ecco le prime 9 delle 23 centrali che l’enel ha deciso di chiudere.
trino vercellese, marghera, alessandria, campomarino (campobasso), carpi (modena), camerata picena (ancona), bari, giugliano (napoli), pietrafitta (perugia).
all’elenco ne mancano ancora 14.
ieri al senato l’amministratore delegato francesco starace ha detto che nell’attuale contesto economico – che vede presenti al tempo stesso sovraccapacità, calo della domanda, sviluppo delle rinnovabili – alcuni impianti termoelettrici non risultano più competitivi.
in tutto, 23 centrali *potenzialmente* da dismettere, per un totale di circa 11mila megawatt di potenza istallata.
oggi l’enel ha in italia centrali termoelettriche per 25mila megawatt, di cui 2.400 già spenti e 11mila da dismettere.
molti impianti non trovano più giustificazione economica.
le centrali alimentate con energia rinnovabile abbassano le quotazioni della borsa elettrica e riempiono di chilowattora il sistema elettrico, così molte centrali convenzionali devono stare spente, soprattutto quelle piccole. e poi i consumi sono bassissimi.
così queste centrali vengono accese poche ore l’anno.
se invece fossero convertite con fonti rinnovabili di energia, potrebbero ripartire. forse. alcune di esse.
altre si trovano dentro alle città che sono cresciute loro attorno.