un incendio da cinque anni cova nel ventre di una discarica a bridgeton, un sobborgo densamente popolato di st.louis, nel missouri, stati uniti.
il problema più importante è che il fuoco sepolto sotto i rifiuti si avvicina – è questione di pochissime centinaia di metri – a un’area della discarica piena di rifiuti nucleari.
il fuoco lambisce un vecchio stoccaggio con residui bellici dell’armamento nucleare della seconda guerra mondiale. proprio i rifiuti prodotti dalla fabbricazione delle bombe atomiche lanciate in giappone su hiroscima e nagasaki.
fra le due zone contigue della discarica non v’è alcuna separazione.
la popolazione è allarmatissima.
gli abitanti di bridgeton e di st.louis fanno incetta di maschere antigas, mentre si chiedono se è il caso di spostare altrove i rifiuti atomici.
inoltre nessuno degli abitanti sapeva che decenni fa erano stati sepolti residui radioattivi, e molti asseriscono che lo smaltimento era stato condotto in modo illegale.
la storia inizia quando nel ’42 con il progetto manhattan, quello della prima bomba atomica poi lanciata su hiroscima.
la mallinckrodt chemical works aveva avuto l’incarico top secret di purificare negli stabilimenti di saint louis l’uranio da destinare alla bomba. anni dopo la fine della guerra nella discarica west lake furono sepolte 8.700 tonnellate di solfato di bario contaminato.
il sito web della discarica west lake landfill (clicca qui).
gli incendi nelle discariche, nel cuore profondo dei rifiuti sepolti, non sono rari negli stati uniti.
la dinamica non è molto diversa dall’incendio delle foreste siberiane, nelle quali sotto lo strato d’erba brucia lentamente (e senza darlo a vedere) la torba formata di secoli di fogliame rinsecchito.
nelle discariche i residui rimasti incandescenti possono fare da innesco, come braci del camino o sigarette. la fermentazione dei rifiuti biologici sviluppa temperature alte e produce metano, combustibile. i rifiuti più stagionati sono ricchi di carta e materiali plastici.
in questi casi gli incendi sotterranei non esibiscono grandi fiamme in superficie.
le braci e i carboni ardenti covano sotto cenere e detriti e la combustione s’allarga invisibile.
non è possibile spegnere il fuoco sepolto.
da un paio di anni gli abitanti di bridgeton fiutavano un odore cattivo nella zona, ma non sospettavano che sotto metri di rifiuti si diffondesse, invisibile, una combustione inestinguibile.
raggiungerà il fuoco l’antica discarica nucleare?
se ciò accadesse, si alzerà sulla zona una nuvole radioattiva?
i 300mila abitanti di saint louis dovranno essere sfollati?
secondo l’epa (il “ministero dell’ambiente” degli stati uniti) il fuoco non mostra di avvicinarsi all’area nucleare e se la raggiungesse potrebbe svilupparsi gas radon, che è un gas radioattivo ben noto anche in italia.
da noi il radon è purtroppo assai comune soprattutto nel centro-sud, e in genere si accumula, più pesante dell’aria, nelle cantine degli edifici vecchi, costruiti con materiale di origine vulcanica come il tufo.
l’ufficio del procuratore generale nel missouri ha citato in giudizio il proprietario della discarica.
altre informazioni sul quotidiano los angeles times (clicca qui per leggere l’articolo).