una richiesta di indagine sul nuovo aumento di capitale di falck renewables è stata consegnata oggi all’ufficio esposti della consob "a tutela – dicono i piccoli azionisti – degli interessi dei piccoli azionisti del gruppo falck".
in fondo all'articolo puoi scaricare il documento integrale presentato alla consob
il gruppo falck, dopo aver rivoluzionato il vertice, per la prima volta dal 2000 chiude l’anno con un bilancio in rosso, nel 2005 aveva raccolto dal mercato con actelios (oggi falck renewables) 250 milioni di euro, dei quali 150 milioni espressamente destinati a costruire in sicilia tre inceneritori-a-ricupero-di-energia.
questi impianti non sono mai stati costruiti, "ma actelios ha depositato i fondi raccolti nella tesoreria centralizzata della capogruppo falck".
(la falck spa controlla l'actelios falck renewables).
più semplicemente: i soldi sono stati prestati a falck.
dice la nota dei piccoli investitori: "proprio per questo i piccoli azionisti si domandano che senso abbia fare un ulteriore aumento di capitale, chiedendo nuovamente risorse a loro ed al mercato. molto meglio sarebbe che falck restituisse i soldi; a meno che falck questi soldi non li abbia più. questo spiegherebbe in modo chiaro il nuovo aumento di capitale, un vero colpo di genio del management per sanare i bisogni finanziari rivenienti della fusione del vento in actelios".
i piccoli azionisti sono imbufaliti. secondo loro, un nuovo aumento di capitale da 110 milioni (con la richiesta di soldi ai piccoli azionisti di una società quotata) potrebbe concludersi con un trasferimento dei soldi nella società controllante non quotata, "che li utilizzerebbe – sospettano – per altri scopi".
ciò "non appare un utilizzo in linea con le regole di trasparenza e del mercato. "di qui l’esposto in condob e la richiesta di immediata restituzione del debito".
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