antiscienza e geotermia in toscana: il dibattito (alto) dei lettori

uno dei due articoli sull’antiscienza che ho scritto l’altro giorno in questo blog ha suscitato un dibattito molto acceso e interessante sulla geotermia.

un articolo, che puoi leggere cliccando qui, riguardava gli ogm (in cui non esprimo pareri pro o contro gli ogm bensì cerco di mettere in chiaro i termini della questione, che gran parte delle persone non conosce, e contesto alcuni (solamente alcuni) dei movimenti anti-ogm).

l’altro articolo, che puoi leggere cliccando qui, riguarda la moratoria contro l’energia geotermica decisa dalla regione toscana, articolo che ha suscitato diversi commenti di qualità elevata e non banali.

puoi leggere i commenti dei lettori sul tema della geotermia andando all’articolo e leggendoli in coda, ma data la loro qualità preferisco riproporli qui sotto di seguito.

gli interventi dei lettori sono disposti in ordine di tempo.
non ho depurato gli errori di battitura degli autori (per esempio, il mio cognome giliberto è stato storpiato in gilberto e diliberto, e così li ho lasciati).
ho lasciato anche le maiuscole, sebbene questo mio blog abbia adottato lo standard grafico di non utilizzarle.

 

 

i fabbisogni elettrici in calo

interviene dapprima il lettore dimitri niccolai:

D’accordo su tutta la linea, eccetto che per il fatto che i fabbisogni elettrici da cui sono estratte le quote di burden sharing e conseguentemente il PAER toscano sono purtroppo ancora quelli quantificati prima che il nostro paese perdesse il 25% di produzione industriale. Pensiamo sia possibile che possiamo recuperarla tutta nel prossimo lustro? E su settori con stessa intensità energetica

aggiunge in un secondo tempo dimitri niccolai:

Non sto dicendo che Rossi stia necessariamente pensando ai diminuiti fabbisogni elettrici del territorio da lui amministrato piuttosto che al consenso. Sto dicendo che – almeno sul quotidiano di Confindustria – i benefici andrebbero valutati anche dal punto di vista del mercato. E quello elettrico è distorto dal fatto che alla borsa elettrica italiana il geotermico – come tutte le rinnovabili – gode del dispacciamento prioritario. E questo fatto – in un mercato in contrazione – è una distorsione che si è già dimostrata inaccettabile (vedasi Capacity Payment).

 

 

 

geotermia o turismo? il valore (economico) del paesaggio

ecco l’associazione casolenostra:

Il ragionamento è abbastanza coerente, ma ci sono alcuni aspetti che non sono stati approfonditi:
1) In genere le informazioni si ottengono non dagli scienziati o dagli pseudoscienziati, ma dalla letteratura scientifica, quella seria, con i referee. Quindi se Science, o Nature affermano che la geotermia induce terremoti, si leggono gli articoli e si agisce in conseguenza.
2) Il problema di Enrico Rossi non è un problema di antiscienza, ma un problema di economia. Al momento l’economia del turismo, legata al paesaggio fattura, in Toscana, cifre impressionanti ordini di grandezza superiori a quelle della geotermia, garantisce un numero enorme di posti di lavoro, ma deve continuare ad offrire un paesaggio di qualità.
Lo stesso immobile, spostato dal paesaggio toscano perde una notevole parte del valore immobiliare.
Non basta, a Casole d’Elsa è attivo uno dei resort più belli del mondo, con un insieme di poderi che circondano il nucleo principale. Chi ha comprato quei poderi ha chiesto come garanzia che il paesaggio circostante resti intatto in un’area di cento ettari. In Toscana si vende paesaggio e a caro prezzo. Chi ha comprato quei poderi rappresenta il mercato che garantisce un’economia florida al comune.
Invece nei comuni geotermici, come per esempio Pomarance, Larderello o Castelnuovo Val di Cecina i valori immobiliari sono tra i più bassi in Toscana.
Costruire una centrale geotermica, con vapordotti ed elettrodotti a ridosso di un resort o un agriturismo significa demolire un’economia, un po’ come costruire villette a schiera al centro di Piazza del Campo, a Siena.
Questo è il motivo che ha spinto la popolazione a ribellarsi e Enrico Rossi ad accettare le legittime istanze di chi non vuol perdere il posto di lavoro.
Naturalmente le soluzioni ci sono, per esempio concentrando tutte le centrali a ridosso dei grandi impianti ENEL, o realizzando una fitta rete di microimpianti invisibili all’interno dei poderi.
L’antiscienza non c’entra nulla, piuttosto quando la politica mette in conflitto l’economia del turismo con quella della produzione energetica abbiamo a che fare con l’antieconomia.

Cordialmente
Associazione Casolenostra

 

 

 

anche la geotermia può inquinare. quanto il carbone

ammonisce il lettore lorenzo b.:

L’energia pulita del sottosuolo? Gli scienziati Basosi e Bravi hanno scoperto che in Amiata c’è una centrale geotermica i cui vapori inquinano più dei fumi di una centrale a carbone

http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2014/122-14/Bravi%20M%20Basosi%20R%20Environmental%20impact%20of%20electricity%20from%20selected%20geothermal%20power.pdf

 

 

 

 

la regione firma accordi e poi li tradisce. sismicità

interviene il lettore che si firma *un onesto cittadino*:

Gilberto, il Suo ragionamento è lucido e intelligente, dobbiamo solo aggiungerVi un paio di cose.
Punto primo: la regione toscana, quando ha rilasciato 31 permessi di ricerca, poteva valutare sia le aziende che la validità dei progetti presentati. Questo non è avvenuto e la Regione ha autorizzato tutto, quindi non può oggi Rossi incolpare la “liberalizzazione” delle troppe (a suo dire) autorizzazioni.
Punto Secondo: la Regione sa benissimo che una moratoria di 6 mesi in tema di rinnovabili, ancor più in tema di RISORSE ENERGETICHE STRATEGICHE PER LA NAZIONE, non è legale, infatti il presidente Rossi ha già dichiarato che sia aspetta ricorsi al Tar.
Punto Terzo. Meno di un anno fa Rossi e la Giunta Regionale hanno siglato un PROTOCOLLO DI INTESA con la “Rete Geotermica”, costituita da un network di imprese operanti in geotermia, che dice:

Articolo 1 Finalità
1. Regione Toscana e Rete Geotermica condividono le seguenti finalità:
– favorire uno sviluppo sostenibile incentrato sulla coltivazione delle risorse geotermiche presenti nell’intero territorio toscano;
– favorire l’impiego di tecnologie innovative in grado di ridurre al massimo l’impatto ambientale sia delle attività di ricerca, sia delle eventuali e successive attività geotermoelettriche;
– favorire un coordinamento delle attività di ricerca sia a tutela dell’ambiente, sia per un accrescimento delle conoscenze in materia.

Di fronte ad una tale marcia indietro, non sarebbe forse lecito aspettarsi che il massimo rappresentante delle istituzioni toscane rispetti almeno gli impegni che ha sottoscritto?
Si rende conto, il Presidente della Regione, dei danni che può causare all’economia regionale mostrando agli investitori una tale affidabilità rispetto agli impegni presi? Pensa forse di acquisire credibilità rincorrendo uno dei soliti gruppetti NIMBY che fomentano le persone con parole “sismicità indotta” sapendo bene che IN TOSCANA LA SISMICITA’ INDOTTA E’ UNA BUFALA, come hanno dimostrato quasi 40 anni di controlli a Larderello e in Amiata?
Punto Quarto. Grazie alle disprezzate liberalizzazioni, non sono i soldi pubblici ad essere a rischio. Sono i soldi degli investitori, che fanno le loro ricerche e se hanno buoni motivi decidono dove e come perforare e ne chiedono autorizzazione.
Tra 6 mesi sarà la Regione a indicare agli investitori i siti dove ricercare le risorse? E se i fori vanno male, chi paga? Questa non sarebbe certo una logica da nazione UE. In Toscana e nel XXI secolo stiamo assistendo al rovesciamento della logica della libera impresa.

 

 

 

la scienza e il rischio terremoti. i valori economici

interviene aurelio cupelli:

Che la geotermia induce innagabilmente ed in ogni caso terremoti, non lo affermano neppure le “famose riviste”.
Non serve andare in giro per il mondo, la geotermia é nata in Italia, e qui si ha lo storico più significativo. Così se la geotermia induce i terremoti, Amiata e Larderello ne dovrebbero contare centinaia (in più a quella che la naturale microsismicità).
Invece la statistica dice che a partire dagli anni ’60, cioè da quando è iniziato lo sfruttamento geotermico, sull’Amiata, zona già conosciuta come area a sismicità significativa, i terremoti sono diminuiti per numero ed intensità. Quindi questo è un chiaro caso di antiscienza, come il post di Lorenzo B, che forse non sa che si può fare geotermia anche non emettendo vapori, ma reintroducendo nelle stesse formazioni di provenienza i fluidi geotermici.
Sulla questione del fatturato dei “poderi che vendono a peso d’oro il paesaggio”, che sia superiore a quello generato dall’energia geotermica è un’altra balla (i 150 MW da piano fatturerebbero, tutti tassati, oltre 250 milioni all’anno, su poco più di una decina di aree di mezz’ettaro ciascuna).
E’ invece vero che il fatturato dei poderi agrituristici è generalmente esentasse, in quanto eluse con la storia delle “finte aziende agricole”.
Il magnifico resort di Casole d’Elsa è roba per pochi “ricchi” (peraltro riscaldato col GPL che arriva su camion), la geotermia a zero emissioni (ciclo binario con totale reiniezione del fluido) è salute per tutti, anche per i poveri che non sono interessati alle sperequazioni sui valori immobiliari a seconda della zona dove sono situati.
Questi signori di proposito fanno di tutta un’erba un fascio, mistificano, non entrano di proposito nei dettagli. Non si tratta di far vapordotti (la media entalpia non riguarda il vapore) o elettrodotti (i cicli binari hanno potenze da reti a media tensione). Visto che è stata portata ad esempio Piazza del Campo, potrebbe invece trattarsi di illuminarla e riscaldare i palazzi che la circondano con calore stesso che sta nelle profondità sotto di essa, con un impianto realizzabile in gran parte interrato nel cortile del Palazzo del Mangia. Chi nega questo è in mala fede, o invasato per chissà quale ortodossia, o portatore di personali interessi economici specifici che nulla hanno a che fare con la storia della tutela della salute pubblica (bruciano GPL, fanno trattamenti chimici ai vigneti, danno il disseccante lungo i vialetti del resort (ecc.)).
Il vero risultato di questo provvedimento lo ha scritto bene lei sig. Giliberto, sarà il blocco proprio della geotermia non inquinante. I comitati come quello di Casole canteranno vittoria con l’obiettivo di continuare a fare i loro affari esentasse, l’Enel si terrà le sue vecchie centrali, magari performanti ma realmente inquinanti, i cittadini dell’Amiata e di Larderello continueranno a subirne le emissioni, e tutti avremo perso l’occasione per far nascere la geotermia che sarebbe capace di farle davvero chiudere.
Anch’io conosco personalmente Rossi, e questa cosa mi lascia ancor più profondamente deluso.
Lo avevo ascoltato quando raggiante aveva presentato la firma del protocollo con la Rete Geotermica, come la via per lo sviluppo di una filiera tecnologica e finanziaria tutta Toscana, in un settore di punta, e che avrebbe portato benefici ambientali.
Ed invece ecco questo provvedimento, che con la sua natura di illegittimità, pone sempre di più la questione che l’Italia è sempre meno uno stato di diritto.
Considerato che sull’Amiata molti sindaci hanno vinto agevolmente le ultime elezioni dichiarandosi a favore della geotermia, faccio fatica a capire a quale vantaggio politico mira il governatore scimmiottando le tesi dei comitati, usando gli stessi slogan mistificatori, toppando clamorosamente date e dati.
Ma se qualcuno è convinto che la “vocazione toscana” sia costruire resort al posto di ogni borgo abbandonato, allora avanti cemento, e staremo a vedere…

 

 

 

 

tema sismico: la scienza e la peer review

cui risponde l’associazione casolenostra:

L’articolo di Jacopo Diliberto ha come tema l’antiscienza. E’ opportuno quindi riepilogare i fondamenti del metodo scientifico partendo dal problema della sismicità indotta dalle attività geotermiche.
Nella scienza si formulano ipotesi, si formalizzano queste ipotesi per mezzo di modelli matematici, si raccolgono dati sperimentali secondo un protocollo molto preciso e riproducibile, e infine si confrontano i dati sperimentali con le previsioni del modello.
Funziona sia per gli OGM che per la sismicità indotta.
Se c’è accordo tra i dati e le previsioni teoriche allora il modello è giusto, altrimenti si butta e se ne fa un altro.
Ma naturalmente la cosa non finisce qui. Una volta sviluppato il modello, raccolti i dati, confrontati con le previsioni e verificata l’attendibilità dell’ipotesi, gli scienziati descrivono accuratamente il loro lavoro in un “paper” scientifico, corredato naturalmente da opportuna bibliografia.
Neanche questo basta, perché dopo aver fatto ciò, gli studiosi devono inviare il lavoro ad una rivista scientifica che a sua volta lo invia a più “referee”, esperti dell’argomento, che analizzano il lavoro e lo approvano o meno per la pubblicazione.
Funziona così la scienza, e il prestigio delle riviste scientifiche dipende dalla bravura dei referee, che sono in genere un filtro molto duro da passare, come mostra la statistica sui lavori rifiutati.
In compenso, se un articolo scientifico ha passato il vaglio dei referee di una rivista di alto livello, la comunità scientifica sa che le affermazioni contenute in quel lavoro sono vere.
Funziona così, non per alzata di mano, per analogie o per discussioni al bar, la verità scientifica.
Ora, la notizia della sismicità indotta dalla geotermia appare su una rivista molto importante, la rivista Nature, sotto il titolo “Energy production causes big US earthquakes“, con il sottotitolo “Fluids injected into wells lubricate faults and increase slippage” e con la firma di Richard A. Lovett.
L’articolo è un review di tre articoli pubblicati su un’altra rivista, la rivista Science, e inizia con le parole:


“Natural-gas extraction, geothermal-energy production and other activities that inject fluid underground have caused numerous earthquakes in the United States, scientists report today in a trio of papers in Science.”


E’ istruttivo leggere i tre articoli citati.
Il primo, di William L. Ellsworth, è intitolato Injection-Induced Earthquakes, e afferma tra l’altro che

“geothermal system beneath the city induced four moment magnitude (Mw) 3 earthquakes in 2006 and 2007 (7) (earthquake magnitudes measured using other scales are denoted by M).”

dove il sette tra parentesi indica il riferimento bibliografico. Chi vuole può anche ascoltare l’intervista all’autore sul podcast della rivista.
Il secondo articolo invece è firmato da Nicholas J. van der Elst, Heather M. Savage, Katie M. Keranen e Geoffrey A. Abers, è intitolato “Enhanced Remote Earthquake Triggering at Fluid-Injection Sites in the Midwestern United States“, e il suo abstract inizia con le parole “A recent dramatic increase in seismicity in the midwestern United States may be related to increases in deep wastewater injection.“.
L’ultimo articolo citato da Nature è di Emily E. Brodsky e Lia J. Lajoie, ed è intitolato “Anthropogenic Seismicity Rates and Operational Parameters at the Salton Sea Geothermal Field“. L’abstract inizia con le frasi

Geothermal power is a growing energy source; however, efforts to increase production are tempered by concern over induced earthquakes. Although increased seismicity commonly accompanies geothermal production, induced earthquake rate cannot currently be forecast on the basis of fluid injection volumes or any other operational parameters.

Naturalmente anche in questi casi le frasi non possono essere estrapolate dal contesto, e gli articoli devono essere letti e studiati interamente con cura.
Per correttezza bisogna anche dire che il review di Nature ha causato commenti contrastanti che si possono leggere sulla pagina web della rivista.
Non ci sono invece lavori scientifici che neghino il fenomeno, a partire dalle serie temporali o da dati storici, ma naturalmente se Nature o Scienze pubblicheranno uno studio in questo senso la comunità scientifica sarà contenta di un ampliamento delle conoscenze nel campo.
Piuttosto sulla rivista Geothermics,Volume 14, Issues 2–3, 1985, Pages 255–272, F. Batini, R. Console e G. Luongo, pubblicano un articolo dal titolo “Seismological study of Larderello — Travale geothermal area“.

Nell’abstract si legge

“The correlation between seismicity and water reinjected in the wells located in the geothermal area suggests that part of the low-magnitude seismic events are induced. However, the analysed data indicate that an increase in the quantity of injected water does not produce an increase in the maximum magnitude value.“

Infine nel gennaio 2012 – Lo U.S. Department of Energy pubblica, a firma di Ernie Majer, James Nelson, Ann Robertson-Tait, Jean Savy, e Ivan Wong, il “Protocol for Addressing Induced Seismicity Associated with Enhanced Geothermal Systems“. Il documento inizia con le parole “The Protocol is intended to be a living document for the public and regulators, and geothermal operators.“.
Queste informazioni possono riportare la discussione sull’antiscienza su un binario corretto, facendo osservare che i calcoli contenuti nei lavori citati possono essere utilizzati per calcolare il fattore di rischio per le attività economiche delle aree geotermiche e per fare una analisi costi-benefici.
Infine il fatturato e il numero di occupati nel settore turistico e in quello geotermico in Toscana sono disponibili sul sito della Regione. I dati possono utilizzati per mettere a confronto le due economie, per esempio utilizzando i metodi dell’hedonic price per stimare il valore economico del paesaggio e per valutare se sia più conveniente produrre energia, acquistarla, o per esempio tassare le attività turistiche per pagare gli oneri corrispondenti al mancato raggiungimento del burden sharing. La discussione scientifica ed economica è aperta e la moratoria della Regione Toscana è certamente una buona occasione per approfondire questi argomenti.
Poi verrà presa una decisione sulla base di argomenti scientifici.

Cordialmente
Associazione Casolenostra

 

 

 

 

scienza, antiscienza e cherry-picking

alla quale associazione replica aurelio cupelli:

Conosco quegli articoli.
Nel primo di essi si parla dell’utilizzo della tecnica della fratturazione idraulica (fraking), quindi non vedo la pertinenza con la realtà toscana.
Nel secondo, quello di Ellsworth, idem, si parla di pozzi geotermici realizzati con la tecnica ECG partendo da rocce calde secche, ed anche qui non vedo la pertinenza con la realtà toscana.
Nell’ultimo studio citato su Nature, la frase estrapolata, che sta nelle premesse dello studio, cioè il motivo per cui è stato condotto, è così tradotta:

“L’energia geotermica è una fonte energetica in crescita; tuttavia, gli sforzi per aumentare la produzione sono contrastati dalla preoccupazione per terremoti indotti.”.

Cioè lo studio è stato stimolato dalla necessità di indagare quella “preoccupazione”, non il fatto oggettivo.
Lo studio su Larderello è sull’ipotesi reinizione di parte dei liquidi geotermici ad alta entalpia a valle delle torri di raffreddamento, senza l’obiettivo di farlo nelle stesse formazioni geologiche di provenienza, i cui risultati rilevano una modifica della numerosità ma non della intensità rispetto alla sismicità naturale.
L’ultimo non è neppure commentabile per la sua genericità e scarsa pertinenza.
Quindi, gli articoli elencati, letti approfonditamente li portano a connaturarsi come raccolte di dati statistici su siti puntuali, tutti lontani, eccetto uno, geograficamente, non rappresentativi quando si cercano parametri che possano valere per la totalità dei casi. Così il tutto acquista un carattere di rumore dietro al quale ognuno nasconde quello che vuole.
La stessa sintesi dei signori di Casole è piuttosto chiara: “siccome non si può affermare con sicurezza il contrario, e cioè che non vi è nessuna relazione tra geotermia e sismicità indotta, allora questa relazione “può” esserci”.
Ecco, è proprio questa l’antiscienza.
Veniamo alla parte economica. Il metodo “hedonic price” è una bufala, in quanto si basa su input di variabili in gran parte soggettive, cioè opinioni di chi imposta il modello.
Considerando però che la matematica non è un’opinione, e che comunque la matematica è alla base dell’economia, non possiamo dimenticarci che l’insiemistica è alla base della matematica, e alle elementari la prima cosa che ci hanno insegnato è che “TRE pere” NON sono uguali a “TRE arance”.
Fatto salvo che non esiste nessuna relazione (matematicamente e statisticamente provata) che porti a considerare geotermia e turismo necessariamente alternative, NON ha nessun senso matematico, ne tantomeno economico, dire che il turismo in Toscana fattura più della geotermia. E’ come dire che il turismo in Toscana fattura più della Piaggio (e allora non la dobbiamo far crescere, anzi la chiudiamo?).
La risorsa geotermica non è una risorsa che si trova ovunque con la stessa entità. Il confronto è quindi da farsi in quelle aree dove la risorsa è presente in quantità ed in qualità che peraltro gode del riconoscimento di “risorsa d’interesse nazionale”.
Il turismo in Toscana fattura più della geotermia soprattutto grazie a Firenze, dove la risorsa geotermica è presente con un’intensità bassissima. Se ci limitiamo al confronto solo nelle aree dove entrambe sono o possono essere potenzialmente presenti, chi fattura di più?
Ma poi tutto questo cosa dovrebbe significare, che ha ragione chi guadagna di più?
E della democrazia basata sul diritto delle leggi che la governano cosa ne vogliamo fare?

 

 

 

i confronti di opinioni onesti, chiari, ricchi di documentazione e di ragioni, come questi, sono sempre un arricchimento. per tutte le parti in gioco.
ringrazio questi lettori accorti e intelligenti per i loro contributi.

penna d'oca

aggiornamento.
in questi giorni si sono aggiunti nuovi commenti, che qui riporto.

l’associazione casolenostra

Hedonic Price,
abbiamo ricontrollato tutte le dimostrazioni del lavoro di Sherwin Rosen “Hedonic Prices and Implicit Markets: Product Differentiation in Pure Competition” e non abbiamo trovato errori.
Per scrupolo abbiamo anche riguardato “Identifying Hedonic Models”, di Ivar Ekeland, James J. Heckman e Lars Nesheim, e di nuovo non sembra vi siano errori.
Forse il lettore precedente si riferisce alla difficoltà di generalizzazione al caso multidimensionale espressa dallo stesso Eckeland nel lavoro “Existence, uniqueness and efficiency of equilibrium in hedonic markets with multidimensional types”. Se l’osservazione è questa, allora è un’osservazione pertinente, anche se chiamarla bufala suona un po’ poco rigoroso, almeno dal punto vista matematico.
Forse sarebbe più corretto ripartire dall’osservazione dello stesso Ekeland che afferma (pag. 295): “Finally, we wish to stress that although we have what appears as a complete equilibrium theory for multidimensional hedonic models, the numerical aspects are far from being as well understood.” per mettersi al lavoro.
Stiamo cercando di venire a capo del problema anche per mezzo di simulazioni numeriche e speriamo che questo possa contribuire a gettare chiarezza sugli aspetti economici del problema dell’industializzazione geotermica di aree agricole.
Infine una nota di ringraziamento a Jacopo Giliberto per aver ospitato questa garbata discussione sulle pagine del sole24ore e un invito ad approfondire il lavoro di Ekeland https://www.ceremade.dauphine.fr/~ekeland/articles/hedonicequ.pdf scritto in modo profondo e limpido, così come gli altri lavori sullo sviluppo sostenibile https://www.ceremade.dauphine.fr/~ekeland/time%20inconsistency.html
Un cordiale saluto
Associazione Casolenostra

lorenzo b.

Non era mia intenzione irritare il dott. Cupelli che mi ha citato scrivendo: “Quindi questo è un chiaro caso di antiscienza, come il post di Lorenzo B, che forse non sa che si può fare geotermia anche non emettendo vapori, ma reintroducendo nelle stesse formazioni di provenienza i fluidi geotermici.” Io non sono uno scienziato e desideravo unicamente suggerire all’autore dell’articolo che le parole “energia pulita” nel titolo potevano essere fuorvianti. Che si potesse fare dell’antiscienza con così poco non l’avrei mai sospettato. Un cordiale saluto.

l’associazione casolenostra

Jacopo Giliberto sul sole24ore commenta l’interessante discussione scaturita da un suo post. A riprova che il mondo può essere modellizzato come una rete di interessi legittimi, ma conflittuali, come accade per il magnetismo di una lega di ferro e oro, per una rete di neuroni per l’evoluzione prebiotica e persino per i rapporti tra i personaggi delle opere di Shakespeare. Compito della politica è quello di trovare il miglior compromesso, nella consapevolezza che l’ottimo assoluto non potrà mai essere ragionevolmente trovato. E’ certamente questo l’obiettivo della moratoria sulla geotermia proposta dalla Regione Toscana. (n.d.C.N.)

mirko bravi

Un marginale contributo alla discussione…
http://www.amiatanews.it/amiata-a-piancastagnaio-il-primo-incontro-tra-enel-ed-imprese/

aggiungo il link a un articolo di francesco ferrante, uno degli esponenti più interessanti del mondo ambientalista: uno spettro s’aggira per l’italia: la geotermia

  • Jacopo Giliberto |

    chiarimento per i lettori.
    io non so se il progetto è buono o cattivo.
    ho ragionevoli motivi per pensare che il progetto sia buono, ma posso sbagliarmi.
    ciò che non condivido di questa vicenda invece sono:
    – la commistione fra interesse pubblico (legittimo) e interesse privato (legittimo anch’esso). l’istituzione, per rappresentare il bene collettivo ed essere super partes, deve evitare commistioni fra le due parti. il conflitto d’interessi mina la credibilità di chi parla.
    – l’ambiguità di molti fra gli oppositori al progetto. non tutti, ma molti di loro vestono di “ragioni ambientali” il motivo dell’opposizione, mentre in realtà contrastano il progetto geotermico per la (naturale, umana ed emotiva) paura del cambiamento. essere reazionari e conservatori è legittimo, ma chi vuole essere creduto da me deve avere l’onestà di ammetterlo.

  • aurelio cupelli |

    Il sig. Giliberto avrà senz’altro letto il garbato post degli amici di Casole, a lui rivolto.
    http://www.casolenostra.org/casolenostrawp/2015/01/moratoria-sulla-geotermia-imprenditori-al-contrattacco/
    Per aiutarla a leggere il post degli amici di Casole, è bene che lei sappia che sul report IRPET 2013 sul turismo in Toscana, si legge a pagina 30: “Secondo i dati provenienti dall’Archivio ASIA
    nel 2011 gli addetti ai servizi di alloggio in Toscana erano circa 25.943 (il 2,2% degli addetti nella regione) e quelli ai
    servizi della ristorazione 77.824 (6,5%).”. Cioè 103.767 addetti (compresi i bar di tutta la regione). Come si arriva a 1.500.000 di addetti?
    Non ho cercato riscontri sui 1.600 attribuiti alla geotermia, le vorrei far notare che la tendenza alla diminuzione (sempre da verificare) non è tanto da attribuire all’automazione (un gran male evidentemente), ma quanto al blocco del suo sviluppo, in quanto i “famigerati” 31 permessi, in prospettiva di occupazione ne porterebbero.
    Sui NIMBY di Montecastelli e Castelnuovo val di Cecina c’è da dire che preferiscono i vecchi impianti a scarico libero di Enel alle zero emissioni dei cicli binari. E dal momento che il piano regolatore dice che lo sviluppo geotermico si può fare solo nelle aree già in concessione di Enel, è sciocco dire che il regolamento è rispettato da Enel e non dai nuovi investitori.
    Gli amici affermano che a Casole il 94% di coloro che hanno votato per il referendum (??) hanno detto NO alla geotermia, ma si sono dimenticati di dire che hanno votato si e no il 30% degli aventi diritto, nonostante abbiano prolungato all’infinito i tempi di voto, e quasi la metà si sono espressi sul web. Io lo chiamerei più che altro una manifestazione d’idee (neppure un sondaggio, ne tanto meno un’indagine).
    La metafora della base spaziale io non riesco a commentarla, probabilmente lei sarà più bravo di me.
    Sulla proprietà della risorsa, e sul fatto che è un bene indisponibile dello Stato, è chiaro che è lo Stato a deciderne l’utilizzo. Lo Stato Italiano è fatto di circa 60 milioni di cittadini. I 1.400 amici di Casole è difficile che, per i loro specifici interessi. possano alienare del diritto del resto dei 60 milioni di italiani a godere dei benefici in termini di salute e sicurezza energetica, ricavabili da questa risorsa.
    Sulla parte finale del post degli amici di Casole, quella in cui le chiedono “un progetto” a media entalpia per i loro casolari (che non si scaldano con la geotermia, neppur il “tanto bel resort”), io la considero una provocazione puerile, ma se intanto si vuol documentare per qualche impianto da mettere nel seminterrato di casa sua, dia un’occhiata a questi due link: http://electratherm.com/case_studies/geothermal_in_nevada/; http://electratherm.com/case_studies/geothermal_in_romania/

  • Jacopo Giliberto |

    (grazie. non sono dottore).

  • aurelio cupelli |

    Merito del livello di questa discussione ritengo vada dato soprattutto al sig. Giliberto (scusate se ometto il dott.), che ha solleticato i lettori con un post in cui ha ben disegnato il tema.
    Sull’utilità della moratoria, e le affermazioni di Rossi che dice (sintetizzando le sue parole) che nulla può la Regione se non subire l’applicazione di una legge del ’27, vorrei portare all’attenzione dei lettori alcune cose.
    Intanto il fatto che quella famosa legge del ’27 è stata modifica ed integrata più volte nel corso degli anni, fino a tempi molto recenti, e sul tema sono anche altre le disposizioni legislative che hanno reso attuale ed aggiornato il quadro normativo.
    Poi è importante sapere che il procedimento autorizzativo, dall’attribuzione dei permessi di ricerca, al controllo dell’esecuzione dei lavori di ricerca, alla valutazione dei risultati della ricerca stessa, fino all’attribuzione delle concessioni di coltivazione con i relativi impianti impianti, è di unica competenza degli uffici della Regione Toscana, tra i più efficienti e competenti che si possano trovare tra le regioni italiane.
    Ogni singola attività del programma dei lavori, alla base del permesso di ricerca, viene valutata in sede di istanza di autorizzazione, e viene successivamente sottoposta a valutazione d’impatto ambientale ai sensi della normativa regionale. Quindi è la Regione Toscana che esegue istruttoria e valutazione, e i permessi di ricerca sono Delibere della Giunta Regionale.
    In sintesi, la legge stabilisce criteri che concedono la possibilità a chi ne fa richiesta e ne dimostra competenze e capacità, di avere in concessione una risorsa che è patrimonio indisponibile delle Stato Italiano, delegando la Regione a dare le necessarie autorizzazioni, ma solo dopo che essa abbia rigorosamente valutato qualità dei progetti e ne abbia attentamente valutato gli impatti in relazione alla propria normativa di tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
    Se l’obiettivo della moratoria è giungere alla creazione di uno sbarramento al numero di impianti, ciò non è realizzabile perché lo si può fare solo modificando la norma generale, quella data dallo Stato Italiano.
    Ma considerato che viene fatta la VIA anche per poter mandare un geologo in campagna a raccogliere piccoli campioni di rocce da laboratorio, che esigenza c’è di una moratoria quando la Regione Toscana può fermare in ogni momento, naturalmente con pareri oggettivamente motivati, attività che nuociono o possono nuocere alla salute pubblica e/o all’integrità dell’ambiente?
    La legge del ’27 citata da Rossi non obbliga la Regione a dare le autorizzazioni se non a condizione che la Regione stessa non riscontri impatti ambientali sostanziali ed oggettivi. E scusate se mi ripeto, le autorizzazioni ai permessi di ricerca sono Delibere della Giunta Regionale

  • Mirko Bravi |

    Un marginale contributo alla discussione…
    http://www.amiatanews.it/amiata-a-piancastagnaio-il-primo-incontro-tra-enel-ed-imprese/

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