dopo sette mesi di ora legale, domenica 29 ottobre tornerà l’ora solare: alle ore 3 si dovranno spostare un’ora indietro le lancette degli orologi.
l’ora legale sarà di nuovo in vigore dal 25 marzo 2018.
da tempo si dibatte se se è vantaggioso o svantaggioso lo spostamento dell’ora, spostamento introdotto in italia nel 1916 (per risparmiare durante la prima guerra mondiale) e durante la seconda guerra mondiale, e in via definitiva dal ’65.
secondo quanto rilevato da terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, grazie a quell’ora quotidiana di luce in più che ha portato a ritardare l’accensione delle lampade dal 26 marzo 2017 a oggi l’italia ha risparmiato complessivamente 567 milioni di chilowattora (quanto il consumo medio annuo di elettricità di oltre 200mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di co2 in atmosfera per 320mila tonnellate.
la storia dell’ora legale
la decisione di spostare le lancette è contenuta nel decreto legislativo luogotenenziale n. 631 del 25 maggio 1916, e rimase in vigore ancora qualche anno dopo la fine della guerra (la prima guerra mondiale finì il 4 novembre 1918).
fu introdotta di nuovo durante la seconda guerra mondiale per un periodo lunghissimo e continuato senza interruzioni dal 14 giugno 1940 (l’entrata dell’italia in guerra avvenne il 10 giugno) fino al 2 novembre 1942.
quando l’Italia dal ’43 al ’45 era divisa tra repubblica sociale al nord (occupata dai tedeschi) e regno d’italia (liberato dagli alleati) il paese ebbe due regimi diversi d’orario.
l’ora legale diventò stabile dal 1965 (legge 503) e fu applicata dal ’66, dall’ultima domenica di maggio all’ultima di settembre.
l’europa ha uniformato per tutti i paesi l’introduzione dall’ultima domenica di marzo fino all’ultima di ottobre.
le stime del risparmio
considerando che nel periodo 26 marzo-28 ottobre di quest’anno un chilowattora è costato in media al cliente domestico circa 19,5 centesimi di euro comprese le imposte, il risparmio economico dell’italia grazie al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2017 è pari a 110 milioni di euro.
nei mesi di aprile e ottobre si è registrato, come di consueto, il maggiore risparmio di energia elettrica. ciò è dovuto al fatto che questi due mesi hanno giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo. spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poiché le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.
dal 2004 al 2017, secondo i dati elaborati da terna, il minor consumo di elettricità per il paese dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 8 miliardi e 540 milioni di chilowattora (quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la sardegna) e ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di circa 1 miliardo e 435 milioni di euro.
l’ora legale e i disagi del bioritmo. qualche spunto.
la rivoluzione russa: abolita (quella rottura del) l’ora legale. i “pro e contro” e i dati italiani.