forse è la somma della crisi economica e delle temperature algerine, che fanno bollire le idee più bislacche dentro le scatole craniche.
ieri ho raccontato la storia dell'imprenditore di marcon che per protesta viaggia sull'autostrada con una bara sulla cabriolet (il feretro è vuoto ma, specifica il bizzarro imprenditore, di seconda mano).
oggi, un'altra storia di imprenditori vessati, svitati e, in questo caso, assaliti da una dose imponente di sfiga.
siamo a pesaro.
asfissiato dai debiti e in particolare per un prestito ottenuto da una banca – prestito che sarebbe scaduto ieri mattina alle 10,30 - un imprenditore edìle pesarese di 39 anni ha rapinato una banca (diversa da quella creditrice).
armato con una pistola ad acqua.
scappando su un tassì.
l'imprenditore è incensurato.
padre di due bambini.
una bravissima persona, giurano tutti; così bravo che perfino nell'organizzare una rapina ha fatto in modo che fallisse.
costui era disperato. (ora, lo è di più).
tritato dai debiti, poche migliaia di euro con la sua banca ma cifre più consistenti con i suoi muratori e con i fornitori, non ha trovato altra soluzione.
ha frugato tra i giochi dei figli e ha trovato una pistola ad acqua che sembrava ideale per una rapina.
ha preso un tassì perché aveva dovuto vendere la macchina.
si è fatto portare dal tassista alla banca di credito cooperativo di montemaggiore al metauro; "aspetti qui, con il motore acceso".
è entrato in banca.
il metal detector non ha rilevato la plastica del giocattolo.
ha minacciato gli impiegati.
si è fatto dare 18mila euro.
è risalito sul tassì.
bottone d'allarme, sono cominciate le ricerche in tutta la provincia di pesaro e sulle colline verso urbino.
decine di posti di controllo.
da falconara marittima si è alzato un elicottero dei carabinieri.
una segnalazione, il tassì è stato visto sulla statale adriatica.
il rapinatore ad acqua si è fatto portare dal tassista all'altra banca subito prima che scadesse il termine per pagare il debito, un po' come jack ed elwood blues…
ma il direttore della banca creditrice non c'era.
l'imprenditore è uscito dalla banca con i soldi in tasca e il debito ancora aperto.
e ha dovuto allungare i polsi per le manette.
il tassista non si era accorto di nulla.