ambiente. energia. storia. e altro. ti consiglio 5 libri: de pascali, montalbetti, ramella, risoluti, vatinno.

suggerisco alcuni libri per la tua biblioteca

 

 

 

carlo montalbetti, ercole sori
quel che resta di un bene
breve storia della raccolta differenziata e del riciclaggio di carta e cartone
il mulino, 17 euro

Quel-che-resta-di-un-bene-L-1zo4qs 
dal riuso dei materiali di scarto nell'economia preindustriale alla formazione dell'odierna "coscienza ecologica", il libro propone un'inedita ricostruzione della storia della raccolta differenziata in italia, che gli autori conducono anche attraverso un'analisi del cambiamento delle abitudini e degli stili di vita.
in questo percorso si indagano i fattori storici, economici e culturali che accompagnano il passaggio dalle occasionali e rudimentali forme di raccolta del primo dopoguerra ai sistemi organizzati dei giorni nostri.
partendo dalle origini del recupero e riciclo dei materiali in un paese tradizionalmente povero di materie prime come l'italia si arriva, in epoca moderna, a una stretta compenetrazione tra le "ragioni" ambientali e quelle dei settori industriali di impiego dei materiali di recupero.
nel caso del settore cartario e cartotecnico questa compenetrazione mostra un livello ottimale di sintesi: il rapido diffondersi delle raccolte urbane di carta e cartone ha reso i comuni italiani delle "foreste urbane" capaci di approvvigionare il comparto produttivo nazionale, svincolandolo dalla storica dipendenza dall'estero per il soddisfacimento del proprio fabbisogno di materia prima. il volume si conclude con un capitolo dedicato al quadro normativo di riferimento curato da claudio busca.

note personali. raccomando la lettura di questo libro perché carlo montalbetti è molto intelligente e il baffetto da falchetto gli conferisce un'aria più che simpatica. il fatto che sia il direttore del comieco, il consorzio di riciclo della carta, conta poco: in realtà montalbetti è un attivissimo esponente della società civile milanese.

la frase rivelatrice. "a prato, nel 1913, accanto a una cinquantina di lanifici si contano 11 aziende di carbonizzazione degli stracci e di stracciatura e ben 44 di classificazione degli stracci". (da pag. 71)

accostamenti. la lettura si accompagna con torta cacao-e-pere.

 

 

 

 

a cura di francesco ramella, prefazione di enrico musso
trasporti e infrastrutture
un'altra politica è possibile
iblibri, 20 euro
9788864400426 
70 miliardi di euro. a tanto ammontano le risorse che, ogni anno, i contribuenti europei versano nelle casse delle aziende che gestiscono reti e forniscono servizi di trasporto collettivo locale e di lunga percorrenza. risorse necessarie, ripetono in coro decisori pubblici di ogni paese e di ogni schieramento, per garantire il "diritto alla mobilità" delle persone a più basso reddito e per perseguire l'obiettivo del riequilibrio modale: meno auto e più tram, meno tir e più vagoni ferroviari. solo così, ci dicono, la mobilità potrà divenire "sostenibile". in questo libro, che raccoglie i contributi di importanti studiosi del settore (wendell cox, marco ponti, rémy prud'homme e francesco ramella), si mostra però come tale ingente trasferimento di risorse non abbia portato ad alcun risultato apprezzabile. per i loro spostamenti quotidiani, i cittadini continuano a preferire in larghissima maggioranza, i poveri non meno dei ricchi, l'ipertassata auto; mentre, per il trasporto merci, la quota di mercato della ferrovia, espressa in termini di fatturato, è prossima allo zero. sembra dunque giunto il momento di cambiare strada.

note personali. francesco ramella, preoccupante cadenza piemontese, è un polemista di raro acume. sa andare controcorrente. e ramella è pure (udite udite) un pensatore della destra alta, della destra stoicamente senechiana, della destra morale e liberale: una specie vivente che la tassonomia del linneo dava ormai estinta. infine, di trasporti, capisce assai più di me.

la frase rivelatrice. "condizioni di traffico irregolare creano anche emissioni più elevate di gas serra". (da pag. 108)

accostamenti. la lettura si accompagna perfettamente con un ascolto di "ionisation" (1931) di edgar varèse

 

 

 

 

 

giuseppe vatinno, prefazione di francesco rutelli
ecologia politica. la fine del nucleare
armando editore, 28 euro

Ecologia-politica-la-fine-del-nucleare-3261774 
il libro contiene saggi e articoli sulle problematiche ambientali analizzate da diverse prospettive: politica, storica e scientifica. l’ambiente, soprattutto a partire dal xx secolo, ha acquisito un’importanza fondamentale per le agende politiche mondiali ed è sempre più evidente l’intreccio tra ecologia, giustizia sociale e democrazia. le grandi emergenze planetarie, dai cambiamenti climatici, alla desertificazione, alla sfida energetica con la scelta del nucleare che sempre più, anche alla luce del recente disastro nucleare in giappone, appare una strada non percorribile, sono tematiche ineludibili per la stessa sopravvivenza dell’umanità. starà alla politica decidere finalmente per un modello di sviluppo ecologicamente sostenibile e che, nel contempo, assicuri la cre
scita economica.

note personali. giuseppe vatinno è un fisico, quelli con la testa tra i muoni, i campi magnetici e altri temi esoterici. l'altro giorno voleva convincermi di una nuova tecnologia di cui ho capito solamente le parole "quindi", "poi", "e pertanto". ma al tempo stesso ha i piedi per terra e si occupa attivamente di politica vera. stava con i dipietrini di italia dei valori e ora sta con i rutelliani di alleanza per l'italia.

la frase rivelatrice: "p=l/t misurata in watt (1w=1j/1s)" (da pag. 43)

accostamenti. la lettura del libro di vatinno ha come accompagnamento ideale il quaerendo invenietis della musikalisches opfer

 

 

 

paolo de pascali
città ed energia
la valenza energetica dell'organizzazione insediativa
franco angeli, 28 euro
Citta-ed-energia-la-valenza-energetica-dell-organizzazione-insediativa-1734514 
la città è il luogo storico di concentrazione della domanda di energia. nel succedersi delle forme di organizzazione sociale che hanno segnato il corso della storia, i consumi energetici si sono addensati, in modi e quantità differenti nel tempo e nello spazio, in quei luoghi particolari che sono le città. la città è sempre stata quindi il luogo specifico, fisicamente ristretto e per un lunghissimo periodo anche nettamente circoscritto, del territorio umanizzato in cui si sono variamente dispiegati gli usi energetici ed i loro effetti sull'economia, sull'ambiente, sulla cultura e sulla società in generale.

se questa considerazione sembra ovvia, meno scontate sono invece le implicazioni e conseguenze di tale fenomeno, specialmente se traguardate attraverso l'imponente valenza da questo progressivamente assunta fino ai nostri giorni.
l'attenzione dedicata, in termini di analisi come di intervento, a tali effetti e implicazioni, risulta infatti molto debole, e sicuramente insufficiente se confrontata con la significatività dell'assunto iniziale.
a ciò contribuiscono molti e complessi fattori, politici, economici e di ordine culturale non proprio favorevoli a concezioni sistemiche dell'uso delle risorse.
appare in ogni modo palese che, a fronte di una relazione intrinseca universalmente e incondizionatamente riconosciuta, il rapporto energia/città, nelle sue complesse articolazioni, viene ampiamente trascurato. il libro propone un esame di alcuni elementi di tale rapporto, in particolare per quanto riguarda le relazioni tra consumo di energia e organizzazione fisica e funzionale degli insediamenti urbani analizzando quindi le posizioni operative in merito.
i fattori di ordine sostanzialmente quantitativo che hanno alimentato finora il motore di progresso nei due vettori, crescita dei consumi e crescita della città fisica, hanno oramai da tempo mostrato i pericoli di tale progressione, indicando in pari tempo l'esigenza di una ricalibratura di ordine qualitativo. il rapporto tra energia e città va ripensato in termini propositivi, con più attenzione e valorizzando il suo carattere sinergico, lungo questa direttrice.

 note personali. paolo de pascali si interessa soprattutto di energia rinnovabile, attraverso l'isnova, ma è anche un urbanista di fama. di persona è dimolto simpatico, soprattutto dopo il secondo spriz.

la frase rivelatrice. "tale situazione costituisce oggettivamente un nodo tematico cui si è cercato di dare risposta sia in termini teorici che applicativi". (da pag 322)

accostamenti. uno spriz al bitter, grazie. con l'oliva. no, niente ghiaccio.

 

 

piero risoluti
i vinti che avevano ragione
armando editore, 22 euro
I-vinti-che-avevano-ragione-3261769 
personaggi e popoli hanno fatto registrare, nella storia, successi e sconfitte. ma come il successo non è sempre stato dalla parte della ragione, così non sempre la sconfitta è stata dalla parte del torto. il libro racconta le vicende di vinti, grandi e meno grandi, che avevano ragione.

note personali. piero risoluti è uno dei pochi scienziati che riescano a essere davvero amabili. lavorava nel nucleare all'enea, ha lavorato all'agenzia atomica di vienna, ora è alla sogin: se dovesse avere un soprannome, lo chiamerei "uomini e isotòpi". nel libro, risoluti mi commuove quando parla della figura luminosa dell'imperatore giuliano ("l'apostata", s'invelenirono i cristiani di allora) e di kerenskij. un libro per quelli che stanno dalla parte di ettore e non di achille.

la frase rivelatrice. "rivediamola, allora, la breve e sfortunata parabola rivoluzionaria di alexander kerenskij" (da pag. 95)

accostamenti. la lettura si accosta benissimo con un marsala pellegrino.