il naufragio dell'arte.
la costa concordia, la nave da crociera affondata in gennaio davanti all'isola del giglio (grosseto) e arrivata sulle cronache di tutto il mondo, è l'oggetto di un'istallazione artistica di thomas hirschhorn esposta alla galleria gladstone di new york.
la mostra personale di hirschhorn, artista bernese, si intitola concordia, concordia e consiste di un allestimento che riproduce – sulla base di filmati, testimonianze e fotografie – le condizioni della sala da gioco della nave dopo il ribaltamento sullo scoglio.
un'immagine dell'istallazione di hirschhorn dedicata alla costa concordia
secondo il recensore a.wilkinson, come riferisce il giornale newyorchese art observed, l'artista svizzero ha voluto raffigurare l'incertezza e la precarietà del nostro stile di vita e una lettura sociale del disastro contemporaneo.
metafora di un titanic della società.
l'istallazione ricorre a schemi che sono frequenti nell'arte di hirschhorn: la sovrabbondanza quasi barocca di oggetti raccolti dalla società dei consumi.
ma a differenza delle altre opere di hirschhorn, in genere interattive e accessibili al pubblico che vi può camminare attraverso, l'allestimento concordia, concordia è chiuso all'accesso, come se fosse la vetrina di un ovvèndo fallimentare eccessivo negozio del kitsch.
in questo caso è allestita – rovesciata su un fianco – una sala del casinò della nave, dalle pareti orpellosamente decorate.
il pavimento (anzi, la parete laterale della sala da gioco, che nel rovesciamento è diventata pavimento) è ingombro di piatti, libri ribaltati dagli scaffali, sedie, mobilio mediocremente piccoloborghese, giubbotti arancioni di salvataggio.
mescolate a questa sovrabbondanza, sparse, ecco le pagine di das kapital di carlo marx.
e alla parete, una riproduzione del famoso quadro del naufragio del medusa di géricault.