il sistema si chiama vehicle-to-grid (v2g), cioè dall’auto alla rete elettrica. in sostanza, quando l’auto elettrica sarà con la spina nella presa per ricaricarsi, potrà rivendere l’elettricità della sua batteria. lo stanno sperimentando nissan e enel con l’avvio di un test in inghilterra. ciò potrebbe dare ai proprietari di macchine elettriche quel piccolo reddito che, nel tempo, può rappresentare uno “sconto” consistente sul costo rilevante che era servito a comprare l’auto elettrica.
se oggi tutti i 18mila veicoli elettrici nissan del regno unito fossero collegati alla rete elettrica, fornirebbero la stessa quantità di energia di una centrale da 180 megawatt. proiettando questa possibilità in un futuro in cui tutti i veicoli sulle strade britanniche saranno elettrici, la tecnologia vehicle-to-grid rappresenterà una centrale virtuale da 370mila megawatt, capace di soddisfare la domanda di tre paesi delle dimensioni di inghilterra, germania e francia.
il progetto verrà realizzato installando e collegando 100 dispositivi di scambio dell’elettricità fra auto e rete elettrica in 100 postazioni concordate con privati e con gestori di flotte aziendali di nissan leaf e del furgoncino elettrico nissan e-nv200.
collegandosi alla rete nazionale elettrica britannica (national grid) il test consente ai proprietari dei veicoli elettrici nissan di rivendere alla rete l’energia accumulata nelle batterie dei veicoli.
il progetto segue la firma della partnership tra nissan e enel per la sperimentazione della tecnologia v2g avvenuta in dicembre a parigi, durante la 21a conferenza delle nazioni unite sui cambiamenti climatici (cop21), e dopo l’installazione delle prime 40 unità v2g in danimarca in gennaio.
sviluppata su vasta scala, l’idea cambia le prospettive dei proprietari di veicoli elettrici, i quali hanno speso una cofra più alta per comprare il veicolo e per i quali questa possibilità potrà costituire una fonte alternativa di reddito.
secondo paul willcox, presidente di nissan europa, ” i veicoli elettrici nissan diventano le centrali mobili di energia del futuro, realizzando un’infrastruttura all’avanguardia auto-sostenibile in grado di risolvere le problematiche di capacità energetica del futuro”.
a parere di ernesto ciorra, responsabile innovazione e sostenibilità di enel, “l’istallazione della nostra tecnologia di ricarica a due vie sosterrà l’integrazione dei flussi di energia rinnovabile non programmabili nella rete elettrica e contribuirà allo sviluppo della mobilità elettrica nel paese, generando benefici per il settore energetico e per l’ambiente, oltre a ad avere un effetto positivo per i portafogli dei possessori di auto elettriche”.
steve holliday, ex amministratore delegato national grid afferma: “l’impegno di national grid è assicurare la capacità di rispondere alla domanda nazionale di energia e il nostro dovere è di adeguare la rete di distribuzione alle esigenze del futuro. l’aumento di coloro che guidano veicoli elettrici è sicuramente positivo ma se non ci organizziamo potrebbe causare dei problemi. in base alle nostre previsioni nel 2020 i veicoli elettrici in circolazione potrebbero essere 700mila il che richiederebbe ulteriori 500 megawatt. è il motivo per cui sosteniamo le tecnologie innovative e i progetti all’avanguardia come questo che potrebbero modificare sostanzialmente la gestione della domanda e offerta di energia”.