russia, in una tenuta di campagna dell’aristocrazia non lontana da pietroburgo, estate 1916, il samovar scalda l’acqua per il tè, le allodole riempiono l’aria di suoni e attorno al grande melo in giardino si intesse una commedia d’amor borghese come le commedie goldoniane.
c’è la prima amorosa (mascia detta kasatka) e il primo amoroso (ilià):
c’è il matrimonio imposto dalle convenzioni sociali.
lo scambio di coppie.
infine lo scioglimento finale fatto con due, anzi tre, matrimoni d’amore.
la sintesi
questa splendida commediola dei sentimenti e delle convenzioni da ridisegnare avviene nel 1916 mentre in galizia i russi si fanno massacrare a decine di migliaia da tedeschi e austriaci (e i russi massacrano a decine di migliaia i tedeschi e gli austriaci), mentre a kienthal, in svizzera, lenin proclama la necessità di trasformare la guerra in rivoluzione e mentre in siberia cova il suo odio il prigioniero stalin.
un anno dopo, quel mondo goldoniano fatto di sentimenti, convenzioni e samovar sarà finito, affondato nel titanic delle rivoluzioni del ’900.
questa è in sintesi la vicenda di kasatka, la rondine, commedia recitata nei giorni scorsi con due repliche al teatro studio del piccolo teatro di milano.
milano è gemellata con pietroburgo (e prima con leningrado, come si chiamava pietroburgo ai tempi dell'urss), e così il piccolo teatro di milano sta programmando una selezione di spettacoli con le più interessanti compagnie pietroburghesi.
gli spettacoli sono in russo, ovviamente; ma – per noi che non capiamo una cippa di russo – sopra al palcoscenico c’è il karaoke con la traduzione in simultanea.
qui il programma completo dell'inziativa pietroburgo a milano
ho visto la kasatka domenica sera, in un teatro riempito dalla comunità russa di milano.
l'autore, il regista, l'allestimento
la commedia kasatka, la rondine, fu composta in meno di una settimana nel ’16 da aleksei nikolaevic tolstoi, nipote di lev tolstoi (quello di guerra e pace).
l’operina era un regalo di compleanno per sua moglie.
(non sono un biografo di aleksei tolstoi e non so *quale* moglie: dubito che fosse per la moglie julia rožanski o per la successiva moglie morganatica sofia dymsciz. visto che il personaggio centrale della vicenda è la ballerina mascia, immagino che la destinataria della commedia fosse – abbandonata sofia – la ballerina margarita kandaurov; oppure la separata natalia vasilievna volkenstein).
la messinscena, la cui prima edizione è del ’99, è di uno dei teatri più vivaci della vivacissima pietroburgo, il molodežni teatr na fontanke, il teatro della gioventù sulla fontanka, guidato dal regista semion spivak.
ecco il cartellone della commedia kasatka alla fontanka
spivak, ucraino di nascita, leningradese di formazione, dopo l’accademia ha cominciato al teatro del komsomol (la gioventù comunista), poi al lensoviet, e poi al teatro sulla fontanka, che dirige da 22 anni con migliaia di appassionati e code impressionanti al botteghino.
la sua regia ha un sapore leggero, acuto, intelligente, ironico, con un accenno di onirismo.
scenografia di michail kitaev e marat platonov, costumi di michail vorobeicik, tracce coreografiche sergei grizai, musiche scelte da ivan blagodior (emma shapplin, "swan song", il gemito del vento d’autunno di prigogin).
durata russa, 3 ore e 30 minuti (per l’edizione italiana spivak ha dato una solida sforbiciata a 2 ore e 50 minuti perché, dice spivak, gli italiani si annoiano presto).
la trama
tre sfiniti e decadenti pietroburghesi della belle époque zarista – lo spiantato ed esausto principe belski; la sua amante, l’attricetta maria kosarev detta kasatka, la rondine; il loro compagno di bisbocce, lo scroccone želtuchin – sconvolgono l’ambiente patriarcale della tenuta di campagna della prozia barbara dolgov, dove la signorina raisa glebovna e il fattore ilià bulls stanno per sposarsi.
l'arrivo dei tre cittadini fa esplodere i sentimenti in modo drammatico.
mascia "la rondine" con la sua inconsapevole forza sconvolge chi le sta attorno, e sconvolge anche sé stessa.
tornando al raffronto con le commedie goldoniane dei matrimoni difficili e del contrasto tra dovere sociale e sentimento naturale, mascia è come questa clori del pittore del settecento veneziano pietro longhi: "tessendo inciampi e incatenando i cuori, a sé stessa incauta mille lacci tende".
(cliccando sull'immagine vai al sito web del british museum, dove l'incisione è conservata, e puoi leggere la quartina che ho citato)
bravissimi gli attori.
spiccano tra gli altri:
natalia stanislavovna suchrova è l'attrice mascia kosarev detta la rondine, colei che inconsapevole sconvolge i sentimenti altui e suoi.
tatiana aleksandrovna grigoreva nella parte della prozia barbara dolgov, il coraggio di saper cambiare.
zoia iurevna buriak è la signorina di campagna raisa glebovna, ragione e sentimento.
michail gennadevic cerniak impersona anatoli petrovic principe belski, il vuoto che ritrova un senso.
aleksandr michailovic stroev è il primo amoroso ilià ilic bulls.
sergei dimitrevic barovski nella parte del vecchio scroccone abram alekseevic želtuchin, filosofo settecentesco di cose di mondo.
come nelle affinità elettive, come nel gioco ironico dei rimandi e delle ricomposizioni del così fan tutte, l’arrivo dell’attrice e del principe scompone le due coppie di amorosi, che si ricombinano con l’ordine nuovo:
la signorina di campagna raissa con il principe;
l’attrice mascia kasatka con il fattore ilià.
infine, il vecchio scroccone troverà un matrimonio senile con la vecchia nobildonna barbara.
foto di scena: si manifesta l'amore tra mascia "la rondine" e il fattore ilià
la ricomposizione del nuovo ordine di sentimenti è un parto difficile, doloroso, tormentato.
ma tolstoi (e spivak) ci mettono badilate d’ironia gentile e di risate convinte.
i tre cittadini corrotti guariranno dalla malattia sociale, curati dalla società naturale, inconsapevoli che le convenzioni stanno per essere dissolte dalla rivoluzione.
mi viene in mente "una delle ultime sere di carnovale", testimonianza dolente di una società che cambia e non sarà più la stessa.
ricombinati i sentimenti secondo l’ordine di natura e non secondo l’ordine sociale, la commedia si conclude quando le due coppie di amorosi si imbarcano in nave verso un viaggio lontano, senza ritorno.
senza ritorno.
il testo, delizioso, leggero ma anche potente, non lo dice, ma il piroscafo su cui spivak fa imbarcare le due coppie è il titanic.
un consiglio
ormai, a milano la kasatka non è più in scena.
ma chi ha tempo, si guardi il cartellone del ciclo pietroburgo a milano e si goda una di queste perle di teatro.
merita.
вот и все, è tutto.