i ragazzi grassi non sono quelli delle merendine industriali. sono quelli pigri.

le merendine ingrassano?
gli alimenti confezionati sono causa di obesità?
sicuramente tra un frutto e una merendina confezionata non c’è confronto.
tuttavia come al solito non ha senso convincersi che i ragazzi grassi mangiano merendine imbustate, e che tutti i ragazzi magri si astengono dalle gustosissime porcheriole.
come al solito sono lo stile di vita, l’attività fisica, le condizioni sociali ed economiche della famiglia a determinare lo stato di salute e l’indicatore della bilancia.
al nord si mangiano più merendine (2,2 chili pro capite l’anno) e c’è il livello più basso di sovrappeso e obesità infantile (24,7%).
al sud la somma di obesità e sovrappeso dei piccoli arriva al 37,8% ma i consumi di merendine scendono a 1,6 chili pro capite.
quindi, i ragazzi magri sono più comuni fra i divoratori di merendine confezionate. i ragazzi cicciotti sono più frequenti dove si mangiano meno merendine confezionate.

attenzione. questa analisi è di parte: è stata promossa dall’industria dolciaria e pastaia, l’aidepi, cioè dai produttori di girelle, tegoline, brioss, pandistelle, fieste, bueni e altre goloserie industrialmente malsane.

significa che le merendine pasticciose fanno dimagrire?
no. certo.

invece significa che giocano un ruolo fondamentale l’attività fisica e l’educazione alimentare.
il peso sale dove si fa meno sport, dove si mangiano meno vegetali, dove non si fa merenda a metà mattina.

nel dettaglio, l’analisi (di parte) che assolve le merendine è stata realizzata dal sito www.merendineitaliane.it promossa dall’aidepi.

i numeri. degli oltre 2,2 milioni di bambini tra i 6 e i 10 anni che praticano uno sport o fanno attività fisica, la maggiore concentrazione si trova nelle regioni con bambini più magri e in salute e dove il consumo di merendine è più alto.

attraverso gli strumenti di conteggio dei passi è stato rilevato che le regioni del sud hanno il maggior numero di ragazzi sedentari: basilicata (65%), calabria (48,2%), campania (46%), sicilia (43,4%) e puglia (40,9%).
le regioni con meno sedentari sono bolzano (9%) e trento (16,7%), friuli venezia giulia (20,7%) e lombardia (21,1%).

stessa tendenza per il consumo di frutta e verdura.
al nord l’80% dei bambini ne mangia ogni giorni.
al sud il picco negativo è in calabria (63,5%).

“è sbagliato additare un alimento come responsabile di un fenomeno così complesso come l’obesità – spiega valeria del balzo, biologa nutrizionista – a contare è soprattutto lo stile di vita, dal movimento alle corrette abitudini a tavola; e quindi il consumo di merendine non risulta affatto centrale, sono alimenti che possono essere utilizzate come break a metà mattina o metà pomeriggio, perché hanno dalle 110 alle 180-200 calorie e coprono in media tra il 6 e il 7% della quantità di energia raccomandata ogni giorno a bambini e ragazzi”.

riassumo.
camminare tanto, giocare all’aperto, andare a scuola a piedi.
mangiare tanta frutta e verdura, avere un’alimentazione variata, non esagerare con carne e farinacei.
non avere paura dei prodotti confezionati (hanno virtù importanti per la salute anch’essi), non farsi illusioni sui cibi definiti “sani” (non sono sempre sani) e non bandire i cibi che il volgo definisce “insani” (non sono sempre insani).
non negarsi qualche goloseria.

soprattutto: non abusare di qualcosa.
poche quantità di tante cose fa bene, tanta quantità di poche cose fa male.