energia e scienza. un giacimento di metano sotto genova. all’orgine della vita sulla terra.

sorpresa. sotto le colline di genova c'è un giacimento enorme di metano.
è metano abiotico, cioè non si è formato per fermentazione di organismi viventi sepolti nei millenni.
in europa ce ne sono altri due simili.

l'ha scoperto giuseppe etiope, ricercatore dell'ingv, l'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, insieme con altri scienziati.

il metano ha la formula ch4, cioè è formato da un atomo di carbonio legato a quattro atomi di idrogeno.
in genere quello che si estrae dai giacimenti e che influenza l’economia del mondo è prodotto dalla degradazione della sostanza organica contenuta nelle rocce sedimentarie, per effetto di batteri (metano microbico) o in conseguenza della temperatura cui è sottoposto il materiale (metano termogenico).

(qui, i geologi si offenderanno per gli errori e le approssimazioni. ma devo spiegare anche a chi non sa nulla. hai presente quando sulla spiaggia trovi, pochi centimentri sotto la sabbia, un impasto di conchiglie morte e alghe putride? ebbene, la mareggiata successiva seppellirà quel materiale ancora più a fondo, e nel corso dei millenni la sabbia diventerà pietra porosa impregnata di idrocarburi e quel putridume diventerà un giacimento).
gli scienziati definiscono "biotico" questo metano, perché all’origine vi è sempre un materiale biologico.

ma c'è anche un altro tipo di metano, e si forma nelle rocce vulcaniche.
non c'è materia organica di partenza: semplicemente, nelle lave si combinano carbonio e idrogeno.
è il metano che esce alla superficie durante le eruzioni dei vulcani oppure nelle zone termali.

di questo metano – si diceva – ce n'è pochissimo, e non si riesce a sfruttarlo.

ma l'ingv ha scoperto che alcune rocce ne sono piene.
non tracce flebili.
alcuni tipi di pietra vulcanica sono fatte fino al 90% di gas, come la roccia nota come serpentino.

lo studioso ha individuato un grande giacimento in turchia, nel sottosuolo del sito archeologico di chimera.
nel 2012 altre tre scoperte sono avvenute in europa: in grecia, portogallo e in italia.
nel nostro paese il metano abiotico è stato trovato in sorgenti sulle colline che sovrastano genova, in particolare nelle terme di genova ad acquasanta.

secondo etiope, "dobbiamo ancora capire la velocità di generazione del gas e le reali quantità in gioco".
inoltre "questo gas potrebbe essere prodotto su altri pianeti, in particolare su marte, dove sono state scoperte rocce serpentinizzate simili a quelle terrestri".
non basta. la reazione che forma il metano potrebbe essere "uno dei tasselli fondamentali per l’origine della vita; la reazione che parte dalla co2 e produce ch4 rappresenta il passaggio dalla chimica inorganica a quella organica; diversi scienziati della nasa ritengono infatti che la serpentinizzazione sia alla base dell’origine della vita sulla terra".

cliccando qui puoi leggere la nota dell'ingv sulla scoperta, con la bibliografia e i link.

giuseppe etiope, è primo ricercatore all’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di roma. autore di più di 140 studi sul gas naturale, inclusi 84 articoli su riviste ad elevato impatto internazionale (selezionate dall’institute for scientific information), ha coordinato varie ricerche in tutto il mondo sull’origine e migrazione degli idrocarburi, sui loro effetti nell’atmosfera e per l’esplorazione petrolifera.
a lui si devono i dati delle emissioni geologiche globali di metano in atmosfera, oggi adottate negli inventari ufficiali dei gas serra dell’agenzia federale per l’ambiente degli stati uniti (epa) e dall’european environment agency. tra i suoi recenti studi vi è quello del “metano pesante”, una forma della molecola ch4 arricchita di isotopo pesante dell’idrogeno, il deuterio, e del metano abiotico nelle rocce serpentinizzate.

  • jacopo giliberto |

    grazie per il suo contributo.

  • Raimondo D. Parma |

    L’ origine della vita sulla terra
    Tutte le Religioni hanno sempre attribuito all’ uomo un’ origine “privilegiata”: nessuna ha mai preso in considerazione l’ ipotesi che gli umani potessero essere dei semplici manufatti costruiti con materiali poco pregiati e molto diffusi in natura.
    Delle macchine che rispondono agli stessi criteri e principi di funzionamento dei meccanismi da noi stessi costruiti.
    Solo l’ avvento dell’ elettronica e dell’ informatica ci hanno consentito di intravvedere che già stiamo costruendo degli automi che potenzialmente, e a tendere, possono diventare la replica di noi stessi.
    Le logiche di comando e controllo degli automi che costruiamo: segnali elettrici in bassissima tensione, non sono dissimili da quanto avviene nel corpo umano. Unica differenza sostanziale sono le tensioni e le correnti in giuoco.
    Il ruolo del cervello può essere assimilato a quello della CPU, gli atri organi hanno la funzione delle periferiche.
    Il problema si riconduce solo alla miniaturizzazione che nel corpo umano è più avanzata rispetto a quanto si riscontra nelle macchine ma è solo una questione di tecnologia adottata.
    L’ unica differenza sostanziale è la possibilità di riprodursi ma anche questo problema sembra già essere in via di soluzione; stiamo intravvedendo la possibilità si costruire strutture auto replicanti: esattamente come noi.
    Come è fatto il programma che ci governa
    Il software che ci fa funzionare è composto da una parte, residente in una memoria fissa, preposta alla gestione degli istinti primari e delle funzioni vitali Questa è già pre caricata, almeno in parte, alla nascita e presumibilmente non si modifica durante la vita. Resta da capire come apprendiamo le modalità di invecchiamento: sono insite già alla nascita oppure ci vengono trasmesse cammin facendo? In questo caso dove sono i trasmettitori? Siamo in grado di modificarci il software di base l’uno con l’ altro?
    L’ altra parte, quello che riusciamo a imparare e memorizzare, sembra indipendente dalla prima e di molto minore importanza.
    Il suo studio potrebbe, però, essere di aiuto per capire le modalità di immagazzinamento dei dati.
    La religione cristiana
    L’ ipotesi che gli esseri umani siano semplicemente degli automi non contrasta minimamente con quanto sostenuta dalla Bibbia.
    Secondo questa all’ origine di tutto c’ è un Dio Creatore: che Questo abbia creato degli esseri divini o delle semplici macchine non cambia la sostanza, è solo una questione filosofica ma non tecnica.
    La vita eterna, la rinascita dopo la morte, è assolutamente vera se si considera come unitaria la moltitudine delle macchine e non la singola unità.
    In effetti, sin dalla nostra fabbricazione nella notte dei tempi, la vita si è sempre trasmessa, senza soluzione di continuità. Se prima di autodistruggerci saremo in grado di costruire delle macchine a nostra immagine e somiglianza la così detta vita sarà in grado di riprodursi potenzialmente all’ infinito in ambienti o mondi anche molto diversi dal nostro.
    Cosa succede dopo la morte
    Cosa accada dopo la morte è un mistero.
    La parte hardware sicuramente si decompone e contribuisce a fornire il materiale per le altre macchine esattamente come accadrà, in qualche decennio, per i manufatti umani.
    La parte software potrebbe invece essere trasmessa: chissà come, chissà dove e soprattutto a chi e perché.
    Impatto sulla medicina.
    Le conseguenze pratiche, più importanti di questa teoria, sono ovviamente sulla medicina.
    Se siamo delle macchine elettroniche siamo ovviamente costituiti da un hardware e da un software.
    La maggior parte dei nostri malfunzionamenti (malattie) sono dovuti semplicemente a bachi nel nostro software.
    Rare e principalmente di origine traumatica le rotture hardware: in primis le fratture.
    Le cure sinora impartite sono tutte inconsapevolmente tese a curare malfunzionamenti del programma che ci governa con interventi sulla “carne”: la chirurgia asporta pezzi di hardware per rimediare a un programma di calcolo imperfetto. Le conseguenze sono evidenti: mutilazioni permanenti e irreversibili.
    I farmaci puntano anch’ essi a modificare la chimica del corpo , e quindi l’ hardware.
    I trapianti cambiano dei pezzi mal tollerati dal nostro corpo perché le condizioni al contorno del software non combaciano perfettamente.
    Non abbiamo nessun mezzo a disposizione per modificare il software sbagliato perché non lo abbiamo mai cercato.
    E’ ragionevole credere che accanto alla medicina convenzionale dovrebbe crescere una nuova branca di ricerca tesa a capire dove risieda il software, quale linguaggio sia stato usato per scriverlo e sopra tutto come modificarlo.
    Dove sono immagazzinati i programmi? Quali parti del corpo funzionano come ROM e come RAM?
    Le ricerche in corso sui geni, il DNA, la clonazione, etc.. non hanno futuro: non cercano le sequenze di numeri e i segnali necessariamente, elettrici con un approcciato informatico\ elettronico.
    Continuiamo a lavorare sull’ hardware ignorando la parte decisiva: il software.
    Influsso sulla morale
    Il fatto di essere consapevoli di essere stati fabbricati per essere delle macchine non ha alcun impatto negativo sulla morale.
    Invece di essere stati creati da Dio oppure esserci evoluti a partire da forme di vita più semplici siamo, semplicemente, stati costruiti e programmati da una civiltà avanzata che per i nostri scopi pratici può essere confusa con un Dio.

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