attenzione: il costo degli incentivi “verdi” comincia a pesare sulla bolletta elettrica

questo pomeriggio l'autorità dell'energia ha aggiornato le bollette elettriche e del gas per il periodo che va dal 1° ottobre fino al 31 dicembre (elettricità -0,5%, metano -0,1%).
è il normale aggiustamento tariffario che l'autorità dell'energia conduce ogni tre mesi; si basa sugli andamenti dei costi internazionali del metano e, per quanto riguarda la corrente elettrica, anche sugli andamenti del greggio, del carbone e delle altre materie prime bruciate dalle centrali elettriche.
ma in questo aggiornamento – ultimora: clicca qui per leggere il comunicato ufficiale dell'autorità dell'energia sulle nuove tariffe - accade qualcosa di nuovo.
accade qualcosa che darà spazio a chi contesta gli incentivi alle fonti rinnovabili di energia, come i certificati verdi e come il "conto energia" destinato al fotovoltaico.
incentivi che vengono finanziati con un prelievo imprecettibile sulle nostre bollette.
per la prima volta, il prelievo pare non essere così impercettibile.
in altre parole, d'ora in poi cominceremo ad accorgerci che l'ecologia, che l'energia pulita, sono non solamente un'opportunità, non solamente il desiderio di un mondo migliore, ma anche una voce di costo.
stamattina il gestore dei servizi elettrici (gse) ha annunciato con una nota il fatto che in italia è stata superata la soglia di 100mila impianti fotovoltaici.
una soglia che qualche anno fa sembrava fantasia da sognatori e da velleitari.
nei prossimi mesi, a mano a mano che ci si avvicinerà alla scadenza del 31 dicembre quando scadranno gli incentivi sontuosi di oggi e si passerà a incentivi più sobri, ci sarà un'accelerazione della realizzazione di centrali solari: le imprese e gli investitori accèlerano e pùngolano gli istallatori per completare gli impianti subito, entro l'anno, prima che scompaiano gli aiuti più orgogliosi ed entrino in vigore i sussìdi meno generosi.
ma fino a che punto gli italiani sono disposti a spendere per finanziare l'energia pulita?
renato mannheimer e il suo istituto ispo hanno provato in giugno a "misurare" la nostra disponibilità a pagare in bolletta i finanziamenti alle fonti rinnovabili.
lo studio era stato condotto da mannheimer su incarico del gifi, il gruppo dell'industria fotovoltaica che aderisce all'anie (la federazione confindustriale dell'industria elettrica, elettronica ed elettrotecnica).
secondo il sondaggio dell'ispo+gifi, l’89% degli italiani è consapevole che l’energia solare rispetta l’ambiente e per l’86% il fotovoltaico è un sistema di produzione d’energia molto efficiente.
più dei tre quarti del campione ritiene che gli incentivi costituiscano un segnale comunque positivo fornito dal governo.
inoltre per il 78% degli intervistati gli incentivi per l’energia solare sono un’importante azione per lo sviluppo del paese.
per 4 italiani su 5 la presenza di incentivi è rilevante nella decisione di installare dei pannelli fotovoltaici; infatti l’80% ritiene che se sparissero gli incentivi sarebbero molto meno interessati a dotarsene.

ultimora: clicca qui per leggere le nuove tariffe dell'autorità dell'energia

  • jacopo giliberto |

    bravo, paolo. sono d’accordo con te (anche questa volta).

  • paolo mazzanti |

    Concordo con Taribul. Forse non tutti sanno che il contributo che paghiamo in bolletta per finanziare le rinnovabili (componente A3) è usato anche per le “assimilate” ecc. ecc…. (vietato dalla CEE), i cui importi dovrebbero andare alle “vere” rinnovabili. Inoltre i kWh “verdi” prodotti eliminano in ugual misura i kWh “sporchi”, prodotti dalle attuali centrali. Se poi usassimo i finanziamenti previsti per le nucleari nelle centrali “verdi” come in Spagna, USA, ecc., ad es. a concentrazione di sole (ne abbiamo tanto, specie al sud!) potremmo molto prima iniziare a sostitui-re molti giga(!)Wh sporchi, ad esempio
    quelli costosi importati dall’estero.

  • Andrea monticone |

    L’ambiente non si salva certo cn i panneli fotovoltaici, bensì incominciando a sprecare meno: ma ci rendiamo conto di quante macchine sempre più di grossa cilindrata girano per le città sprecando solo benzina e generando inquinamento? E tutti gli ingorghi stradali che affliggono la nostra viabilità? Anche loro causano tanto di quell’inquinamento che non compenseremo mai con tutti i pannelli solari installati. Per quanto riguarda lo sviluppo di nuovi posti di lavoro, anche le pietre lo sanno ormai che a pari cifra concessa iN agevolazioni, i settori tradizionali dell’economia generano molti più posti di lavoro che non il fotovoltaico o assimilabili. Risolviamo prima i problemi che abbiamo e poi facciamo cose nuove, altrimenti facciamo solo tanta confusione

  • jacopo giliberto |

    sono meno entusiasta di lei.
    le spiego perché.
    in germania, gentile taribul, gli incentivi alle tecnologie energetiche “verdi” sono riusciti a generare un’industria molto interessante. oggi la germania esporta conoscenze, dispositivi, apparecchi, tecnologia.
    in italia lo stesso tipo di incentivo non è riuscito (finora) a creare un’industria a monte. si contano solamente alcune iniziative coraggiose e niente più.
    con questi incentivi noi finanziamo soprattutto i produttori stranieri.
    è un limite nostro.
    la mia cautela, taribul, non è sulla valore del sussidio, che difendo. la mia cautela è sul valore degli italiani.

  • taribul |

    spero che si continui sulla strada delle energie rinnovabili,costi quel che costi. Non abbiamo altre scelte se vogliamo ridurre le emissioni deleterie. Ciò dev’essere fatto per il nostro pianeta e il futuro dell’umanità!!! Inoltre,credo, che sviluppare questi settori creerà lavoro e quindi un ritorno sulle economie. E lo stato incasserà i soldi spesi,poiché lavoro e consumi dànno energia fiscale… Ma almeno senza più inquinare come nel passato e presente.

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