acqua. referendum. gli acquedotti pubblici terrorizzati dal quesito sui “profitti”. documento.

ieri nel mio articolo su uno dei due referendum sull'acqua avevo notato che in realtà quello sui cosiddetti "profitti" (ahimé, in realtà non si parla di "profitti") se passasse avrà come effetto l'annullamento dei bilanci di tutti gli acquedotti, anche (anzi, soprattutto) quelli pubblici.

nel documentarmi, ho trovato questo "position paper" degli acquedotti pubblici. cioè proprio quelli che – nell'intento dei sostenitori del sì – devono essere difesi.

e, sorpresa, proprio gli acquedotti pubblici dicono che sono terrorizzati da uno dei due referendum idrici.
perché il quesito sui cosiddetti "profitti" degli acquedotti (e, ripeto, in realtà il quesito non è sui profitti) bloccherebbe loro la possibilità di avere mutui e prestiti per posare tubi nuovi, per migliorare la qualità dell'acqua, per costruire depuratori (finalmente) funzionanti, per fermare le pèrdite.

clicca qui per scaricare il documento degli acquedotti pubblici (federutility) contro uno dei due referendum sull'acqua, quello con la scheda gialla (1,43mb in formato pdf)

mi spiego meglio.
dei referendm (nucleare, acqua, legittimo impedimento berlusconiano), sulla "privatizzazione" dell'acqua ci sono due schede.
uno dei due referendum riguarda i soci privati delle società acquedottistiche e di depurazione, e quindi è effettivamente relativo alla privatizzazione del servizio.

ma l'altro dei due quesiti del referendum, quello con la scheda gialla, riguarda la determinazione della tariffa del servizio dell'acquedotto idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito, e riguarda tutti, proprio tutti, gli acquedotti.
soprattutto quelli pubblici.
la domanda che ci sarà posta è:

volete voi che sia abrogato il comma 1, dell'art. 154 (tariffa del servizio idrico integrato) del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 "norme in materia ambientale", limitatamente alla seguente parte: "dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito"?

clicca qui per scaricare il documento degli acquedotti pubblici (federutility) contro uno dei due referendum sull'acqua, quello con la scheda gialla (1,43mb in formato pdf)

Commenti

7 risposte a “acqua. referendum. gli acquedotti pubblici terrorizzati dal quesito sui “profitti”. documento.”

  1. Avatar Walter
    Walter

    cioe’?
    se eliminiamo la frase adeguatezza della remunerazione del capitale investito
    cosa succede?
    aumenterebbero le tariffe per coprire eventuali mancanze di prestiti da parte di finanziatori?
    a me sembra che sia solo una frase che riguardi la tariffa finale all’utente, garantendo al gestore la possibilita’0 di aumentarla in caso il capitale investito non renda come vorrebbe

  2. Avatar jacopo giliberto
    jacopo giliberto

    no, walter. se passano i sì al referendum scheda-gialla, tutti gli acquedotti (soprattutto quelli pubblici) non avranno più i soldi per investire.
    e investire significa mettere tubi nuovi al posto di quelli vecchi che pèrdono, assumere un paio di analisti in più né un paio di apparecchi di controllo in più nel laboratorio analisi, né costruire un depuratore come si conviene eccetera.
    saranno legati ai soldi del sindaco, il quale farà salire le tasse comunali per pagare il servizio acquedottistico (oppure per motivi elettorali se ne fotterà del tuo acquedotto).
    claro?
    il referendum scheda-gialla non è contro la privatizzazione: è contro l’acqua di qualità…

  3. Avatar Walter
    Walter

    mi permetto di fare presente che si parla solo di tariffe, e non di investimenti.
    Ovvero, quell’articolo ha come soggetto la determinazione della tariffa, niente altro a che vedere con manutenzione o altro

  4. Avatar jacopo giliberto
    jacopo giliberto

    ehm… e dove trovi i soldi per mettere i tubi nuovi al posto di quelli che pèrdono?

  5. Avatar Walter
    Walter

    bella domanda!
    proprio il nocciolo della questione, secondo me!
    Le spese di gestione ordinaria e straordinaria dovrebbero fare parte della tariffa.
    Niente garantisce che la remunerazione adeguata del capitale investito venga impiegata in opere di miglioramento e manutenzione e non ridistribuita in utili o in spese differenti poco consone al servizio dell’acqua, magsri…

  6. Avatar Alberto
    Alberto

    Scusate questo è il testo:
    La tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato ed e’ determinata tenendo conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell’entità dei costi di gestione delle opere, dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito e dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, nonche’ di una quota parte dei costi di funzionamento dell’Autorità d’ambito, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio “chi inquina paga”. Tutte le quote della tariffa del servizio idrico integrato hanno natura di corrispettivo.
    Ma quando si dice “delle opere e degli adeguamenti necessari” non sono già incluse anche le spese di manutenzione?

  7. Avatar Michele
    Michele

    Solo che la remunerazione del capitale investito prevede un profitto del 7% per i capitali investiti, a prescindere da ogni giudizio di valore sul servizio offerto.
    Il che significa che in tariffa si paga agli investitori (solo privati) un interesse del 7% senza che venga richiesta alcuna prestazione. Per l’investitore, decisamente meglio che mettere i soldi in banca.
    Tra l’altro, il principio che mutui e prestiti da banche pesino in tariffa non e’ per forza corretto (e’ qui che si svolge la parte ideologica della battaglia sull’acqua).

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