l’uomo produce nelle viscere della terra borborigmi e brontolii artificiali.
circa la metà del sottosuolo italiano è soggetto a sismi, gorgoglii profondi, o meglio “tremori non vulcanici” in bassa frequenza, prodotti non dalla natura bensì – sorpresa – soprattutto dai cementifici.
sì: non le trivelle petrolifere, non lo scavo delle gallerie autostradali, non le miniere, non misteriose attività segrete nell’intestino tenue del pianeta.
il metabolismo profondo del ventre della terra è scosso da un’attività esterna, sulla superficie, diffusa e visibilissima, cioè appunto i cementifici.
copincollo un passo dell’articolo tratto da un settimanale web che pubblica anche una mappa dei cementifici e delle scosse:
scoperti i tremori del suolo prodotti dall’uomo: sono le vibrazioni sismiche a bassa frequenza presenti in tutte le regioni.
in ogni area un centinaio di scosse al giorno sono a bassa frequenza e molto simili, per forma, a quelli naturali profondi, chiamati tremori non vulcanici, identificati per la prima volta in giappone.
si tratta di vibrazioni sismiche di origine umana, presenti in tutte le regioni d’italia.
a dirlo uno studio, condotto da un team di ricercatori dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (ingv) e pubblicato su geophysical research letters. fino al 50% del territorio italiano potrebbe esserne interessato.
si tratta di un particolare tipo di tremori indotti dall’uomo, i cui segnali sono molto simili come forma a quelli naturali profondi, e sono chiamati tremori non vulcanici. di tali vibrazioni se ne possono rilevare centinaia in un solo giorno in una singola area, grazie alla… (clicca qui per leggere l’articolo completo e per vedere la mappa di cementifici e vibrazioni).
qui si può leggere (in inglese) l’abstract della ricerca e si possono trovare i link allo studio e ad alcuni materiali (clicca qui). ecco l’abstract:
unconventional seismic events in italy are detected by scanning three years of continuous waveforms recorded by the italian national seismic network. cross-correlation of signal templates with continuous seismic records has evidenced unusual events with similar low-frequency characteristics in several italian regions. spectral analysis and spatiotemporal distribution of these events, some of which are previously interpreted as tectonic long-period transients, suggest that they are not natural, but produced by huge cement factories. since there are at least 57 full-cycle cement plants operating in italy, each affecting areas of about 1,250 to 2,800 km2, we argue that significant portions of the italian territory (23% to 51%) can be affected by this manmade noise. seismic noise analyses, such as those used for microzonation or crustal structure investigations, as well as data mining techniques used to retrieve anomalous transient signals, should thus take into account this peculiar and pervasive source of seismic waves.