sono appena riuscito a ricuperare dal telefonino questo secondo filmino che ho girato giovedì scorso, 24 febbraio, dentro la sala controllo del reattore 4 della centrale nucleare di cernòbyl.
è il reattore esploso 25 anni fa.
è la sala controllo dove fu dato il via alla sequenza di comandi pazzeschi che fecero saltare per aria l'impianto.
tutto accadde qui, su questi tavoli di comando di lamiera grigia zincata che puoi vedere nello spezzone filmato.
qui le decisioni e gli errori.
è stata la prima visita ufficiale di giornalisti a cernobyl, 25 anni dopo la catastrofe nucleare.
da allora, per 25 anni, nessun giornalista è potuto entrare nel sarcofago della centrale, se non con l'inganno.
per la prima volta da allora, giornalisti hanno avuto libertà totale di fotografare.
la visita è stata organizzata dalla commissione ue di bruxelles e dalla bers, la banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.
ecco il filmino.
intendiamoci, è fatto con il telefonino.
qualità ovvènda, vipugnante.
appena 21 secondi.
però con questi 21 secondi malgirati con il telefonino puoi entrare nel lato vero e sporco della Storia, la Grande Storia con la esse maiuscola.
ieri avevo pubblicato in queste pagine un primo spezzone.
riporto uno stralcio dell'articolo di ieri.
oggi è una caverna. una catacomba che custodice lo scheletro di quella tecnologia, di quella pazzìa. qui cominciò a sgretolarsi il comunismo sovietico, quando un giorno i popoli dell’urss, dopo le propagande a colpi di iuri gararin e di tecnologie spacciate per vere, si sentirono traditi dal sogno di tecnofelicità promesso dalla dittatura.
era una bugia, colossale; l’urss era una commedia terrificante.
ci sono i relitti dei quadri di comando e di gestione.
alla parete c’è lo schema del reattore con disegnati sul tabellone – oggi illuminato solamente a tratti dai lampi di una torcia spalleggiata – i punti delle barre di controllo e di potenza, com’era nell’86.
a terra, pezzi di lamiera che erano gli sportelli degli armadi e gli armadi dei computer.
sui tavoli di lamiera verniciata di grigio, sui pannelli alle pareti, centinaia di interruttori, lucine e spie, fasci di migliaia di cablaggi: tutto è stato tolto e restano i tavoli di comando e i tabelloni di latta con centinaia di fori allineati, in ogni buco c’era una spia o un bottone.
lo scheletro sdentato dell’errore e dell’orrore.
polvere grigia e contaminata su tutto.
sul pavimento di cemento cicche di sigarette a decine, anche se è vietatissimo fumare. questo bunker buio e abbandonato è il rifugio del vizio.
ecco i miei articoli di questi giorni su fukushima
che cos'è accaduto davvero, prima parte
che cos'è accaduto davvero, prima e seconda parte
come nasce una bufala nucleare: spargere paura con una foto allarmistica falsa
la centrale messa in ginocchio dai diesel
qui i miei reportage dell'altro giorno da cernobyl, con foto e filmati esclusivi.
l'articolo pubblicato il 10 marzo sulle pagine del sole 24 ore
l'ampio reportage (con la fotogallery) pubblicato dal sito web del sole 24 ore
dal blog correnti del sole 24 ore, il filmato esclusivo con il progetto del nuovo sarcòfago
(io sono i tuoi occhi e i tuoi orecchi. io sono lì per te).