un’italiana al vertice delle riserve naturali. ma l’italia non lo sa.

i mari e le aree protette sono a rischio e una giovane studiosa italiana del mare, mariasole bianco, è tra i più importanti esperti mondiali nella loro gestione e difesa.
più dell’85% dei pesci sono messi a rischio dalla pesca eccessiva (l’altra settimana in un articolo descrivevo la flotta dei colossali pescherecci predatori del mare, che puoi leggere cliccando qui) e a causa dell’inquinamento ci sono più di 500 zone nell’oceano dove la vita non può più esistere. sono stati distrutti ambienti essenziali nel ciclo di vita delle specie, trasformati in distese fangose; i cambiamenti climatici stanno cambiando la chimica base del mare a una velocità impressionante.

in questi giorni la ricercatrice mariasole bianco è a sydney come componente della commissione delle aree protette per il congresso mondiale decennale sui parchi (il precedente congresso si era svolto nel 2003 a durban).
il congresso chiuderà domani ed è organizzato dalla commissione mondiale aree protette, nota anche con l’acronimo wcpa, una delle sei commissioni dell’unione internazionale per la conservazione della natura (international union for the conservation of nature – iucn).
durante il congresso, che finirà domani, sono presenti migliaia di delegati di tutte le aree naturali protette del mondo.

quello che in italia pochi sanno è che un’italiana è componente della commissione mondiale, nominata non da istituzioni italiane, che come è tristemente ovvio quasi ignorano della sua esistenza, ma dalla commissione mondiale.
all’interno della commissione mondiale per le aree protette, mariasole fa parte del gruppo per la conservazione marina ed è una delle figure chiave dei giovani professionisti iucn. durante il congresso mondiale tiene quattro interventi.

chi è mariasole bianco?
29 anni, subacquea provetta, appassionata di biologia del mare, tema nel quale si è laureata a genova in scienze ambientali (indirizzo in gestione e conservazione dell’ambiente marino). ha studiato in particolare l’integrazione fra conoscenze scientifiche e leggi ambientali, la cosiddetta “decision making”, sebbene si sappia benissimo che tanto poi non ci saranno fondi per la ricerca. le discipline attorno alla “decision making” e la gestione delle risorse naturali meriterebbero maggiore attenzione in italia, visto che abbiamo 27 aree marine protette (oltre a 2 parchi sommersi) che tutelano circa 228mila ettari di mare e 700 chilometri di costa (clicca qui).
mariasole poi ha studiato in australia (laurea specialistica in gestione delle aree protette), ha partecipato a programmi internazionali come coral sea (la campagna per l’istituzione dell’area marina protetta più vasta del mondo, con una superficie pari a quella di francia, regno unito e italia) e ha fondato in italia un’associazione no profit, worldrise. da due anni mariasole bianco è membro della commissione mondiale aree protette.