nei giorni scorsi avevo pubblicato alcuni articoli sulle centrali elettriche italiane destinate alla chiusura.
il primo articolo (bari, marghera, carpi… l’elenco delle prime 9 centrali che l’enel chiude) conteneva alcune anticipazioni relative agli impianti che l’enel programma di chiudere. tra questi, bari, trino vercellese, capomarino, camerata picena, alessandria, giugliano, pietrafitta, marghera.
nei giorni successivi il sole 24 ore ha pubblicato con un articolo corposo di federico rendina e un mio approfondimento l’elenco completo delle centrali a rischio.
sono 41.
infine, con un altro articolo intitolato “bastardo montalto cologno livorno… ecco le 41 centrali che chiuderanno” elencavo un altro manipolo di centrali (non solamente dell’enel) che sono destinate al lucchetto. tra queste porto tolle, montalto di castro, genova lanterna, bastardo, piombino, livorno, rossano calabro, porto empedocle, cassano, sermide, san filippo del mela, porto viro, cologno mozese, ostiglia e vado ligure.
ecco dall’elenco altre centrali destinate alla chiusura.
non è detto che tutte le centrali qui citate saranno spente e smantellate. alcune di queste, se arriveranno leggeri miglioramenti delle condizioni economiche, potrebbero restare in bilico ancora per qualche tempo, rinviando l’abbandono.
oltre a quelle già citate, sono previste le chiusure delle centrali enel di maddaloni (caserta), augusta (siracusa), quella a carbone sulcis-portoscuso che utilizza in parte anche il minerale sardo.
per l’edipower, ecco brindisi nord, centrale a carbone nel porto alla quale fu impedito l’uso del carbonile e che dovette ricorrere allo stoccaggio di capodistria in istria; chivasso e turbigo.
sulla centrale di turbigo tre anni fa avevo scritto un articoletto con un video simpaticissimo: l’esercito del surf in coda per la centrale dell’edipower, poiché d’estate i surfisti dell’alta italia vengono ad allenarsi sull’onda statica generata dalla mandata delle acque di raffreddamento della centrale. lo spassoso video fa capire più di mille parole perché quell’onda statica della centrale sia così appetita dai surfisti.
per l’edison, potrebbero chiudere anche termoli, sulmona, iesi e sarmato nel piacentino, che sono piccole centrali turbogas a ciclo combinato realizzate una quindicina di anni fa per sfruttare gli incentivi cip6 sugli impianti ad alta efficienza.
l’eon potrebbe lucchettare la grande centrale a carbone fiumesanto in sardegna, teverola nel casertano condivisa con la svizzera repower e la centrale storica di tavazzano, a nord di lodi, il cui primo nucleo fu realizzato dall’edison-pre-nazionalizzazione-del-62, poi passò all’enel, fu acquisita dall’endesa per poi passare all’eon.
mi sembra difficile che in sardegna possano chiudere entrambe le grandi centrali a carbone, quella dell’enel nel sulcis (sud-ovest dell’isola) e quella dell’eon a fiumesanto (nord-est); una probabilmente resterà in funzione.
anche la suez gaz de france cofely potrebbe abbandonare una centrale, quella ternana di nera montoro.
infine, tirreno power potrebbe chiudere non solamente vado ligure ma anche torre valdaliga sud a civitavecchia.