il grafico qui sopra mostra il numero di oleodotti tagliati in italia per rubare i carburanti che passano nella conduttura. l’anno scorso è accaduto ben 157 volte.
un vero boom.
un disastro per l’ambiente.
e un disastro anche per i motori dei consumatori, quasi sempre inconsapevoli oppure polli che si credono furbi.
esplode in italia il contrabbando di benzina e gasolio (clicca qui per leggere tutto l’articolo).
non è più un contrabbando di dimensioni fisiologiche, non la solita rivendita di gasolio agricolo (con tasse minime) spacciato per diesel: è un fenomeno nuovo, enorme e drammatico che distrugge i motori dei consumatori inconsapevoli, che devasta l’ambiente e che arricchisce bande criminali.
petroliere ombra arrivate da paesi in mano a ribelli decapitatori, cisterne cariche di prodottacci inutilizzabili dell’europa orientale, furti da depositi e magazzini regolari, ma — quel ch’è peggio — furti ottenuti tagliando i 2.690 chilometri di oleodotti italiani e lasciando sgorgare benzina o gasolio nei fiumi e nei campi coltivati.
gli attacchi agli oleodotti fino a qualche anno fa erano una decina l’anno. Nel 2015 le forzature delle tubazioni sono state 157.
si stima che circa il 20% del mercato, pari a circa le vendite della prima compagnia petrolifera del mercato italiano, sia stato occupato da questi traffici di carburanti bruciamotore che tolgono…
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sottolineo inoltre che la staffetta quotidiana petrolifera segue da tempo i segnali di questo fenomeno. per esempio ha pubblicato un allarme dell’assocostieri (clicca qui per leggere).