venerdì sera è morto un giornalista, carlo arcari.
voce tronitrua, carattere impetuoso e poco incline al compromesso, carriera tempestosa, aveva lavorato al sole 24 ore in tempi remotissimi.
fu uno dei primi giornalisti italiani a scrivere d’ambiente.
un giorno – tempi così lontani che avevano ancora corso legale i baiocchi papalini e i bezzi veneziani – ci facemmo prestare una fiat croma e con pochi colleghi e amici partimmo da milano per andare a roma, quartiere coppedè, nello studio di un notaio per firmare la nascita dell’associazione italiana giornalisti ambientalisti. andata e ritorno in giornata, percorrendo la e45 cesena-orte.
c’erano (memoria, soccorrimi!) colleghi come manuela cadringher, antonio cianciullo, federica cingolani, iaia deambrogi, antonio ferro, enrico fontana e altri. erano rappresentate le principali testate italiane, a cominciare dalla rai.
avemmo un dibattito sull’associazione: se chiamarla associazione o federazione (ma la sigla della federazione italiana giornalisti ambientalisti si sarebbe prestata a situazioni imbarazzanti) e se riguardava i giornalisti *ambientalisti* oppure i giornalisti *d’ambiente*.
un’associazione simile è nata di recente, si chiama fima (media ambientali), ed è composta soprattutto da blogger e blog, segni della società che cambia.
i giovani giornalisti d’ambiente di oggi non hanno conosciuto l’entusiasmo di carlone, non hanno letto le sue inchieste dure, il suo stile chiaro. ma spero che il suo lavoro di allora abbia seminato bene.
un’altra volta, quando carlo arcari aveva lasciato il giornalismo attivo per passare alla consulenza nella comunicazione, venne a prendermi con un’invidiabile saab 900 cabrio per andare insieme a visitare in emilia alcuni impianti di riciclo dei frigoriferi e del polistirolo – l’azienda era la smeg.
carlone arcari era molto lombardo, nell’aspetto solido e nella parlata diretta.
il vocione impetuoso trapassava molte pareti, fino all’imbarazzo.
fisicamente, a me ricordava vagamente l’attore massimo boldi, sebbene ne fosse assai diverso.
aveva mille interessi, come per esempio la fotografia, arte in cui ha eccelso fino al punto da essere richiesto spesso a esporre (le mostre più recenti sono dei mesi scorsi e una è ora in corso: chiuderà il 12 novembre).
negli ultimi anni l’arcarone era diventato un blogger vivace che animava la vita politica di paderno dugnano, dove abitava, e con i suoi articoli faceva imbestialire i luoghi comuni della provincia lombarda.
mi hanno detto che nella primavera scorsa gli avevano scoperto un cancro al pancreas, uno dei più perfidi.
si intitola *in vacanza* uno degli ultimi articoli scritti sul suo blog padernoforum.
in quell’articolo aveva annunciato ai suoi lettori la malattia, e il fatto che avrebbe diradato gli articoli: scrisse *fate finta che io sia in vacanza*.
arcarone è partito per una vacanza dalla quale non tornerà.