i prezzi del petrolio fanno crollare anche quelli dello zucchero di canna.
accade in brasile, dove una parte importante delle automobili usa l’alcol come carburante. uno dei pochissimi casi in cui alcol e motori vanno d’accordo.
l’alcol (alcol etilico, ovvero etanolo) si può ricavare dalla sintesi chimica di diverse materie prime, ma il modo più semplice e diretto è far fermentare gli zuccheri: è il processo con cui il succo zuccherino d’uva diventa vino, l’orzo maltato diventa birra, e poi con cui per distillazione si ottengono tutti gli alcolici, i liquori e così via.
e dallo zucchero si ricava, con lo stesso processo, anche l’alcol per far marciare le auto brasiliane.
in questi giorni lo zucchero grezzo si trova in difficoltà.
le quotazioni scendono mentre la speculazione pungola la cavalcata ribassista avviata da un possibile taglio del costo della benzina da parte della compagnia petrolifera statale brasiliana petrobras.
la petrobras sta tentando di ribassare il costo dell’alcol per motori, in modo da contenere la concorrenza sfrenata della benzina da petrolio che ormai costa davvero poco e drena consumatori togliendoli all’alcol.
il ribasso della benzina avrebbe effetti pesanti sulla produzione dell’etanolo, cioè sull’alcol, e i produttori di zucchero per carburanti dirotterebbero lo zucchero sui mercati internazionali del dolce, invadendoli con prodotto a prezzi competitivi.
nel 2015 la petrobras aveva fatto il contrario: aveva aumentato del 6% i prezzi della benzina per non perdere i ricavi ridotti dal crollo del petrolio, e ciò aveva spostato i consumatori verso il dolce mercato del carburante biologico convincendoli a fare rifornimento di alcol da zucchero.
per saperne di più si legga questo articolo sul giornale brasiliano valor economico (in portoghese)