piccoli eroismi quotidiani. che valgono nulla e valgono mille. piccole storie, come quelle di una volta, che illustravano in quadricromia la copertina della domenica del corriere che leggévano i nostri nonni.
accade a lampedusa.
accade alle 2 di notte del 1° aprile.
quando un tunisino – poi si scoprirà, marocchino e non tunisino – tra la turba di disperati che si aggirano sull’isola decide di uccidersi.
ubriaco perso.
si butta in acqua per annegare.
e un poliziotto salva il disgraziato.
questa storia ha anche le fotografie. una "fotogallery" della disperazione e delle immagini scattate malamente con il telefonino alle luci deboli dei lampioni.
non troverai questa storia sui giornali.
non vedrai sui siti web e sui giornali queste foto, che sono "rubate".
sono una cronaca vista dal lato vero delle cose.
il verbale della polizia ha il solito linguaggio da macchina per scrivere olivetti sulla scrivania del commissariato. anche se è stato scritto con il computer. ma il modo di scrivere è quello, da commissariato.
la cronaca della disperazione nella scrittura da verbale.
lo stesso cittadino, nonostante le condizioni meteo proibitive in particolar modo a causa delle forti e fredde raffiche di vento, continuava a permanere sul ciglio della stessa quando di colpo, guardando in direzione dello scrivente e del personale lì di servizio urlava una prima ed una seconda volta la frase io morire! io morire! e senza più indugiare si lanciava nelle gelide acque del porto.
qualcuno vede l’immigrato.
sempre dal verbale.
notavano che maldestramente rimaneva galleggiante ed aggrappato ad un relitto in legno in evidente stato confusionale mentre annaspando animatamente cercava di aiutarsi.
il poliziotto rosario orlando, anzi verbalescamente cognome nome orlando rosario, cerca di salvare il disperato.
l'assistente capo orlando rosario, cercando intorno e lungo la banchina qualcosa che potesse essere utile al recupero, trovata una grossa cima da ormeggio della lunghezza sufficiente e fattone una imbracatura con dei nodi, la lanciava allo scrivente ed agli altri due operatori chiedendo loro di mantenerla mentre si sarebbe calato, dalla parete della banchina alta circa due metri dal livello del mare, per agganciarlo e quindi recuperarlo affidando così la propria esistenza e quella del pericolante ai propri colleghi i quali più che solidamente mantenevano la presa.
il poliziotto poi, proteso, lega il disperato. e poi (issa) a gran fatica il tentato suicida è stato tirato all’asciutto ("azione operata con grande impiego d'energie da parte dello scrivente e da parte dei rimanenti due operatori ma con perfetta sincronizzazione e determinazione").
e poi ambulanza e ospedale.
il giorno dopo
la storia enorme e minuscola sembra finita.
non è finita. perché il disgraziato esce dall’anonimato della vita ed entra nella cronaca.
il giorno dopo lo stesso uomo che aveva tentato il suicidio ha incendiato la biglietteria dell’ustica lines, e finisce sulle agenzia di stampa.
è sempre lui.
ecco le agenzia ansa e agi:
ore 13,22
lampedusa, 2 apr – una roulotte utilizzata dalle compagnie marittime che si trova sul molo del porto vecchio dove sono radunati a lampedusa i migranti, sta bruciando. sul posto sono giunti i vigili del fuoco e c'è un intenso fumo nero che si dirige verso la cosiddetta 'collina della vergognà, dove dormono in questi giorni gli extracomunitari. non si sa ancora se l'incendio sia doloso o accidentale.
ore 13,24
lampedusa, 2 apr. – in fiamme una roulotte al porto vecchio di lampedusa dove sono ammassati oltre 2mila tunisini in attesa di essere imbarcati. il mezzo era utilizzato come biglietteria dalla ustica lines. sul posto i vigili del fuoco per spegnere le fiamme. la polizia sta accertando le cause.
ore 13,30
lampedusa, 2 apr. – la polizia ha accertato che ad appiccare il fuoco alla roulotte-biglietteria è stato uno dei tunisini in attesa dell'imbarco al porto vecchio di lampedusa. l'uomo è stato fermato e caricato su un furgone dalla polizia.
ore 13,32
lampedusa (agrigento), 2 apr – i vigili del fuoco hanno domato le fiamme che hanno completamente distrutto al roulotte. alla domanda rivolta ad alcuni migranti se l'incendio fosse stato appiccato da qualcuno o fosse stato accidentale, la risposta è stata: «le feu pour partir», il fuoco per partire. e qualcuno ha aggiunto: «siamo stanchi di stare qui senza cibo e al freddo».
ore 13,41
lampedusa (agrigento) 2 apr – un migrante tunisino, forse minorenne, è stato fermato dalla polizia, sul molo di porto vecchio a lampedusa, perché ritenuto l'autore dell'incendio che ha distrutto una roulotte.
ore 15,36
lampedusa (agrigento), 2 apr – è un marocchino, e non un tunisino come detto in precedenza, l'extracomunitario fermato a lampedusa e accusato di essere l'autore dell'incendio della roulotte avvenuto al porto vecchio del'isola. il suo nome è samil allegi, ed è stato indicato da un gruppo di migranti che lo avrebbero visto cospargere b
enzina sul mezzo.
il fermato è stato rinchiuso dentro un mezzo blindato della polizia che si trova al porto.