tutto si può rubare. perfino le quote di emissione della co2.
ecco qui sotto una lettera. è falsa.
su ottima carta, con l'intestazione credibilissima, è arrivata questa mattina a uno dei primari operatori italiani della borsa dell'anidride carbonica.
ho coperto i dettagli che consentano di identificare chi è l'azienda destinataria di questa lettera.
è un caso di phishing, un tentativo di rubare l'identità riservata dell'azienda e, subito dopo, prelevare a piene mani dal suo conto.
in base alla legge istitutiva dell'ordine dei giornalisti, numero 69 del 1963, articolo 2, mi avvarrò del segreto professionale sulla riservatezza delle fonti difeso dalla legge e non dirò ad alcuno chi sia il destinatario di questa lettera farlocca.
è un phishing per fregare i dati del conto (l’account) nella banca europea delle quote di emissione. per fregare, cioè, valanghe di diritti di co2, che valgono una quindicina di euro l’uno.
hai presente, gentile lettore, quelle lettere stravaganti da banche di cui non sei cliente che ti arrivano sulla posta elettronica?
alcune di queste lettere sono davvero ridicole, scritte in un italiano lisergico, e non vi abboccherebbe nemmeno un distratto esistenziale.
altre sono più seriose, con link credibili a siti (in apparenza) ben fatti.
il cliente che abbocca in realtà si trova in un sito web molto simile a quello vero, e non si accorge della truffa.
ecco un esempio di phishing tratto dalla mia posta elettronica relativo a una mia ipotetica carta di credito cartasi (io non posseggo carte del circuito cartasi):
Gentile Titolare
Storno addebito pratica nr 8867/02 in estratto conto nr 6577/9
relativo al 13/12/2010 presso stazione di servizio AGIP – importo: 172,50
acceda al portale titolare per verificare tale transazione. verrà ricontattato telefonicamente da un nostro operatore entro le 48 ore dalla verifica.
collegati a www.cartasi.it/estrattconto
e verifica il tuo estratto_conto online di CartaSIwww.cartasi.it
nella mail originale, il testo nascondeva un link non visibile a un sito denominato tubuilariicartasi, link nascosto che ho provveduto a bonificare prima di pubblicare questo testo, per evitare che qualcuno vi clicchi per errore.
il funzionamento è conosciuto da tutti. il pollo va all'indirizzo indicato, inserisce i suoi dati personali, che in realtà arrivano sul video del ladro. in pochi istanti il furfante entra nel conto corrente del tapino e lo svuota.
ebbene, accade anche nei registri nazionali dei diritti di emissione dell'anidride carbonica, che vengono trattati nel mercato ambientale europeo contro il cambiamento del clima.
è successo in germania poche settimane fa. il registro tedesco delle emissioni di co2 (dehst, deutschen emissionshandelsstelle) è stato chiuso per due giorni come precauzione quando si è visto che i computer di alcuni operatori sulla borsa delle quote di emissione erano infestati da un virus "trojan" chiamato nimkey, il quale ruba i dati degli account.
ed è accaduto in romania: ha subìto un furto importante di quote di emissione la multinazionale del cemento holcim, la quale per via delle sue emissioni e del suo impegno ambientale deve operare sul mercato europeo degli scambi di co2.
riferisce l'agenzia specializzata point carbon che dall'account romeno della holcim sarebbe sparita una bella fetta di diritti di emissione: 1,6 milioni di tonnellate.
una tonnellata di emissioni vale in media 15 euro. al gruppo cementiero sarebbero stati involati così circa 23-25 milioni di euro.
la polizia romena ha aperto un’inchiesta.
la holcim ha messo nel suo sito un "chi l'ha visto" con i numeri identificativi delle quote trafugate.
si è scoperto che un milione di tonnellate era stato trasferito in un conto ambientale nel lichtenstein, e da lì (pare) a praga, parigi e londra.
altre 600mila tonnellate involate alla holcim sono state inseguite e rintracciate, e torneranno nel conto ambientale della società. erano finite nel conto ambientale di una società depositata in italia con account ecologici nei registri nazionali di emissione in italia e in inghilterra.
intanto la borsa italiana delle emissioni, seguita dal gestore dei mercati energetici, è chiusa dal 1° dicembre per il sospetto di una frode carosello sull'iva. frode tipica di altri settori, come nell'intermediazione delle auto, nei telefonini, nelle commodity. e ora anche nel mercato ambientale dell'anidride carbonica.
qualche speculatore avrebbe comprato diritti di anidride carbonica in un mercato europeo che non applica l'iva e li avrebbe rivenduti in italia fatturando il 20% in più di iva, poi non versata.
quello delle truffe carosello s
ull'iva ecologica è un problema ricorrente da un paio d'anni in tutta europa, e difatti la francia, la spagna e la germania (che ne sono state colpite) hanno tolto l'iva dalle transazioni dei diritti di emissione. la gran bretagna, che per casi di truffe carosello aveva tolto l'iva, ha ripristinato l'imposta, ma con lo strumento del cosiddetto reverse charge: l'iva viene versata all'erario non dal venditore (com'è prassi) bensì da chi acquista il bene.
lo stesso principio di reverse charge è allo studio in un comma dentro al decreto milleproroghe su cui sta lavorando il sottosegretario allo sviluppo economico stefano saglia. potrebbe entrare in vigore a metà gennaio.
stamane le associazioni industriali energìvore andil-assolaterizi, assocarta, assofond, assomet, confindustria ceramica, assovetro, ca.ge.ma, federacciai sono intervenute sul tema.
ecco la loro nota congiunta:
"le associazioni industriali dei settori energivori, valutano con favore l’intervento di sospensione del mercato dei permessi di emissione operato dal gme, chiedono un mercato liquido e trasparente ed auspicano la rapida riapertura della piattaforma con nuovi criteri a tutela degli interessi delle aziende, contro i rischi di speculazioni.
il gestore dei mercati energetici è intervenuto a seguito di andamenti anomali delle negoziazioni e di presunti comportamenti irregolari o illeciti e noi apprezziamo la sensibilità mostrata dal consiglio di amministrazione del gme su un tema di grande rilevanza e la tempestività dell’intervento a tutela degli operatori e delle imprese industriali che devono effettuare transazioni di permessi di emissione di anidride carbonica.
per il futuro immediato, i nostri settori industriali auspicano che la piattaforma gestita dal gme possa riaprire quanto prima con nuovi criteri idonei a garantire alle imprese la necessaria efficienza ed una più ampia sicurezza verso i rischi di azioni speculative svolte da soggetti che industriali non sono.
si auspica altresì che queste rilevanti tematiche operative possano essere oggetto di rapidi approfondimenti con l’apertura di uno specifico tavolo tecnico.
segnaliamo infatti che la maggior parte delle imprese italiane dei settori industriali energivori sono sottoposte alla disciplina emissions trading fin dal primo periodo di applicazione, mentre altri impianti entreranno nel sistema a partire dal 2013.
queste imprese hanno pertanto la necessità ed un elevato interesse alla presenza nel nostro paese di un mercato liquido, trasparente ed efficiente che possa offrire alle imprese le migliori condizioni possibili per lo scambio delle quote di emissione. il sistema ets, pensato per promuovere la riduzione delle emissioni derivanti dal sistema produttivo nel modo economicamente più efficiente, non deve infatti trasformarsi in un sistema speculativo che penalizzi la produzione industriale".