la musica non è una lingua universale. chi parla “d’alessio” non capisce “stockhausen”.

quante volte abbiamo sentito dire: ah, la musica è un linguaggio universale.
oppure: la musica parla direttamente al cuore.
o altre belle frasi simili.

sono belle frasi a effetto, ma sono false.
completamente false.

la musica è uno strumento per comunicare, come lo è la parola.
ma come per la parola, come i diversi linguaggi, la musica adopera codici e lingue diversissimi, comprensibili solamente a chi ha appreso quel particolare linguaggio e incomprensibili a chi non conosce quella lingua musicale.

vi sono lingue remotissime fra loro, e chi parla la “lingua musicale” di gigi d’alessio non capisce quella di karlheinz stockhausen.
e viceversa.
come il greco antico e la lingua maori.
e vi sono linguaggi vicini che si possono comprendere a vicenda, per esempio il jazz e il blues, come similmente nei linguaggi parlati sono reciprocamente comprensibili lo spagnolo e il portoghese o il russo e il bulgaro.
e come ci sono persone che parlano più lingue, vi sono ascoltatori o musicisti che possono passare da un linguaggio musicale all’altro.
e lo spartito è la trascrizione fonetica di queste lingue, non portando in sé altro che il suono, il significante, ma non il loro contenuto, il significato.

vi sono musiche che riescono a coinvolgere molte persone e musiche che comunicano emozioni a pochissimi. chi sbuffa per una monodia medievale (“e che è ‘sta roba?”) e chi s’infuria per una canzonetta con le rime sole-cuore-amore per palati poco esigenti (“e che è ‘sta roba?”).

la musica non è una lingua universale e non parla direttamente all’anima.

Commenti

2 risposte a “la musica non è una lingua universale. chi parla “d’alessio” non capisce “stockhausen”.”

  1. Avatar Davide
    Davide

    Caro Jacopo, non colga le mie parole come una critica, ma come un semplice punto di disaccordo. Disaccordo totale. La musica non è un linguaggio, altrimenti sarebbe davvero universale; basterebbe studiarlo per comprenderlo. Però la musica è universale pur non essendo un linguaggio. Lo racconta la facilità con la quale gli stili musicali vengono accolti e si facciano contaminare. Io non credo nel cuore o nell’anima. Io credo nelle neuroscience. E dovremo attendere ancora a lungo perché esse ci possano spiegare il riflesso sonoro-emozionale che, universalmente, riguarda l’essere umano. Saluti e complimenti per il blog. Davide.

    1. Avatar Jacopo Giliberto
      Jacopo Giliberto

      grazie, davide, dell’apprezzato parere.

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