisfazione del premier – se non si fosse ridestata l'attenzione sul nucleare che ha reso quasi certa il 13 giugno l'affluenza dei votanti ai seggi.
e il 23 marzo, con i primi sondaggi sull'allarme atomico che avrebbe portato gli italiani ai seggi, il governo ha annunciato la moratoria.
fonte: nielsen buzzmetrics, 1 gennaio-10 marzo; 11 marzo – 25 marzo 2011
il parere di forumisti e bloggatori
nelle discussioni online, l'attenzione dei forumisti, bl
oggatori e commentatori del web si è concentrata sui temi della sicurezza dell'impianto di fukushima e dei rischi connessi alle fughe di radioattività.
poi il dibattito si è allargato – naturale – sulla scala italiana, declinando gli stessi temi (sicurezza degli impianti e rischi radioattivi) su quanto sarebbe sicuro del piano nucleare in italia e su quali potrebbero essere i suoi rischi.
sono diminuiti invece i riferimenti più generali all'impatto ambientale (come quello dello stoccaggio delle scorie) e agli aspetti politico-economici del nucleare, argomenti che erano più rappresentati nel dibattito che aveva preceduto il disastro di fukushima.
fonte: nielsen buzzmetrics, 1 gennaio-10 marzo; 11 marzo – 25 marzo 2011
se il disastro della centrale nucleare ha portato una parte degli italiani indecisi a prendere una posizione, dall'altro il rapporto di forza tra gli schieramenti dei favorevoli e dei contrari non varia, rimando uno a quattro.
il commento della nielsen
"la tragedia giapponese ha spostato l'argomento delle discussioni online da tematiche più astratte e di rilievo generale ad argomenti più funzionali e vicini agli interessi dei singoli – commenta cristina papini, responsabile nielsen buzzmetrics italia – i temi della sicurezza e della radioattività prevalgono rispetto ad un più generale impatto ambientale di questa fonte di energia, con il 43% dei messaggi che esprime un atteggiamento negativo nei confronti del nucleare".
ecco i più recenti articoli di queste pagine sul disastro di fukushima:
31 marzo – la fusione a cielo aperto e i costi per la tepco
30 marzo – i giapponesi non sanno come uscirne: come spegnere una centrale già spenta?
29 marzo – le fughe di plutonio, le piscine sfasciate, la nuvola (irrilevante) sull'italia