non tutti gli africani che tentano il grande balzo nel canale di sicilia sono emigranti della fame e della disperazione.
omar fahti ben-sciatwan era un potentissimo.
era il ministro del petrolio del colonnello muammar gheddafi.
con un viaggio di 20 ore su una barca – non mescolato con l'orda di disperati – è approdato l'altro giorno a malta ed è stato accolto con il più alto livello del rifugiato politico di tutto rispetto.
e ben-sciatwan ha parlato con la france presse.
a patto che sia tenuto segreto il luogo del suo asilo politico.
dice ben-sciatwan: la cina e la russia hanno perso la corsa al petrolio in libia.
la vincono invece la francia e l'italia.
l'italia ha un vantaggio sulla francia: è l'unico paese europeo collegato via tubo con la libia.
detto, fatto.
ieri paolo scaroni, amministratore delegato dell'eni, ha detto durante un'audizione al parlamento che la crisi libica impone un rinvio nella vendita alla gazprom del 50% della quota che l'eni ha nel giacimento libico di petrolio elephant, pari al 33,3%.
il giacimento (gigante) si trova nel fezzan.
torniamo a ben-sciatwan.
"gheddafi oggi non ha più un futuro e aiuterò con tutti i mezzi l'opposizione".
è stato ministro dell'energia tra il 2004 e il 2006, quando la libia aveva cominciato ad aprire le porte dello sfruttamento del petrolio alle compagnie straniere. era un uomo chiave negli sforzi di tripoli per accreditarsi come un interlocutore responsabile
"la nuova democrazia tratterà molto con quelli che ci hanno aiutati", ha spiegato il ministro, prevedendo ricompense nel settore petrolifero per francia e italia che hanno riconosciuto il consiglio nazionale di transizione di begasi.
"la russia e la cina – ha continuato – hanno perso. non avrebbero dovuto farlo".
il riferimento è all'astensione al consiglio di sicurezza onu sulla risoluzione 1973 che ha stabilito la "no-fly zone" e permesso l'intervento alleato in difesa dei civili libici.
l'ex ministro riconosce la sua antica militanza nelle fila di gheddafi.
salva la "rivoluzione" del 1969, ma sostiene che dall'inizio degli anni '80 il regime è diventato sempre più corrotto.
"la rivoluzione è stata molto benefica, in particolare nei primi 10 anni. tutto il mondo era con lui. c'è stato molto sviluppo". poi, gheddafi e la sua famiglia hanno cominciato a diventare avidi.
"c'è moltissimo denaro nascosto. miliardi. hanno i mezzi per utilizzare altri nomi. esistono molti stratagemmi".