http://fr.khabarpress.com/11242-scandale-de-limportation-des-dechets-de-litalie-el-haite-dans-le-collimateur.html
chi la fa l’aspetti. in marocco è polemica durissima con petizioni, raccolte di firme, interrogazioni parlamentari, inchieste sui tg, denunce e ieri una conferenza stampa della ministra marocchina dell’ambiente, hakima elhaite, contro una nave carica con 2.500 tonnellate di spazzatura che la campania non riesce a smaltire negli impianti che non ha.
i napoletani non vogliono smaltire i loro rifiuti, ma ora i marocchini non vogliono smaltire i rifiuti dei napoletani.
clicca qui per leggere l’articolo completo.
nel video qui sotto: la ministra marocchina dell’ambiente spiega alla tv il caso dei rifiuti di napoli.
si ripetono tal quali in marocco, ma stavolta contro i rifiuti arrivati dalla campania, le stesse identiche frasi fatte con cui in italia politici miopi, associazioni varie di religiosi o medici o sindacalisti, comitati nimby, sindaci del no e sedicenti ambientalisti hanno bloccato per anni la costruzione degli impianti per i rifiuti nelle regioni in emergenza come la campania o la sicilia («no all’inceneritore», «il nostro territorio è vocato per il turismo culturale e l’agricoltura di qualità», «rifiutiamo questo modello di sviluppo», «non vogliamo qui l’impianto di riciclo», «la soluzione è rifiuti zero», «una bomba ecologica»).
la soluzione rifiuti zero invocata dai finti ecologisti in italia costringe la campania a esportare la spazzatura. lo stesso medita di fare la sicilia. lo stesso ha progettato più volte il comune di roma.
nel video qui sotto: questa la conferenza stampa della ministra marocchina dell’ambiente hakima el-haite sui rifiuti italiani.
nel video qui sotto: dalla tv del marocco le proteste italiane contro gli impianti in campania. il commento della tv marocchina è: gli italiani non vogliono i loro rifiuti e li mandano a noi.
ovviamente i politici miopi, le associazioni varie di religiosi o medici o sindacalisti, i comitati nimby, i sindaci del no e i sedicenti ambientalisti che in Italia hanno bloccato per anni la costruzione degli impianti non si sentono responsabili di tutto ciò.