cent’anni fa, oggi.
oggi, 16 maggio 1915, il governo salandra (clicca qui per vedere un’immagine: intervento di salandra al senato) si dimette così, di punto in bianco, pur avendo la maggioranza e la fiducia del parlamento.
la questione dell’interventismo, se entrare o no in guerra, viene assunta in prima persona dal re, vittorio emanuele iii.
nitti (e con lui, gli storici anglosassoni) dice che si tratta quasi di un colpo di stato. le dimissioni di salandra sono lo strumento politico per poter scendere in guerra.
oggi arriva a winston churchill e al governo inglese il telegramma che informa in via definitiva che lo sbarco alleato ai dardanelli è stato un fallimento, non sono possibili nuovi attacchi navali.
a più riprese il piano di churchill per la conquista dello stretto ha portato allo sbarco di 419mila inglesi e 79mila francesi, e la resistenza dell’esercito turco filotedesco ha dissolto la potente armata alleata (clicca qui per vedere un’immagine: attorno a un pezzo d’artiglierie).
solamente gli inglesi hanno già perso metà delle truppe, 19mila morti, 7mila prigionieri, 45mila feriti e 143mila ammalati; innumerevoli le navi affondate (clicca qui per vedere un’immagine: l’hms majestic mentre sprofonda).
oggi la germania e l’impero austrouganico decidono di superare il fiume san per dare la spallata decisiva contro l’impero russo. è superato il punto critico in cui sembrava che gli imperi centrali stessero per cedere in via definitiva.