
industria, riciclo e religiosità popolare nella sala controllo dello stabilimento erreplast di gricignano d’aversa (caserta).
sai quelli che dicono “inutile riciclare, tanto finisce tutto in discarica”?
quelli che dicono “mi ha detto mio cugggino che ha visto il camioncino della raccolta buttava insieme plastica vetro immondizia”.
ebbene, forse in qualche caso accade. ma non è vero.
io, io la raccolta e il riciclo li ho visti. davvero. in decine e decine di casi. parlando con decine di imprenditori di tutta la catena, di tecnici, di operai, di magistrati, di spazzini, di cittadini, tutta la catena dal cittadino che mette la bottiglia vuota di plastica nel bidone fino a chi ha l’impianto di produzione di poliestere che usa quella bottiglia. visitando, parlando, leggendo, documentando, chiedendo.
alcuni mesi fa avevo visitato lo stabilimento montello a bergamo.
nei giorni scorsi ho visitato altri impianti di riciclo degli imballaggi di plastica.
ma quelli che ho appena visto sono nel sud italia. all’ingresso della sri c’è il busto di mario diana, l’imprenditore assassinato dalle famiglie della camorra perché la sua attività libera disturbava la malavita. nell’impianto erreplast, adiacente a quello della sri, questo mulino trasforma in scagliette e granelli la plastica di qualità che ha terminato il ciclo di selezione e pulizia. questo materiale è pronto per tornare a nuova vita in altri prodotti. nell’impianto della sri gli imballaggi che superano la selezione automatica delle diverse plastiche completano la finitura sotto l’occhio degli addetti. questo macchinario è capace di togliere le etichette dalle bottiglie. le etichette sono indispensabili a chi produce i beni confezionati, e sono uno strumento fondamentale di vendita attraverso la grafica, i materiali e le informazioni sul prodotto. ma quando si tratta di riciclare, ahimé, spesso le etichette (di carta, o di plastica, o di materiali incompatibili con il ricupero) sono un disastro. questa macchina elimina il problema. le balle di plastiche raccolte dai camion della nettezza urbana e depositate nei piazzali di una storica azienda di caserta, la di gennaro. i cittadini esagerano nella raccolta differenziata, e nella plastica gettano anche oggetti sì di materiali plastici ma che non sono imballaggi riciclabili. giorgio quagliuolo, industriale delle plastiche e presidente del consorzio corepla per il riciclo degli imballaggi di plastica.
in campania.
in quella campania dove i luoghi comuni di chi non conosce i fatti immagina il disastro sociale.
invece, ho visto come si possono coniugare progresso economico, nuova occupazione, società e sostenibilità ambientale.
la prima case history è l’azienda sri di gricignano di aversa.
il fondatore, mario diana, un imprenditore libero e, proprio per questo, ucciso dal clan dei casalesi nel giugno dell’85.
inizialmente, con la sua azienda, trasportava per montefibre, in giro per l’italia bobine di filo e fiocco, oltre agli scarti di produzione del pet.
i figli antonio e nicola, con tenacia e lungimiranza, costruiscono sri ed erreplast, un innovativo polo di selezione e riciclo degli imballaggi in plastica che oggi è una realtà di livello europeo che occupa una superficie di 80.000 metri quadrati e 150 operai. l’impianto di selezione (sri), è in grado di trattare fino a 14 tonnellate l’ora di imballaggi di plastica provenienti dalla raccolta differenziata.
erreplast inoltre si è dotata, unica azienda in italia, di un innovativo sistema automatico di rimozione delle etichette sleeves per ridurre gli impatti ambientali degli scarti. l’attività di riciclo degli imballaggi in plastica svolta presso sri – erreplast nel 2015, ha consentito di evitare emissioni per circa 103.500 tonnellate di co2 equivalenti.
qui comincia il ciclo del riciclo.
ho scattato questa foto nello stabilimento di gennaro di caserta.
e infine ambiente spa e nappisud, due centri di selezione esempi di “buona impresa”.
ambiente spa, del gruppo bruscino e con sede a san vitaliano in provincia di napoli, è stata recentemente premiata ad ecomondo per il settore green economy. importante l’investimento degli ultimi 4 anni: ben il 10% del fatturato complessivo è stato reinvestito nel miglioramento dei processi. venti selettori ottici di ultima generazione andranno infatti ad automatizzare l’impianto meccanico esistente, migliorando ulteriormente gli standard qualitativi dell’attività di selezione degli imballaggi in plastica provenienti dalla raccolta differenziata.
e ancora. nappisud a battipaglia (sa). nasce nel 1992 con 4 dipendenti. ora sono 200. centro intermodale, nappisud svolge ad oggi attività di selezione, recupero e logistica per plastica, carta, legno, oli esausti e pfu. sono previsti nuovi investimenti a breve.
sottolinea giorgio quagliuolo, presidente corepla: “c’è un numero che da solo fornisce l’evidenza del cambiamento in atto: sud +14%. e’ lo straordinario dato corepla per l’anno 2015 che indica l’incremento delle raccolte differenziate degli imballaggi in plastica nel sud d’italia. in campania, nel volgere di pochi anni, si è passati dall’emergenza nella gestione dei rifiuti urbani ad una raccolta differenziata degli imballaggi in plastica pro capite solo di poco inferiore a quella della lombardia. crescono anche altre regioni del sud tra cui abruzzo e sardegna. ed è proprio l’incremento della raccolta che permette di valorizzare le best practice industriali in materia di selezione e riciclo come queste, sottraendo materiali riciclabili alle discariche per trasformarli in materie prime seconde di qualità che rendono la nostra industria competitiva e sostenibile nel mercato globale”. prosegue quagliuolo: “ mi piace aggiungere qualche altro dato per l’attività corepla 2015: sono 900.000 le tonnellate di imballaggi in plastica raccolti in modo differenziato e 540.000 le tonnellate riciclate. sono stati recuperati anche quegli imballaggi che faticano a trovare sbocchi industriali verso il riciclo meccanico e il mercato: circa 324.000 tonnellate hanno infatti prodotto calore ed energia pulita in sostituzione di combustibili fossili. questi numeri ci pongono anche tra i paesi migliori d’europa, con un contributo di tutto rispetto ad un’economia circolare efficiente sia dal punto di vista ambientale che economico”.