la rimunerazione dell'energia elettrica da impianti cip6 sarà più aderente e coerente con la struttura dei costi del mercato del metano.
la riforma del cip6 permetterà di ridurre gli oneri che pesano sulla bolletta della corrente elettrica.
il ministro dello sviluppo economico flavio zanonato ha emanato il 31 gennaio il decreto sulle nuove modalità di determinazione del cosiddetto cec, ossia il parametro rappresentativo del costo evitato di combustibile che viene utilizzato per definire la remunerazione dell'energia elettrica prodotta dagli impianti in convenzione cip 6/92.
il cip6 è un incentivo introdotto nel '92 per aiutare – dopo il referendum nucleare – il sistema elettrico italiano a diversificare produttori e tecnologie.
da più di 20 anni il cip6 sussidia le prime centrali elettriche turbogas a ciclo combinato (tecnologia poi diventata convenzionale) realizzate da produttori diversi dall'enel prima della deregulation e sussidia anche il ricupero di energia da alcuni inceneritori di rifiuti. inoltre il cip6 ha incentivato altre tecnologie, ma in misura non incisiva.
queste nuove modalità vengono applicate con gradualità per gli incentivi relativi al 2013 e sono considerate a regime per il sussidio relativo all'energia prodotta dal 1° gennaio 2014.
il provvedimento rappresenta l'attuazione di una specifica attribuzione prevista dal decreto legge 69/2013, da esercitare sulla base della proposta formulata dall'autorità per l'energia elettrica e il gas.