scandalo internazionale fra slovenia e croazia per i cioccolatini che rivendicano i territori istriani di pirano.
l’altro giorno, per i consueti auguri per le feste di fine anno, l’ambasciata croata in slovenia ha mandato a parlamento e ministeri di lubiana diverse scatole di cioccolatini della kraš, la più famosa azienda dolciaria di zagabria.
la “bombonijera” della kraš con gli “auguri dalla croazia” raffigura sulla scatola il celebre monumento equestre di zagabria, la cattedrale di san doimo a spalato in dalmazia, il profilo della città di ragusa-dubrovnik, il disegno dell’arena di pola in istria.
clicca qui per vedere sul sito della kraš la pagina del prodotto che ha inviperito la diplomazia slovena.
ma, attenzione, la scatola ha anche sagomata nel cartone una finestra fustellata trasparente da cui si vede la mappa geografica della croazia. e nella carta croata la baia della città istriana di pirano appare non in slovenia (dove si trova) bensì in croazia (dalla quale viene rivendicata).
in altre parole, il confine è stato spostato un millimetro più in alto, più a nord, comprendendo nella croazia anche la baia di pirano – città in cui nel 1692 nacque il celebre violinista istriano giuseppe tartini – e le frazioni di parezzago, strugnano, villanova, portorose, dragogna e così via.
.
“una provocazione inaccettabile”, sbotta in modo discreto e anonimo la diplomazia slovena. il ministero degli esteri preferisce non alimentare il fuoco di una polemica nata nel ’91 fra i due paesi.
ma le scatole di bombonijeri sono state rispedite al mittente, infilate altrettanto provocatoriamente nei sacchetti promozionali della campagna “i feel slovenia” dell’ufficio turistico sloveno.
ne scrivono il giornale sloveno dnevnik (clicca qui), il croato vecerni (clicca qui), ma la notizia della polemica di confine veleggia in tutto il mondo slavo, perfino in russia dove ne scrive life-novosti (clicca qui).
se brontola la diplomazia slovena, invece zitti gli italiani d’istria, i profughi giuliano-dalmati che furono colpiti dalla pulizia etnica, i figli e i nipoti dei piranesi, i nazionalisti della pastasciutta, i brontoloni che “i xe s-ciavi” e quant’altro.