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l’inquinamento uccide. una ricerca conferma che l’aria più sporca d’italia e d’europa è nella pianura padana.
le proteste per taranto con l’ilva o per savona con la centrale a carbone di vado ligure riguardano arie molto più pulite e di gran lunga meno inquinate di quelle che respirano milioni di piemontesi, veneti, emiliani e lombardi.
l’inquinamento padano potrebbe provocare una strage. circa 300 persone l’anno. la maggior parte a milano, 240 morti in media l’anno. i primi responsabili dell’inquinamento assassino sono i motori diesel (non quelli di moderna concezione) e i motorini a due tempi, che rappresentano la prima causa di inquinamento da polveri sottili, quelle più pericolose per la salute.
questi dati sono stati presentati nei giorni scorsi al convegno “i costi dell’inquinamento atmosferico: un problema dimenticato”, organizzato a milano dalla fondazione ca’ granda policlinico di milano, iefe-università bocconi e dall’associazione peripato. gli esperti si sono confrontati per approfondire il legame tra salute e inquinamento, per capire l’impatto economico delle polveri sottili sulla salute e per proporre delle strategie condivise con cui abbattere il livello di inquinanti.
secondo un settimanale web specializzato, “l’aria peggiore d’italia è nella pianura padana, con circa 300 morti l’anno, soprattutto a milano. un numero impressionante ma non sorprendente, secondo gli esperti, visto che gli studi scientifici non lasciano dubbi: gli inquinanti, le polveri sottili e in generale i contaminanti presenti nell’atmosfera provocano ictus, infarti, tumori, asma, polmoniti, allergie e molte altre patologie. il danno, oltre che sulla salute, è anche economico: le morti per inquinamento sono aumentate del 7% in cinque anni nei paesi ocse, e il costo legato a questi decessi ha raggiunto…” (clicca qui per leggere l’articolo completo).
in primo luogo non è vero che sono così inquinate alcune città in cui si concentrano le inchieste penali e i luoghi comuni. a taranto, dove c’è l’ilva e dove molte persone sono convinte che la gente cada morta stecchita per strada, l’inquinamento è di gran lunga inferiore che a milano oppure vercelli oppure modena o padova.
a titolo di confronto, ecco la qualità dell’aria riportata ieri.
l’anidride solforosa (scelta come parametro dal pool di periti che viene usato da molte procure) è pari a
– 13 microgrammi al metro cubo al sensore di torino-consolata
– 9 microgrammi al metro cubo nelle stazioni di rilevamento a grugliasco-torino e a torino-rebaudengo
– 8 microgrammi alla stazione di rilevamento di milano-città studi
– 6,1 microgrammi a taranto-archimede (quartiere tamburi, a ridosso dell’ilva)
– 6 microgrammi a mantova
– 5 microgrammi al metro cubo a lodi
– 4,2 microgrammi a taranto paolo vi (a ridosso dell’ilva)
– 3,5 microgrammi a taranto- statte (a ridosso dell’ilva)
– 2 microgrammi al metro cubo a taranto-machevelli (a ridosso dell’ilva).
in altre parole, il luogo in assoluto più inquinato di taranto ha la metà dell’inquinamento di torino.
(chiaramente, se si sceglie un altro parametro o un altro giorno di rilevamento i dati possono scostarsi).
lo stesso vale per vado ligure, dove c’è la centrale a carbone della tirreno power, o per altri luoghi che sono di gran lunga meno inquinati della pianura padana ma dove le procure e i comitati del no riempiono le pagine dei giornali locali con inchieste e denunce.
è chiaro: a taranto o vado ligure l’inquinamento produce malattie a in qualche caso anche morti. ma non producono tanti morti e tante malattie quanti ne asseriscono i dati terroristici diffusi dai conservatori e reazionari comitati del no.
secondo la ricerca presentata a milano, nel mondo l’inquinamento uccide 3,7 milioni di persone l’anno con tumori, infarti e ictus. in italia le condizioni peggiori sono a milano, con circa 230 morti. primi responsabili diesel e motorini a 2 tempi.
attenzione, queste sono stime e conteggi di tipo deduttivo, cioè su presunzioni statistiche, e contano solamente gli effetti negativi delle attività umane escludendo quante persone al contrario sono salvate dai vantaggi della tecnologia e dell’urbanizzazione. non a caso a milano la vita media è assai più alta rispetto alle zone meno inquinate d’italia, meno inquinate ma meno sviluppate (così come all’estremo c’è una mortalità drammatica nei luoghi più incontaminati).
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