questo è un riassunto dell’articolo “terremoto: che cosa è successo nelle radici dell’appennino e come leggere i futuri segnali” (clicca qui per leggere l’articolo integrale).
il versante adriatico spinge verso l’adriatico e si comprime
la sponda adriatica dell’appennino, dalla pianura padana fino al mezzogiorno, spinge verso l’adriatico.
dove il terreno si comprime (versante adriatico) ci sono fenomeni come i “vulcanelli di fango”, simili per dinamica a quando si schiaccia un brufolo sottopelle: il suolo compresso strizza fuori i fluidi che vi sono nascosti.
il versante tirrenico resta fermo e si distende
sulla sponda opposta, quella tirrenica, c’è invece un fenomeno di distensione, di allargamento.
le faglie si distendono, il suolo tende ad abbassarsi, il terreno libera all’esterno ciò che teneva racchiuso come acqua, metano, anidride carbonica.
i segnali: animali, sorgenti eccetera
schiere di scienziati spesso inascoltati studiano i segnali, che si chiamano transienti.
sorgenti intorbidate; mutazioni della composizione delle acque sorgive, sbuffi di metano o di anidride carbonica dal sottosuolo, il liberarsi di radon.
tremori. animali agitati, uccelli preoccupati, rospi in migrazione. liquefazione del terreno, che da solido diventa fango.
le piogge sono un transiente sismico. l’acqua che penetra nelle falde profonde è un fluido. alcune settimane dopo una pioggia forte su una zona a rischio, l’acqua infiltrata può infragilire i punti in tensione delle faglie, può avere un ruolo di “lubrificante” che facilita lo scorrimento delle rocce. la goccia che fa traboccare il sisma.
tutti questi non sono precursori di un terremoto. sono transienti, lo accompagnano.
non permettono di prevederlo, permettono però di alzare la soglia di attenzione.
i falsi allarmi
ci sono carriolate di catastrofisti d’accatto. diffida di chi pronostica i terremoti.
ci sono anche bravissimi scienziati che però s’accontentano di un solo segnale, di un solo transiente, per dedurre l’imminenza di un sisma.
dove ci sono segnali
i transienti si concentrano ora in diverse aree della tormentata penisola.
soprattutto sul versante tirrenico, quello che si distende.
c’è una concentrazione di segnali per esempio nella fascia fra la garfagnana e la lunigiana; e ancora nella tormentatissima umbria attorno alla faglia sotto i piedi di spoleto e foligno; e poi già attorno ai campi flegrei dove si vogliono sperimentare nuove tecnologie del sottosuolo. in queste aree i transienti, i segnali di rischio, sono innumerevoli, centinaia. migliaia.
significa che accadrà qualcosa in quelle zone? no. forse. né come né dove né quando. significa solamente: attenzione a qualcosa di indefinito.
questo è un riassunto dell’articolo “terremoto: che cosa è successo nelle radici dell’appennino e come leggere i futuri segnali” (clicca qui per leggere l’articolo integrale).