alle radici dell’energia: vita di piattaforma. 1 – all’eliporto

ore 9,30, in attesa che scenda i-meso, un bk117, l'elicottero che va alla piattaforma.

l'eliporto di siracusa è alla periferia della città.
da una parte c'è l'hangar, disordinato e polveroso ma con tutte le cose che devono esserci, il camion iveco dell'anticendio, gli estintori e le bombole di schiumogeno.
la manica a vento dice che tira brezza da ovest.
la pista è uno spiazzo di asfalto bordato da erbacce e abitato da una cagna bianca e da una gatta pezzata.

Vega eliporto siracusa 
con me aspettano che scenda i-meso anche claudio falsaterra, 53 anni, di augusta, e daniele giuliano, di solarino.
falsaterra e giuliano, facce abbronzate dal sole mediterraneo, cominciano il loro turno di due settimane su vega, la più grande piattaforma italiana, una delle più grandi piattaforme petrolifere del mediterraneo.

vega è stata costruita a partire dagli anni 80 nel canale di sicilia a 12 miglia dalla costa siciliana e a un trentina di miglia da malta, oggi appartiene al 60% all'edison (operatore) e al 40% all'eni. da qui arrivano 3.600 barili al giorno di petrolio, pari a 1,2 milioni di barili l'anno.
a qualcuno sembrerà poca cosa rispetto a quei giacimenti sauditi che fanno un milione di barili al giorno.
ma (anche) con questo greggio ci facciamo andare l'auto.

"facciamo turni di 14 giorni di lavoro e 14 a casa in libertà", dice falsaterra, seduto sull'asfalto e con la schiena poggiata alla parete dell'hangar. "noi turnisti siamo una quindicina, due squadre di una quindicina di persone che ci alterniamo tra chi è in piattaforma e chi è a casa. poi ci sono anche quelli che non fanno i turni".
"come per esempio i contrattisti delle ditte esterne", aggiunge daniele giuliano. "e così sulla piattaforma ci sono sempre alcune decine di persone".

il rumore di un elicottero. è il bk117 in avvicinamento.
giuliano e falsaterra, che erano seduti sull'asfalto, si alzano in piedi e riordinano i bagagli mentre l'elicottero fa un giro sulla periferia di siracusa per scendere tenendo il vento di fronte.
è l'ora di andare a sud, in mezzo al mare, a respirare la salsèdine che arriva da malta e dalla tunisia.

(segue)