non c'è due senza tre (ho ovvove per le frasi fatte, ma questa sembra pennellata alla notizia).
a quanto ho appreso, ma non ho ancora conferme definitive, nella manovra sarebbe apparso per la terza volta il taglio del 30% agli incentivi per le fonti rinnovabili d'energia.
cioè al solare fotovoltaico, all'idroelettrico, alle biomasse (la legna e altri combustibili d'origine vegetale o animale).
in altre parole, l'incentivo che non costa il becco di un quattrino allo stato, che riduce il peso dei costi di kyoto per le emissioni di anidride carbonica e che alleggerisce per l'italia la spesa dell'import di petrolio, carbone e metano usati dalle nostre centrali elettriche.
l'incentivo all'energia pulita ha un problema: pesa non sui conti dello stato bensì sulla bolletta elettrica dei consumatori.
per questo motivo non piace ai grandi consumatori elettrici industriali, come le acciaierie, né piace ai piccoli industriali, che vorrebbero pagare la corrente di meno.
per la verità, l'incentivo alle rinnovabili pesa meno di altre voci, prebende e altri incentivi pagati da noi consumatori.
per esempio, continuiamo a pagare noi il super-super-sconto dato per legge alla thyssen krupp di terni o all'industria dell'alluminio, o ancora il contrastatissimo cip6 che finisce in buona parte nelle tasche di alcune raffinerie.
il governo – e in particolare la lega nord, propugnatori roberto calderoli (semplificazione) e giulio tremonti (economia e finanze) – aveva provato a tagliare una prima volta gli incentivi ai primi di maggio.
apriti cielo.
ribellione delle aziende del settore e anche dei molti elettori di parte leghista che avevano investito realizzando il pannello fotovoltaico sul tetto della villètta o della fabbrichètta.
il provvedimento è stato presentato una seconda volta ai primi di luglio.
qui l'articolo che avevo scritto su queste pagine, che spiegava tutti i dettagli della vicenda.
nella versione di luglio, il testo prevedeva il taglio di tutti, ma proprio tutti, gli incentivi. compresi appunto anche cip6, prebende e perfino la sforbiciata del "bonus" sulla bolletta che viene dato alle famiglie povere.
ora (pare) la proposta è di nuovo in arrivo, nascosta in una piega della manovra.
appena avrò dettagli, ne scriverò.
aggiornamento: il taglio pare (per ora) ritirato. più tardi entreró invece nei dettagli della "robin tax" estesa alle rinnovabili e a tutto il comparto energetico.