sono molte le notizie che non vorrei mai leggere. ecco quella di oggi.
un clandestino, probabilmente un africano, nella notte fra lunedì e martedì è stato trovato morto fulminato e bruciato in svizzera sul tetto del treno tilo milano-bellinzona.
cercava di passare il confine nella notte tenendosi schiacciato sul dorso della carrozza.
è stato ucciso e poi incendiato dalle scariche a 3mila volt del cavo elettrico che alimenta il motore del treno.
già in italia, quando il treno tilo (sigla di ticino-lombardia) s’era infilato nelle gallerie strette di monte olimpino i passeggeri avevano sentito trapestìo venire dal tetto sopra di loro.
il rumore sul tetto fa pensare che l’uomo si fosse arrampicato sulla carrozza forse già a milano.
forse il rumore sul tetto si era prodotto proprio quando il cavo elettrico, nell’accostarsi al tetto del treno per la ristrettezza della galleria, ha scintillato scariche sull’uomo, uccidendolo.
o ancora il rumore è stato fatto dall’uomo per schiacciarsi quanto più possibile sul dorso del treno, ristretto dalla volta del tunnel.
oppure – oppure quei rumori erano stati prodotti da qualcosa che io, europeo che sto leggendo seduto nutrito, non conosco.
pochi minuti dopo la fermata di como san giovanni il treno ha passato il confine e si è fermato alla stazione di balerna, nel canton ticino.
c’erano fiamme sul tetto della carrozza.
“qualcosa” bruciava.
quel “qualcosa” era stato qualcuno.
sono intervenuti agenti della polizia cantonale, della polizia svizzera dei trasporti, i pompieri di chiasso e i soccorritori del sam.
la mia narrazione finisce qui.
ma solamente la narrazione.
i pensieri, no; continuano vorticosi.