prima dell’alba di ieri, domenica 30 agosto, a villa bartolomea (verona) un incendio ha devastato l’impianto di compostaggio di rifiuti della fertitalia.
è il trentesimo (30°) incendio in pochi mesi a un impianto di compostaggio o di riciclo dei rifiuti.
i danni sono stati molto rilevanti; sono andati distrutti anche i pannelli fotovoltaici che fornivano corrente elettrica pulita all’impianto.
ne scrive i dettagli il giornale web verona 24 (clicca qui per leggere l’articolo).
se forse qualche caso potrebbe essere un vero incidente, però il fatto che ogni domenica vada a fuoco almeno un impianto di riciclo dei rifiuti fa pensare a un disegno preordinato contro il riciclo.
cioè si tratta di attentati.
tre mesi fa avevo scritto l’articolo “gli impianti rifiuti vanno a fuoco uno dopo l’altro. to’ che caso. a roma, parma, este, perugia…”
in giugno scrivevo:
sta accadendo qualcosa di brutto.
molti mesi prima dell’apertura dell’expo di milano, apertura avvenuta il 1° maggio, ad albairate è stato danneggiato da un incendio un impianto di trattamento dei rifiuti organici che era destinato ad accogliere e trattare i rifiuti organici (umidi) prodotti dall’esposizione universale.
può accadere.
sorte maligna.
nei giorni scorsi sono stati pesantemente danneggiati da incendi gli impianti di trattamento meccanico-biologico (tmb) o di compostaggio dei rifiuti umidi a:
roma (via salaria). 2 giugno, ore 5.
la legambiente ha protestato contro questa tipologia di impianti, chiedendone la chiusura e l’abbandono.
perugia (ponte rio). 2 giugno ore 20. gravi i danni alla sede della gesenu, la società mista pubblico-privato di perugia in cui l’azionista privato è il famoso imprenditore dei rifiuti manlio cerrone.
este (padova). 5 giugno ore 13,30. danneggiato l’impianto di compostaggio della sesa. allarme fra la popolazione; il sindaco di este giancarlo piva ha dovuto tranquillizzare i concittadini.
parma. 6 giugno ore 14. a fuoco un impianto dell’iren. ci si domanda se è autocombustione. l’assessore osserva che è la seconda volta che accade in tre anni.
il fenomeno non è smesso. durante tutta l’estate mani criminali hanno distrutto a uno a uno gli impianti che riciclano i rifiuti.
una ventina di giorni fa il bravissimo giorgio meletti, giornalista del giornale il fatto quotidiano, era arrivato a censire 18 incendi. ora siamo a 30.
in qualche caso vengono colpite anche le “prove”.
a giugliano, in campania, è stato dato fuoco alla discarica resit, ritenuta la “madre della monnezza=ricchezza” dei casalesi.
ancora a giugliano ieri pomeriggio “si è” incendiato un deposito giudiziario in cui la magistratura conservava centinaia di automobili sequestrate (clicca qui per leggere la notizia).
c’è chi collega questi incendi alle spinte della “lobby degli inceneritori” che propugna la realizzazione di impianti termici. il recente decreto che prevede la costruzione di una dozzina di inceneritori ne sarebbe una testimonianza.
e gli inceneritori, sebbene non in concorrenza diretta con il riciclo, tuttavia possono non andare troppo d’accordo con le raccolte differenziate che sottraggono loro combustibile.
c’è chi invece vi vede la mano della camorra o comunque della malavita.
i rifiuti che non finiscno in discarica sfuggono spesso alle mani rapaci dei criminali. la malavita odia il riciclo e gli impianti che lo consentono.
c’è chi chiede al ministro dell’ambiente, gian luca galletti, di far tornare ai carabinieri ambientali del noe il capitano ultimo (il carabiniere che aveva arrestato totò riina), rimosso di recente.