la cinquantaseiesima edizione della biennale di venezia m’è piaciuta meno rispetto a quella di due anni fa (“il palazzo enciclopedico”) e di quattro anni fa (“illuminazioni”).
il curatore di quest’anno, il nigeriano okwui enwezor, ne ha dato al tema all the world’s futures un tono politico sui dolori dell’umanità (e ciò può essere giusto) che ha indotto gli artisti a un percorso di infelicità.
le due aree principali di esposizione di conseguenza hanno due sapori diversissimi fra loro.
la sede storica dei giardini dove ci sono i padiglioni nazionali, in cui ogni paese propone i suoi artisti secondo criteri propri; la sede dell’arsenale (e il padiglione biennale ai giardini) è invece orientata dalle scelte stilistiche di enwezor.
come già due anni fa, propongo una breve guida molto personale per chi, entro i prossimi due mesi, ha in programma di visitare la biennale. i miei sono commenti di chi, di arte contemporanea, capisce molto poco. ma possono offrire, stampando questo articolo, una guida semplice per chi si accinge a visitare l’esposizione.
le fotografie riprodotte qui sotto sono state scattate da me con il telefonino: il lettore mi scusi per la qualità modesta del mio occhio fotografico.
in breve le info principali
la biennale sarà aperta fino al 22 novembre nelle due sedi espositive dei giardini e dell’arsenale (più tutti i padiglioni tematici disseminati in città) tutti i giorni esclusi i lunedì dalle 10 alle 18.
l’orario viene allungato fino alle 20 per la sola sede dell’arsenale tutti i venerdì e sabato fino al 19 settembre (cioè solo per le prossime due settimane).
non sarà fatta la classica chiusura del lunedì, e quindi rimarrà aperta, il giorno lunedì 16 novembre.
a questo link (clicca qui) tutti i dettagli e le info operative.
ai giardini: da non perdere
uruguay
per l’uruguay molto bella e interessante la proposta di marco maggi il quale ha incollato sulle pareti del padiglione una fitta grafia di striscioline di carta che ricreano circuiti stampati o la vista di una città immaginaria.
info sulla presenza dell’uruguay alla biennale: http://universes-in-universe.org/eng/bien/venice_biennale/2015/tour/uruguay
info sull’artista marco maggi: http://www.marcomaggi.org/
giappone
chiharu shiota per il giappone colleziona chiavi rugginose e fili rossi di cotone. e vi aggiunge una vecchia barca lagunare, una sampierotta scrostata (la mia sampierotta, invece, è spettacolare. se vuoi vederla, clicca qui).
info sulla presenza del giappone alla biennale: http://2015.veneziabiennale-japanpavilion.jp/en/
info sull’artista chiharu shiota: http://www.chiharu-shiota.com/en/
canada
bello, bello il padiglione canadese dove espone il collettivo québecquois bgl (la b di jasmine bilodeau, la g di sébastien giguère e la l di nicolas laverdière).
l’allestimento di uno spaccio di generi alimentari in cui tutti i prodotti sono ri-prodotti con etichette sfocate, pare essere miopi-presbiti-astigmatici. delizioso.
poi un laboratorio-collezione-negozio in cui si accumulano oggetti stravaganti e barattoli di vernice colorata.
infine il gioco di una cascata di soldini messi dai visitatori, gioco che ricorda la danae di vadim zacharv esposta due anni fa dal padiglione russo.
info sugli artisti del gruppo bgl: http://canadianart.ca/artists/bgl/
serbia
davvero bravo il serbo ivan grubanov, con le united dead nations.
il tema politico dell’intera biennale, la caducità umana, è stato ben colto nella collazione di bandiere e ricordi di grandi stati che furono e non sono più, le glorie impalpabili e dissipate, e i dolori e le stragi, dell’impero ottomano o dell’impero asburgico, dell’autocrazia russa o dell’urss. eventi giganti dissipati nella polvere delle bandiere stracciate.
info sulla presenza della serbia alla biennale: www.biennals.chhttp://eng.msub.org.rs/serbian-pavilion-at-56th-la-biennale-di-venezia
info sull’artista ivan grubanov: https://grubanov.wordpress.com/
olanda
l’olandese herman de vries raccoglie erbe ed erbaggi, nòccioli, falci rugginose.
raccoglie soprattutto le terre e i fanghi di tutto il mondo, esponendone incorniciati i colori in una parete i cui quadretti formano un mosaico di eleganza rara.
merita.
info sull’artista herman de vries: http://www.hermandevries.org/
venezuela
nel padiglione del venezuela spiccano i video oltraggiosamente intelligenti di argelia bravo.
sono parodie coraggiose dei “comunicati” delle formazioni ribelli, secondo il filone politico suggerito dal curatore enwezor.
passamontagna, giacche militari, gli esponenti del fronte della milizia culturale, o della formazione di lotta per la cucina, diffondono i loro comunicati rivoluzionari sulla cottura delle carote e sulla besciamella.
australia
eccezionale è fiona hall con wrong way time al padiglione dell’australia.
il tema mortuario indicato dal curatore envezor è stato raccolto da hall, ma interpretato con un’eleganza e una capacità creative non comuni.
uno dei temi ricorrenti è ruit hora.
orologi da comò e pendole da parete, dipinti con simboli del tempus fugit.
nidi metalizzati d’uccello.
pagine d’atlante sui cui sono posati pani e biscotti in forme inusuali: l’ak47, le rovine d’una casa.
libri e tomi antichi, mummificati dal tempo.
con i fanali d’auto una vetrata ricrea la mappa celeste della croce del sud, orientamento per i navigatori d’una volta dove le stelle indicano la rotta per uscire dall’inferno dantesco (de sidera desiderium).
scatolette di pesce sottolio trasformate in sculture di lamina a sbalzo.
banconote e titoli azionari con nuova forma naturale.
info sulla presenza dell’australia alla biennale: http://www.australiacouncil.gov.au/strategies-and-frameworks/venice-biennale/
all’arsenale: da non perdere
all’arsenale, il padiglione italia curato da vincenzo trione offre spunti molto buoni.
segnalo in particolare le riflessioni sulla memoria di marzia migliora e il richiamo alla classicità dei marmi diafani e dei bronzi coraggiosi di vanessa beecroft.
più triste, mortuario, bellicoso l’intero reparto delle corderie. accumulazione luttuosa.
ma vi compaiono diversi lampi di genio.
segnalo fra l’altro le magliette contestatrici di natalia pershina alle corderie
interessanti ancora alle corderie la bottega di perle coltivate, con un video, di mika rottenberg
assai interessanti
svizzera
buona l’idea di our product presentata dalla svizzera pamela rosenkranz. stanze bianche la cui luce diventa verde, o la grande vasca d’acqua rosso sangue. suggestioni.
info sulla presenza della svizzera alla biennale: www.biennals.ch
raqs media collective
giocano con eleganza dissacrante sul tema delle statue di sovrani gli artisti indiani del raqs media collective. è ancora il tema della caducità del potere, declinato con intelligenza e finezza.
info sul gruppo raqs media collective: http://www.raqsmediacollective.net/
repubbliche ceca e slovacca
nel padiglione ceco jiří david un colossale olio monocromo, un telero secentesco da chiesa in cui viene raffigurata una crocifissione laica popolata di infermiere soldati adolescenti e così via.
la tela è fronteggiata, a un metro, da uno specchio. bisogna passare fra dipinto e specchio, e si viene avvolti dall’opera in originale e in riflesso.
interessante.
info sulla presenza ceca e slovacca alla biennale: http://www.czechandslovakpavilion.cz/
polonia
per la polonia ct jasper e joanna malinowska hanno un lungo video in maxischermo panoramico: l’allestimento di un’opera lirica, con attori in costume e orchestra, in un villaggio haitiano degradato dalla miseria. il pubblico – ragazzini donne vecchi capre nonne contadini – seguono la messinscena con interesse
info sulla presenza della polonia alla biennale: www.labiennale.art.pl
grecia
nel padiglione greco, maria papadimitriou allestisce con l’istallazione agrimika un negozio di commercio di pellami della città di volo. congelato nel presente e nel passato, come vuotato neutronicamente della viva viva, tutti gli elementi della ditta di pelli (calendari, libri mastri, merci a campionario) paiono come se il vecchio mercante fosse assente per la siesta; vi si respira la sua presenza immaginaria.
info sull’artista maria papadimitriou: http://mariapapadimitriou.blogspot.it/
russia
interessante (ma non mi ha entusiasmato) il padiglione russo (clicca qui) ristrutturato dopo la bella danae di due anni fa
ora tocca a un’altra componente dello stesso gruppo di artisti, cioè irina nakhova.
interessante la colossale testa di pilota da caccia attrezzato per il volo d’alta quota.
info sulla presenza della russia alla biennale: www.ruspavillon.ru
danimarca
danh vo nel padiglione danese con mothertongue mescola antico vecchio e moderno, sacro e profano.
info sulla presenza della danimarca alla biennale: www.danishpavillon.org
info su danh vo: www.danhvo.com
joana vasconelos
in un padiglioncino metallico della swatch la strepitosa portoghese joana vasconcelon questa volta costruisce un notturno giardino dell’eden luminoso.
info sulla presenza della swatch alla biennale: http://www.swatch.com/it_it/explore/swatch-art/la-biennale-di-venezia
padiglione biennale
il padiglione centrale dei giardini, cioè il padiglione biennale allestito dal curatore, ha diversi spunti non banali, come il muro del pianto di fabio mauri, costruito con valigie antiche
teresa burga ha esposto la sua cartella clinica, i rapporti medici, il grafico dell’elettrocardiogramma e la luce pulsante del suo battito.
interessanti i mappamondi con cui la peruana-danese elena damiani interpreta il mondo.
victor man, romeno, lascia trasparire il pensiero della classicità.
algido e ironico il mondo automico ritratto da tetsuya ishida.
recycle group
nella chiesa sconsacrata di sant’antonin (sestiere di castello) gli artisti del recycle group illustrano conversion, un percorso diafano attraverso le nuove religioni d’oggi. assai interessante.
è intelligente ma non s’impegna
per la gran bretagna sarah lucas presenta sculture falliche, cazzoni plastici protesi al cielo, e calchi di gesso di bacini di donna ai quali sono aggiunte sigarette vaginali o anali. idee divertenti, con una carriolata di trash, ma mi paiono lontane dal genio dell’arte.
info sulla presenza dell’inghilterra alla biennale: http://venicebiennale.britishcouncil.org/
gradevole per l’ungheria l’idea di szilàrd cseke con identità sostenibili (clicca qui). sfere si alternano in tubi di plexi.
info sulla presenza dell’ungheria alla biennale: www.sustainableidentities.com
céleste boursier-mougenot per la francia trasloaca alcuni pini, vivi e vegetissimi, su zolle semoventi. i critici scrivono di coreografie alchemiche, di richiami ai giardini romantici, di ispirazioni alla natura.
io invece penso all’avanzare della spaventosa foresta di birnam verso dunsinane.
info sulla presenza della francia alla biennale: http://www.institutfrancais.com/fr/actualites/pavillon-francais-biennale-de-venise-2015-revolutions
l’israeliano tsibi geva con il tema archeologia del presente raccoglie, come tanti altri artisti di questa edizione, una collazione di vecchiume roso dal tempo.
info sulla presenza di israele alla biennale: http://www.israelipavilion2015.tsibigeva.com/
info sull’artista tsibi geva: http://www.tsibigeva.com/
http://www.israelipavilion2015.tsibigeva.com/
nel padiglione della romania, ecco adrian ghenie.
pittore figurativo giovane.
interessante e bravo, nonostante il fatto che la sua grammatica artistica sia indietro di qualche decennio.
info sulla presenza della romania alla biennale: www.inventingthetruth.com
ho visto di meglio
palloso il padiglione austriaco ristrutturato da heimo zobernig.
da evitare il disutile padiglione tedesco ai giardini; quelli della città del vaticano e del messico all’arsenale.
anche la cina continua a dare proposte assai lontane dal bello. (ma se il bello fosse quello?).